D13-A-07. Un chiarimento dovuto (ndt: A Misunderstanding)

Alcuni si sono chiesti se W. C. White non abbia insistito con sua madre perché agli operai o agli uomini di affari lei dicesse quali fossero le loro responsabilità nel loro lavoro. Presenterò adesso un episodio per mostrare che ciò che a volte faccio e per far vedere come una buona donna ebbe la convinzione che io mi fossi impuntato perché mia madre dicesse certe cose ad un ministro che stava passando attraverso un periodo molto difficile e che aveva bisogno di consigli.

Quando si concluse la Conferenza Generale che si tenne a Battle Creek nel 1901, i fratelli insistettero perché a mia madre andasse a Indianapolis per partecipare ad una assemblea che doveva far fronte ad un gruppo di operai che insegnava la dottrina della holy flesh.

Mia madre era molto debole e credeva di non avere le forze per intraprendere questo impegno. Disse più volte a me e altri parenti che non se la sentiva di andare a questo incontro e di non avere le forze per partecipare a tale assemblea. In seguito ci disse molte delle cose che lei avrebbe detto ai fratelli che insegnavano questa strana dottrina in Indiana. Mia madre ripeté queste cose varie volte e pertanto ricordavo bene ciò che lei voleva affermare, se fosse andata all’incontro in Indiana. Ma alla fine decise di partire. Il Signore le dette la forza di intraprendere il viaggio e dette ai numerosi fratelli la sua chiara e incisiva testimonianza. Dopo questo incontro le fu richiesto di parlare a un altro grande raduno, la domenica pomeriggio. Questo impegno la sfiancò e alla fine dell’incontro era sfinita.

La domenica pomeriggio ebbi una lunga conversazione con uno dei pastori che difendeva la dottrina contro la quale mia madre si era battuta e lui mi chiese se poteva incontrarsi con mia madre. Gli dissi che mia madre era esausta. Ma quando vidi che il pastore si sarebbe risentito se non fosse stato accolto, gli dissi che avrei tentato di organizzare un incontro con mia madre il lunedì mattina.

Speravo di vedere mia madre quella domenica sera per parlarle del fratello che aveva un forte desiderio di incontrarla la mattina successiva, ma a causa di un comitato io noi potei vederla.

Il lunedì mattina presto andai in camera di mia madre e la trovai intenta a scrivere. Poi mi disse che durante la notte un importante argomento si era chiarito nella sua mente e che intendeva mettere il tutto per iscritto prima di farsi distrarre da altre cose. Le dissi che avevo promesso a un pastore di tentare di organizzare un incontro con lei il lunedì mattina. Mia madre disse: “Ora la mia mente è concentrata su un altro argomento. Ho già dato la mia testimonianza alla nostra gente e la mia presentazione mi ha stancato moltissimo, e ora sto scrivendo su un altro argomento. Perché ora devo incontrarmi con questo fratello?” Le ripetei che il pastore ci teneva molto ad incontrarla. Poi lei disse: “Ma cosa posso dirgli?” Poi capii che l’incontro della domenica pomeriggio e il tema sul quale lavorava erano ben lontani dalla questione del fanatismo relativo alla holy flesh, e così le ripetei alcune cose che lei ci presentò a Battle Creek e che avrebbe dovuto dire ai fratelli in Indiana se ci fosse andata. Dopo aver richiamato la sua attenzione su alcuni punti sui quali lei aveva insistito con noi e che doveva presentare ai fratelli se fosse andata in Indiana, la sua menteprese una certa direzione (ingl.: took up that line of thought), e andai a cercare il pastore.

Parte di questa conversazione fu udita da una cara sorella che si trovava nella stanza accanto. Io avevo alzato un po’ la voce e la sorella sentì ciò che avevo detto, ma forse non sentì quello che mia madre disse. La sorella fu grandemente sorpresa nel sentire che W. C. White stava dicendo a sua madre cosa lei avrebbe dovuto dire al pastore perplesso. Ovviamente l’episodio si diffuse rapidamente e passarono alcuni mesi prima che la cosa mi fosse riferita. Quando il pastore Hankins mi scrisse sulla questione io gli presentai questi fatti e da allora non l’ho più sentito; ma l’episodio illustra il fatto che un qualcosa di giusto e corretto possa essere percepito come un grave errore da coloro che hanno solo una comprensione parziale dei fatti.

È successo spesso che a causa delle informazioni che mi dava mia madre, nei comitati io abbia preso una posizione contraria a quella proposta da alcuni fratelli. In seguito, quando mia madre ebbe occasione di scrivere su certi argomenti, i nostri fratelli rimasero alquanto sorpresi nello scoprire che io difendevo certe posizioni e ne conclusero che io avevo influenzato mia madre, quando invece io cercai di presentare in comitato ciò che mia madre aveva insegnato e difeso. La testimonianza di mia madre concordava con i regolamenti e i piani che io difendevo semplicemente perché io sostenevo ciò che lei mi aveva detto. – (Firma) W. C. White. – DF 107d.

Pubblicazioni Ellen G. White
General Conference of S.D.A.
Takoma Park, Washington 12, D. C.
20 Maggio 1954