D10-01. Introduzione

La presentazione di Ellen G. White della storia del Gran Conflitto

(Ellen G. White’s portrayal of the Great Controversy story)

di ARTHUR L. WHITE

Ex Segretario del Ellen G. White Estate

(Questo articolo è apparso per la prima volta come supplemento alla ristampa di Spirit of Prophecy, vol. 4, pp. 507-549, edizione del 1969).

La collana di quattro volumi di Spirit of Prophecy di Ellen White, di cui questo libro fa parte, è solo una fase della presentazione completa e definitiva del conflitto tra Cristo e Satana. Poiché questi volumi sono ristampati, fornendo un anello storico nella presentazione e  riformulazione di tale conflitto, è opportuno esporre il modo in cui Ellen White ricevette le visioni che formano la base di questa opera. Intendiamo inoltre esporre il lavoro necessario alla scrittura e pubblicazione di questo materiale; desideriamo inoltre fare alcune considerazioni sull’affidabilità e autorevolezza di queste opere storiche, così come scaturiscono dalla penna ispirata.

La presentazione del tema ‘Gran Conflitto’ divenne un lavoro imponente e costituisce un’attività importante, presente durante tutto il ministerio della sor. White. I concetti che compongono la storia del conflitto hanno permeato tutta la sua vita e hanno plasmato le posizioni dottrinali e le attività della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Alcuni porzioni di notevole importanza le furono rivelate i primi anni  e la sorella li fece rapidamente pubblicare sotto forma di articoli, come ad esempio  “La Mia Prima Visione” (“My First Vision”), “Visioni Successive” (“Subsequent Visions”) eccetera, articoli che si trovano nel libro Early Writings. Poi nel 1848, in una visione alla quale la sor. White dà but scant reference, la visione globale e panoramica le fu rivelata. A quel tempo l’attrezzatura per scrivere e le opportunità di stampare erano estremamente limitate. Alcune porzioni of the depiction furono presentati nei capitoli del suo primo libro, A Sketch of the Christian Experience and Views of Ellen G. White (1851). Questi ora sono presenti nella prima parte del libro Early Writings. Ma adesso esaminiamo la visione relativa al Gran Conflitto, del 1858.

D10-02. La Visione del Gran Conflitto, del 1858

Il fine settimana del 13 e 14 marzo 1858 il fratello James White e sua moglie Ellen G. White parteciparono agli incontri di Lovett’s Grove, nei pressi di Bowling Green, Ohio. La domenica pomeriggio James White stava dirigendo un funerale nei locali dove la mattina si era tenuto il culto. Dopo che parlò suo marito, la sor. White prese la parola per consolare la famiglia, che piangeva il suo caro. Mentre stava parlando la sor. White fu rapita in visione e per due ore, mentre la congregazione restò seduta (presente), il Signore si manifestò rivelandole una serie di soggetti importanti per la chiesa. A seguito di questa visione, la sorella scrisse:

Durante la visione che ho ricevuto a Lovett’s Grove, mi fu ripresentato il grande conflitto tra Cristo e Satana, che io ricevetti già dieci anni prima, e mi fu chiesto di metterla per iscritto. Mi fu rivelato che nonostante il fatto che io dovessi contendere con le forze dell’oscurità – difatti Satana avrebbe fatto di tutto per ostacolarmi – io dovevo confidare in Dio e nella presenza degli angeli; nel conflitto non sarei rimasta sola.—Life Sketches of Ellen G. White, p. 162.

Il giorno successivo James ed Ellen White intrapresero il loro viaggio di ritorno. Mentre erano in treno, riesaminarono le recenti esperienze e discussero sul da farsi per mettere per iscritto le visioni e per pubblicare quelle relative al gran conflitto. Fu deciso che la sor. White avrebbe fatto tutto questo appena sarebbero rientrata a casa.

La coppia non si rese conto che rivelare il carattere e gli inganni di Satana, avrebbe scatenato le sue ire, e che il nemico avrebbe fatto di tutto, con intensità e determinazione, per impedire la pubblicazione di un tale libro.

