Gli avventisti del settimo giorno e le esperienze estatiche – 2
LO STUDIO DELLA BIBBIA CONTRAPPOSTO ALLE ESPERIENZE ESTATICHE
- Visione sulla dipendenza dalle esperienze estatiche
- Esortazione a uno rinnovato studio della Bibbia
- Satana è all’opera in molti modi
La seconda delle quattro esperienze di glossolalia, appartenenti alla storia dell’avventismo delle origini, delle quali abbiamo parlato nell’articolo della scorsa settimana, verteva sullo sviluppo della dottrina. Il racconto completo del modo in cui il Signore guidò il suo popolo nell’ambito dottrinale merita uno studio dettagliato. Procedendo nel nostro esame, dobbiamo ricordare che il Signore conduce il suo popolo che ama la verità a un ritmo che esso può seguire in cui non risulti indebolita la fiducia in ciò che nella sua esperienza appare più importante. Egli non guiderà mai il suo popolo in modo da diminuire l’importanza dello studio della Bibbia.
Trai primi avventisti, Joseph Bates fu l’apostolo della verità del sabato. Nell’agosto del 1846, egli pubblicò un opuscolo di 48 pagine sul riconoscimento del diritto vincolante di osservare il sabato.
Attraverso uno studio attento delle inconfutabili prove scritturali presentate in quel pamphlet, James ed Ellen White accettarono tale verità, unendosi a un gruppo di circa 50 avventisti osservatori del sabato. Iniziarono l’osservanza di quel giorno dal venerdì sera, ma fu solo dopo sei o sette mesi che una visione data a Ellen White confermò la verità del sabato e le presentò con forza la sua grande importanza. (vedi Early Writings, pp. 32-35)
Tuttavia, benché le prove scritturali indichino con chiarezza che il sabato inizia il venerdì sera, questo principio non era chiaro per i nostri pionieri. Il vecchio capitano di mare, Joseph Bates, che era consapevole dei problemi di orario nelle diverse zone del mondo, concluse che per osservare il sabato ci si dovesse attenere all’“ora equatoriale”. Pertanto sostenne che il sabato dovesse iniziare alle 18.00 del venerdì e terminare alle 18.00 del sabato (questo era in evidente contrasto con il modo normale di contare l’inizio e la fine del giorno alla mezzanotte). Sussistendo alcune divergenze di opinione trai credenti su quando dovesse cominciare il sabato, l’orario delle 18.00 ebbe la meglio.
Nel 1848, alcuni avventisti sabatisti residenti nel Maine, leggendo in Matteo 28:1 le parole “alla fine del sabato, verso l’alba del primo giorno della settimana”, trassero la conclusione che il sabato iniziasse e terminasse all’alba. Infine, Ellen White ebbe una visione nella quale sentì l’angelo ripetere: “Dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato” (Levitico 23:32). Questo contribuì a risolvere la questione, indicando che era un errore fissare l’alba come inizio del sabato.
Più o meno nello stesso periodo, in un incontro avvenuto nel Connecticut, durante il quale gli avventisti discutevano proprio il problema dell’inizio del sabato, si verificò una nuova esperienza di glossolalia. James White scrisse quanto segue:
“C’è stata una certa divisione sull’ora di inizio del sabato. Alcuni lo iniziavano al calar del sole, ma la maggior parte alle sei del pomeriggio. Così una settimana fa, di sabato, presentammo il problema a Dio in preghiera. Lo Spirito Santo discese e il fratello Chamberlain fu rivestito della sua potenza e pronunciò alcune parole ad alta voce in una lingua sconosciuta. Ne seguì questa interpretazione: ‘Dammi del gesso, dammi del gesso’. Bene, pensai, se nella casa non ce n’è alcuno allora avrò ragione di dubitare. Ma in un attimo un fratello portò un pezzo di gesso. Allora il fratello Chamberlain lo prese e, con la potenza dello Spirito, disegnò una figura sul pavimento che rappresentava le parole di Gesù: ‘Non ci sono dodici ore in un giorno?’. Il disegno rappresentava il giorno, ovvero l’ultima metà del giorno. La luce del giorno si è già dileguata per metà quando il sole è a sud o a metà strada da ciascun orizzonte, alle 12 in punto. Procedete ora in un senso e nell’altro per la durata di sei ore e otterrete le dodici ore del giorno. In ogni periodo dell’anno il giorno finisce alle sei pomeridiane. Satana vorrebbe allontanarci da questo orario, ma rimaniamo fermi a quel che Dio ha rivelato a noi e al fratello Bates”. (Lettera di James White a “My Dear Brother”, 2 luglio 1848, scritta da Berlin, Connecticut).