Arrivati a Jackson, Michigan, sulla strada per Battle Creek, la coppia si fermò per visitare i loro vecchi amici a casa di Daniel R. Palmer. In questo periodo la sor. White godeva di buona salute e l’esperienza che ebbe luogo la sorprese profondamente; ecco come la descrive:

Mentre stavo conversando con la sorella Palmer, la mia lingua si rifiutò di esprimere ciò che volevo dire e sembrò ingrossarsi e intorbidirsi. Una strana sensazione di freddo colpì il mio cuore, passò sopra la mia testa e scese sul mio fianco destro. Per un breve periodo persi la sensibilità, ma fui scossa dalla voce di una fervente preghiera. Provai a usare i miei arti sinistri, ma non ci riuscii—Ibid.

La sor. White si rese conto che questo fu il terzo episodio di paralisi che la colpì e per un po’ di tempo credette di non poter recuperare le forze; ma grazie alle perseveranti preghiere dei fratelli, lei recuperò in parte le forze e il giorno successivo fu in grado di proseguire il suo viaggio verso casa.

D10-03. La Visione viene Verbalizzata e Pubblicata

Nonostante l’intensa sofferenza, Ellen White iniziò a tracciare le scene relative al gran conflitto, così come le furono state rivelate. A riguardo, scrisse:

All’inizio fui in grado di scrivere solo una pagina al giorno per poi passare tre giorni in riposo; ma via via che progredivo, le mie forze ritornavano. Lo stordimento che aveva colpito la mia testa sembrava non annebbiare più la mente e prima che completassi il mio lavoro [Spiritual Gifts, vol. 1] l’effetto di quella paralisi mi abbandonò completamente — Ibid., p. 163.

Mentre stava completando il manoscritto per il libro, nel mese di giugno del 1858 la sor. White ricevette una visione relativa all’esperienza vissuta a casa del fratello Palmer, ecco cosa scrisse a riguardo:

Mi fu rivelato in visione che l’improvviso attacco che mi colpì a Jackson, fu un tentativo di Satana di prendere la mia vita con lo scopo di ostacolare l’opera che stavo per intraprendere; ma Dio inviò i Suoi angeli per salvarmi — Ibid.

Il mese di settembre fu annunciato agli avventisti osservatori del sabato, che in quel periodo erano meno di tre mila, che Spiritual GiftsThe Great Controversy Between Christ and His Angels, and Satan and His Angels era pronto per essere distribuito. Le sue 219 pagine presentavano brevemente le fasi più importanti del conflitto, nei tre brevi capitoli i cui titoli sono: “La Caduta di Satana” (“The Fall of Satan”), la “Caduta dell’Uomo”  (“Fall of Man”), e “Il Piano della Salvezza” (“The Plan of Salvation”). Poi la narrativa salta al “Primo Avvento di Cristo” (“First Advent of Christ”), con tredici capitoli dedicati alla vita e al ministerio de nostro Signore e degli apostoli. Negli ultimi venticinque capitoli del libro la White presenta gli eventi riguardanti i temi seguenti: “La Grande Apostasia” (“The Great Apostasy”), “La Riforma” (“The Reformation”), il Movimento dell’Avvento e le conclusive scene relative alla storia della Terra. Il libro chiude il tema del gran conflitto con un capitolo intitolato “La Seconda Morte” (“The Second Death”).

Mentre James e Ellen White si preparavano a pubblicare questo materiale, si rivolsero al pastore Roswell F. Cottrell, un pastore e studioso residente nella parte occidentale dello stato del New York. Essi gli chiesero di preparare un capitolo introduttivo sulla manifestazione dello spirito di profezia. Il libro inizia con un’introduzione di dodici pagine intitolata “Doni Spirituali” (“Spiritual Gifts”) firmata  “R.F.C.”

Questa prima opera, Spiritual Gifts, volume 1, fu ben accolta. Fu ristampata più volte. Poi nel 1882 fu pubblicata una nuova edizione, dapprima come un volume unico, e poi, alla fine dello stesso anno, fu incorporata come terza sezione del libro intitolato Early Writings (Primi Scritti).

D10-04. Dato per Rivelazione (Given by Revelation)

Nella prima frase di questo libretto Ellen White afferma: “Il Signore mi ha mostrato che un tempo Satana in cielo era un angelo onorato.” Le parole “Ho visto” (“I saw”) o le loro equivalenti in questo piccolo libro appaiono in media più di una volta in ogni pagina del libro. (Quando fu preparata una nuova edizione, pubblicata nel 1882, la frase “Ho visto” e i suoi equivalenti fu spesso omessa). Al lettore è chiaro che a volte Ellen White mette per iscritto scene che fanno parte di grandi visioni panoramiche (Vedasi Early Writings, p. 289). Altre volte certi eventi e il loro significato le furono presentati in modo simbolico. (Vedasi Early Writings, pp. 211, 213.)

Periodi importanti della storia venivano riassunti con affermazioni generali brevi e concise, ma che allo stesso tempo rivelavano sullo sfondo le forze del bene e del male che si contendevano (vedasi Early Writings, pp. 222-226).

D10-05. “Spiritual Gifts,” volume 2, un’Opera Biografica

Quando ricevette la visione del Gran Conflitto nel mese di Marzo 1858 con l’ordine di trascriverla, la sor. White aveva già intrapreso un’opera nella quale presentava la sua esperienza e le sue visioni. Una volta che Spiritual Gifts (vol.1) fu pubblicato, la White tornò a lavorare sulla preparazione della sua opera biografica. Essa fu pubblicata nel 1860 nel libro Spiritual Gifts, volume 2, con il titolo “La Mia Esperienza Cristiana, la Mia Opera in Relazione alla Nascita e al Progresso del Messaggio del Terzo Angelo” (“My Christian Experience, Views and Labors in Connection With the Rise and Progress of the Third Angel’s Message”).

E’ un’opera di 304 pagine, ora disponibile in versione ‘facsimile’ (NDT fotocopia), in un libro che raggruppa il volume 1 e 2.

D10-06. La Storia del Vecchio Testamento ampliata e illustrata

La presentazione del tema del Gran Conflitto così com’è contenuta in Spiritual Gifts, edizione del 1858, dedicava solo tre capitoli al Vecchio Testamento. La visione base sul Gran Conflitto e le visioni successive espansero le vedute di Ellen White sui punti salienti  dell’A.T. Nel 1864 furono pubblicati Spiritual Gifts, volumi 3 and 4, essi contenevano dettagliate descrizioni sulla caduta di Lucifero, la Creazione, la caduta dell’uomo, le vite dei patriarchi e l’esperienza d’Israele. Quest’ampia presentazione del Vecchio Testamento richiese 383 pagine. Questi due volume avevano come sotto-titolo “Importanti Esperienze di Fede Relative alla Storia di Santi Uomini del Passato” (“Important Facts of Faith in Connection With the History of Holy Men of Old”). Il volume 3 conteneva un’introduzione di ventiquattro pagine sui “Doni Spirituali”, scritta da James White. Anche questi volumi sono disponibili in formato facsimile (NDT fotocopia).

D10-07. “The Spirit of Prophecy,” (Lo Spirito di Profezia) volumi 1-4

Trascorsero alcuni anni e il numero dei credenti aumentava; si sentì il bisogno di ristampare i piccoli volumi della serie Spiritual Gifts, che i fratelli impararono ad apprezzare. Tuttavia la sor. White non era d’accordo con questa idea. Dopo che questi libri furono stampati, la White ricevette altre rivelazioni, alcune ripetute, altre arricchite di dettagli; la sorella chiese pertanto del tempo per poter presentare gli argomenti in modo più completo, prima che i libri fossero ristampati. Furono elaborati dei precisi piani che prevedevano la pubblicazione di quattro libri, di quattrocento pagine ciascuno, che contenessero un completa esposizione del tema del gran conflitto, dai suoi inizi fino alla consumazione finale. Fu deciso di pubblicare questa collezione con il nome di Spirit of Prophecy.