Questa esperienza fu convincente tra i credenti che continuarono a osservare l’inizio del sabato alle 18.00. Fu in questo ambito che Dio fornì al suo popolo una guida di vasta portata.
Visione sulla dipendenza dalle esperienze estatiche
Nel mese di dicembre del 1850, durante un congresso a Paris, nel Maine, dove tutti i presenti avvertirono il bisogno profondo della discesa dello Spirito di Dio, Ellen White ricevette una visione:
“L’ultima sera eravamo tutti uniti nella preghiera ed esprimevamo la richiesta che lo Spirito del Signore cadesse su di noi. Il Signore prestò ascolto alle nostre sentite implorazioni. Fui rapita in visione e vidi tutta la grandezza e la santità di Dio. L’angelo disse: ‘Cammina attentamente davanti a lui, perché egli è innalzato, risiede nell’alto dei cieli e il corteo della sua gloria riempie il tempio’. Vidi che ogni cosa in cielo era in perfetto ordine…[La parte tolta qui non è in relazione con questo argomento]
“L’angelo disse: ‘Guardate e imparate a conoscere quanto è perfetto e bello l’ordine celeste: prendete esempio da esso…’. Vidi che gli esercizi spirituali correvano il rischio di essere contraffatti, perché erano in gran parte influenzati dalle opinioni e conoscenze di quanti li praticavano, quindi non potevano essere accolti con piena fiducia. Ma se qualcuno dovesse trovarsi nella condizione dell’apostolo Paolo che non sapeva più se era dentro o fuori dal suo corpo, senza più alcun contatto con quanto lo circondava, e in quella circostanza Dio dovesse mettersi in comunicazione con lui per mezzo dei suoi angeli, allora non ci sarebbe nessun pericolo di sbagliarsi.
Vidi che dovremmo lottare in ogni tempo per liberarci da qualunque tipo di insana e inutile eccitazione. Vidi che correvamo il grande pericolo di abbandonare la Parola di Dio per appoggiarci e confidare invece sugli esercizi. Vidi che Dio, per mezzo del suo Spirito, si era manifestato sul vostro gruppo durante alcuni esercizi e riflessioni, ma vidi che in seguito nel tempo ci sarebbero stati dei pericoli…
Vidi che il messaggio ora doveva concentrarsi sulla verità. La Parola di Dio doveva essere seguita con scrupolo e innalzata per il beneficio del popolo di Dio. Sarebbe stato molto bello se il popolo di Dio fosse stato condotto in un luogo angusto, per contemplare le dinamiche di Dio attraverso gli esercizi delle visioni”. (Manoscritto 11, 1850)
Il paragrafo seguente pone nuovamente l’accento sull’effetto funesto della dipendenza da esperienze o esercizi estatici, specialmente se intese come strumento per la ricerca della sana dottrina:
“Vidi, durante il nostro incontro, che alcuni esponevano l’idea che l’opera di Dio consistesse nell’elargire esercizi spirituali e quanti vi si opponevano dovevano essere esclusi dalle riunioni. Allora le persone oneste e coscienziose iniziarono a tremare. ‘Temo di essere espulso’, pensavano. Così essi allontanavano le loro menti da Gesù e le concentravano su se stessi e sugli altri. In conclusione, le riunioni li lasciavano in condizioni peggiori di come erano prima. Vidi che dobbiamo cercare di sollevare le nostre menti al di sopra del nostro io in modo che dimorino in Dio, il sommo e l’eccelso”. (Ibid.)