La preparazione di questa nuova collana progredì più lentamente del previsto. Nel 1865 James White fu vittima di un severo ictus e la ripresa fu lenta e complessa, e la sor. White dedicò molto tempo e molte energie alle cure di suo marito. Il volume 1, che fu pubblicato nel 1870, narrava la storia del conflitto che va dalla caduta di Lucifero e la Creazione al tempo del re Salomone, una narrazione che, a parte alcune aggiunte, risulta parallela al libro Spiritual Gifts pubblicato nel 1864, volumi 3 and 4. Anche in questo libro (NDT. Vol. 01) è presente un’introduzione scritta da James White che riguarda la manifestazione del dono di profezia. Questo documento è stato pubblicato anche nella Review and Herald.

Il volume 2, pubblicato nel 1877, presentava la vita e l’opera di Cristo fino all’ingresso trionfale in Gerusalemme. Il volume 3, pubblicato l’anno successivo, completava la vita di Cristo e proseguiva fino alla prima parte del ministerio di Paolo. Alla pagina 392 il libro si chiudeva con il capitolo “Opposizione a Tessalonica.” Ellen White e gli editori facevano in modo che ogni volume non superasse le 400 pagine.

Quando iniziò a lavorare sul quarto volume, Ellen White aveva previsto di riprendere dove il volume 3 si fermava, considerato che aveva già preparato i capitoli sulle scene finali della chiesa primitiva, che si concludeva con il martirio di Paolo e Pietro. Tuttavia il Signore, mediante una visione, le chiese di seguire il piano presente in The Great Controversy e di iniziare il quarto volume con il resoconto sulla distruzione di Gerusalemme. La ragione di questa decisione fu presto chiara. Ma ciò creò un intervallo nel resoconto storico che era già stato pubblicato e la sor. White si ritrovò con cinque capitoli non utilizzati.

Questi capitoli furono aggiunti alla seconda edizione del volume 3, che portò il libro ad un totale di 442 pagine. Pertanto il resoconto completo sulla vita di Gesù e sull’opera degli apostoli era raccolto nei volumi 2 e 3 di Spirit of Prophecy.

D10-08. Volume 4, “The Great Controversy”

La sor. White scrisse alcuni capitoli perché facessero parte del volume 4; ma fu solo nell’autunno del 1882, un anno dopo la morte di James White, che lei fu in grado di dedicare del tempo alla preparazione di questo volume. Il manoscritto fu completato e il libro fu pubblicato nel 1884.

Mediante una rivelazione fu chiesto a Ellen White di presentare la controversia tra Cristo e Satana, così come si è sviluppata nei primi secoli dell’era cristiana e nel contesto della grande Riforma del sedicesimo secolo. L’intenzione era quella di aiutare i lettori a comprendere chiaramente come questa controversia sia presente e si manifesti anche ai nostri giorni. Adesso possiamo capire che queste direttive divine relative a questa opera, siano state di incalcolabile importanza sia per la chiesa che per il pubblico in generale.

Tuttavia, quando la sor. White scrisse questo libro, come tutti gli altri libri precendenti, lo considerava destinato soprattutto alla chiesa. E’ per questo che nello scriverlo lei utilizzò frasi ed espressioni che potevano essere capite meglio dagli avventisti, che dal pubblico in generale.

Consideriamo questa come la prima edizione del libro che oggi è molto ben conosciuto con il nome The Great Controversy.

Mentre era all’opera su questo libro, nella sua casa di Healdsburg, la sor. White si ammalò gravemente e temette di non ristabilirsi. Un giorno richiese con insistenza che fosse accompagnata al camp meeting che si stava svolgendo non lontano da lì. Temendo che quella fosse l’ultima opportunità di rivolgersi ai presenti, chiese di essere assistita per potersi alzare e parlare al pubblico. Appoggiandosi al leggio, iniziò a salutare la chiesa e a congedarsi. Ma presto i fratelli notarono che le sue guance diventarono più rosee e che il suo corpo prese forza. La sua voce divenne forte e chiara. Tutti furono testimoni della sua rapida guarigione. Non appena si ristabilì riprese a lavorare sul libro. Un altro tentativo di satana di stroncare la sua opera fu miracolosamente sventato.

D10-09. Adattato per essere pubblicato in “Signs of the Times”

Nel mese di giugno del 1874, James White, in Oakland, California, iniziò a pubblicare la rivista missionaria della chiesa, Signs of the Times. Via via che i capitoli venivano scritti per il secondo volume di Spirit of Prophecy, nel 1876, era logico pensare che potessero essere considerati adatti per essere pubblicati anche in questa rivista settimanale molto diffusa. Prima della stampa del libro da parte della Review and Herald di Battle Creek, alcuni capitoli, a iniziare con quello intitolato “Il Sabato,” apparvero in ogni numero del giornale pubblicato negli stati occidentali. All’esclusione di due capitoli, nel corso di un anno l’intero libro fu messo a disposizione dei lettori di Signs. La stessa cosa avvenne l’anno successivo per il terzo volume. Via via che i capitoli erano pronti, una copia era spedita a Signs e un’altra agli uffici della Review perché fosse preparato e stampato il libro. Il libro uscì mentre i capitoli venivano ancora pubblicati come articoli sulla rivista.

La sor. White era determinata a preparare il quarto volume della serie Spirit of Prophecy e nel mese di febbraio del 1878, scrisse che aveva deciso che fosse stampato alla Pacific Press in Oakland, and to have the type set, first for the Signs. Previse di stampare il libro più tardi from the same type. La White temeva che sotto forma di libro i suoi scritti non potessero raggiungere molti credenti nell’Avvento che osservavano ancora il primo giorno della settimana, ma che fosse più facile raggiungerli con la rivista Signs.

A causa della malattia di James White e dei tanti impegni, la sor. White non fu in grado di realizzare questo programma; nel mese di dicembre del 1878, scrisse che utilizzava capitoli del primo volume di Spirit of Prophecy, come articoli per la rivista missionaria pubblicata negli stati occidentali. Il contenuto veniva adattato alle caratteristiche dei lettori (non avventisti) e poi i capitoli,  che subirono minimi cambiamenti, apparvero per la prima volta nel numero del 9 gennaio 1879, aventi come titolo generale:  “The Great Controversy.” Giunta all’esperienza di Giacobbe, Ellen White iniziò a espandere notevolmente i capitoli e via via che commentava gli eventi dell’Antico Testamento, risultava difficile compararli con il volume Spirit of Prophecy. Questi capitoli, apparsi in modo irregolare nel 1880, 1881 e nel 1882, sembrano essere una fase intermediaria tra la stesura di Spirit of Prophecy, volume 1, e Patriarchs and Prophets.

Dopo la morte di James White, mentre risiedeva in California, Ellen White si dedicò intensamente alla preparazione dei capitoli per Spirit of Prophecy, volume 4. Lavorando in anticipo rispetto al libro, fece pubblicare in Signs of the Times una serie di articoli su Lutero e la storia della Riforma. In tutto furono pubblicati diciannove articoli, che apparvero fra maggio e ottobre del 1883. In essi lei presentò la storia della Riforma in modo più particolareggiato rispetto a ciò che scrisse per il libro, considerato lo spazio destinato al periodo preso in studio.

Nel 1885, dopo la stampa di Spirit of Prophecy, volume 4, su Signs of the Times apparve un certo numero di articoli tratti dai capitoli del libro, usati integralmente o solo in parte.

D10-09. Come la Luce raggiunse Ellen White

Considerato che stiamo esponendo le varie fasi di sviluppo del Gran Conflitto, è opportuno esaminare le modalità con le quali Ellen White ricevette le informazioni che lei ha presentato (NDT esposto) nel corso della sua vita.