Il significato di questa visione, data alla signora White il 24 dicembre 1850, non può essere sopravvalutato. Si tratta in effetti di un documento chiave. I credenti pregavano per l’effusione dello Spirito Santo, nella speranza di poter assistere a dimostrazioni concretamente osservabili. Le testimonianze di quel periodo mostrano che ci fu un’accelerazione delle esperienze estatiche.
Venendo al dunque, a Ellen White fu mostrato che nelle esperienze estatiche (altrimenti dette “esercizi”) si nascondeva il grave pericolo dell’inganno, poiché i preconcetti individuali “influenzavano comunque in parte gli esercizi stessi”. Di conseguenza non era possibile prestare automaticamente fede a tali esperienze. Esisteva però un mezzo di comunicazione sul quale ci si poteva basare fermamente e questo era costituito dalle visioni che Dio aveva dato ai profeti. In queste “non ci sarebbe stato alcun pericolo, né alcun errore”.
Le furono ancora mostrati i possibili effetti negativi di un’“inutile” eccitazione e il serio pericolo di allontanarsi dalla Parola di Dio “per confidare negli esercizi spirituali”. Le fu mostrato che esistevano sì delle esperienze genuine in quelli che erano considerati esercizi carismatici, ma che comunque essi potevano serbare dei pericoli in futuro.
In questa visione venne magnificata la Parola di Dio. Quando il popolo di Dio si fosse trovato in condizioni difficili, Dio lo avrebbe guidato e istruito per mezzo delle visioni.
Esortazione a uno rinnovato studio della Bibbia
L’inquietudine mostrata da alcuni membri sull’orario d’inizio del sabato e il reiterato insegnamento rivolto loro attraverso il dono profetico, che li indirizzava alla Bibbia, probabilmente portò James White*, nel 1855, a insistere perché J. N. Andrews, giovane pastore residente a Paris, nel Maine, investigasse attentamente le Scritture per ritrovare nella Parola di Dio gli elementi relativi al momento d’inizio del sabato. Durante l’estate, dopo svariate settimane di accurata ricerca nelle Scritture, egli dimostrò per mezzo di nove testi dell’Antico Testamento e di due del Nuovo che il sabato iniziava all’ora del tramonto.
Le sue conclusioni furono lette al congresso di Battle Creek del novembre 1855, e dall’evidenza scritturale presentata, i presenti si presero la responsabilità di spostare dalle 18.00 all’ora del tramonto l’orario d’inizio del sabato. Tuttavia, la decisione non fu del tutto unanime. Joseph Bates, membro più anziano del gruppo dei pionieri e apostolo della verità del sabato, si dissociò non volendo rinunciare alle sue consolidate opinioni. Ellen White, da parte sua, pensò che, dato che avevano osservato il sabato in questo modo per dieci anni, perché avrebbero dovuto cambiare ora? Ne scaturì allora una frattura.
Tuttavia, alla fine del congresso a Ellen White fu mostrato in visione che il sabato iniziava al tramonto. Illuminante è la sua conversazione con l’angelo durante la visione:
“Vidi che le cose stanno proprio così: ‘Dalla sera all’altra sera celebrerete il vostro sabato’. L’angelo disse: ‘Prendi la Parola di Dio, leggila, comprendila e non potrai sbagliare. Leggila con attenzione e vi troverai che cosa è e quando avviene’. Chiesi all’angelo se Dio disapprovasse il fatto che il suo popolo aveva iniziato a osservare il sabato in un modo diverso. Fui guidata a ritroso fino all’origine del sabato e seguii il cammino del popolo di Dio fino a oggi, ma non vidi che il Signore fosse dispiaciuto né che avesse espresso disapprovazione. Indagai sul perché le cose fosse andate in modo tale che dovessimo cambiare l’orario di inizio del sabato così tardi. L’angelo rispose: ‘Lo comprenderete, ma non ancora, non ancora’. E aggiunse: ‘Se la luce viene e quella stessa luce è messa in disparte e rifiutata, allora si manifesta la condanna e la disapprovazione di Dio; ma prima che la luce si mostri, non c’è peccato, perché non c’è alcuna luce da poter rigettare’. Vidi che, secondo la convinzione di alcuni, il Signore aveva mostrato che il sabato cominciava alle 18.00 in punto, mentre io avevo semplicemente visto che cominciava a ‘sera’, e molti avevano dedotto che la sera significasse le 18.00, appunto. Vidi che i servitori di Dio devono avvicinarsi gli uni agli altri ed essere più uniti”. (Testimonies, vol.1, p.116).
Due punti sono di primaria importanza. Primo: i credenti devono riferirsi alla Parola di Dio per essere guidati in ambito dottrinale. Secondo: essi dovevano raggiungere l’unità. Negli anni seguenti James White si servì di questa esperienza per illustrare il ruolo del dono delle profezia nella chiesa: esso non doveva sopravanzare lo studio della Bibbia, ma svolgeva la sua funzione nel proteggere la chiesa e nel consolidare la verità. La Bibbia doveva sempre essere ritenuta sovrana e la sua autorità non doveva mai essere subordinata ai sentimenti o a esperienze di tipo estatico.
Non esiste alcuna testimonianza in cui Ellen White sostenga esplicitamente o dia il suo beneplacito a queste esperienze estatiche espresse in lingue ignote, benché lei stessa ne fosse stata testimone in tre o quattro casi. Era probabilmente rimasta in silenzio mentre osservava con interesse gli sviluppi della storia del fratello Ralph. Anche quando costui parlò in lingue non ne fu convinta. Le fu in seguito mostrato che il pensiero e i sentimenti di una persona esercitano un influsso considerevole in tali situazioni.
Nel descrivere gli eventi che portarono alla sua presa di posizione in favore dei fondamenti biblici relativamente al problema dell’inizio del sabato, abbiamo fatto un salto di cinque anni in avanti rispetto alla visione del 1850 che avvertiva dei pericoli di fare eccessivo affidamento sulle manifestazioni di tipo estatico. Seguirono altre visioni che rivelavano come uno spirito diverso dallo Spirito Santo poteva influenzare i sentimenti individuali. In una visione del 1851, tratteggiò l’esperienza di alcune persone che, in modo inconsapevole, erano sotto l’influsso di uno “spirito profano”. Ella dice che “tale spirito influiva con forza sui sentimenti e molti di questi sentimenti erano ritenuti come sacri, come se fossero stati promossi dallo Spirito Santo”. (Lettera 2, 1851)
* James White, nella Review del 4 dicembre 1855, affermò: “Non siamo mai stati del tutto soddisfatti della testimonianza presentata in favore dell’orario delle 18.00… Il soggetto ci aveva tormentato, ma non avevamo mai trovato il tempo di fare su di esso una ricerca approfondita”.
Satana è all’opera in molti modi
“Vidi che Satana era all’opera in vari modi tramite i suoi intermediari. Agiva per mezzo di ministri di culto che avevano respinto la verità ed erano destinati a cocenti delusioni per il fatto di credere in una menzogna che poteva condannarli. Mentre predicavano o pregavano, alcuni potevano cadere prostrati e inermi, non per la potenza dello Spirito Santo, ma per quella di Satana, infusa sui suoi agenti e, tramite loro, sulla gente”. (Early Writings, 1849, pp. 43, 44).
Negli anni successivi, Ellen White mise in guardia sulle esperienze estatiche ingannevoli:
“Ogni volta e ovunque il Signore opera dando una benedizione autentica, non tarda a manifestarsi una contraffazione, allo scopo di annullare l’azione di Dio. bisogna quindi essere estremamente prudenti e camminare umilmente dinanzi a Dio, affinché il collirio divino ci permetta di distinguere le opere dello Spirito di Dio dalle manifestazioni di uno spirito che genera disordine e fanatismo. ‘Li riconoscerete dai loro frutti’ (Matteo 7:20). Coloro che veramente contemplano Cristo saranno trasformati a sua immagine, proprio per opera dello Spirito del Signore. Essi cresceranno fino a raggiungere la completa statura di uomini e donne in Cristo Gesù. Lo Spirito Santo di Dio ispirerà amore e purezza; apparirà una notevole distinzione nel loro caratteri”. (Selected Messages, vol. 1, p. 142).