E’ già stato accennato al resoconto quasi ‘condensato’ presente nel primo volume di  Spiritual Gifts, del 1858, nel quale è frequente l’uso di espressioni come “ho visto”  (“I saw”) e “mi è stato mostrato” (“I was shown”). Il terzo volume, del 1864, che commenta i primi libri biblici, contiene una prefazione dell’autrice, che esordisce con queste parole:

Nel presentare al pubblico questo mio terzo volumetto, sono consolata dalla convinzione che il Signore ha fatto di me il Suo umile strumento, attraverso il quale s’irradiano raggi di preziosa luce verso il passato.—Pagina v.

All’interno della sua prefazione, lei afferma:

I grandi fatti della fede riguardo la storia di santi uomini del passato, mi sono stati rivelati in visione, (ingl. have been opened to me in vision).—Ibid.

Nella sua introduzione all’edizione del 1888 de The Great Controversy, spiega:

Grazie all’illuminazione dello Spirito Santo, le scene di questo millenario conflitto tra il bene e il male sono state rivelate (ingl. opened) a chi ha scritto queste pagine. Di tanto in tanto mi è stato permesso di contemplare l’evolversi, attraverso i secoli, del gran conflitto tra Cristo, il Principe della vita, il Realizzatore (ingl. author)  della nostra salvezza, e Satana, il principe del male, l’autore del peccato, colui che ha trasgredito per primo la santa legge di Dio. — Introduzione, p. x. (corsivo aggiunto)

Essa poi aggiunge:

Lo Spirito di Dio ha aperto la mia mente alle grandi verità contenute nella Sua parola e alle scene del passato e del futuro; mi è stato ordinato di far conoscere agli altri ciò che mi è stato rivelato—ho tracciato la storia del conflitto nel corso dei millenni, e l’ho presentato in modo tale da fare luce sull’imminente conflitto futuro. — Ibid., p. xi. (corsivo aggiunto)

Sebbene Dio non limiti ad una sola modalità la Sua rivelazione relative ad eventi storici, accade spesso che il profeta la riceva con una modalità visiva, che riguarda eventi passati e futuri.

In altre parole, sembra che Ellen White abbia osservato gli eventi storici come se lo avesse fatto un testimone oculare. Qualcosa di molto simile deve aver avuto luogo quando a Mosé, prima di morire, fu permesso di vedere, in anticipo, la storia e fortunes (NDT: sorte?) del popolo d’Israele. Il resoconto che Ellen White fa nel suo libro Patriarchs and Prophets chiarisce la dinamica:

NDT cercare la citazione nel libro in italiano

And now a panoramic view of the Land of Promise was presented to him. Every part of the country was spread out before him, not faint and uncertain in the dim distance, but standing out clear, distinct, and beautiful to his delighted vision. In this scene it was presented, not as it then appeared, but as it would become, with God’s blessing upon it, in the possession of Israel. He seemed to be looking upon a second Eden. There were mountains clothed with cedars of Lebanon, hills gray with olives and fragrant with the odor of the vine, wide green plains bright with flowers and rich in fruitfulness, here the palm trees of the tropics, there waving fields of wheat and barley, sunny valleys musical with the ripple of brooks and the song of birds, goodly cities and fair gardens, lakes rich in “the abundance of the seas,” grazing flocks upon the hillsides, and even amid the rocks the wild bee’s hoarded treasures….

Moses saw the chosen people established in Canaan, each of the tribes in its own possession. He had a view of their history after the settlement of the Promised Land; the long, sad story of their apostasy and its punishment was spread out before him. He saw them, because of their sins, dispersed among the heathen, the glory departed from Israel, her beautiful city in ruins, and her people captives in strange lands. He saw them restored to the land of their fathers, and at last brought under the dominion of Rome.

He was permitted to look down the stream of time and behold the first advent of our Saviour. He saw Jesus as a babe in Bethlehem. He heard the voices of the angelic host break forth in the glad song of praise to God and peace on earth…. He beheld Christ’s humble life in Nazareth, His ministry of love and sympathy and healing, His rejection by a proud, unbelieving nation. Amazed he listened to their boastful exaltation of the law of God, while they despised and rejected Him by whom the law was given. He saw Jesus upon Olivet as with weeping He bade farewell to the city of His love….

He followed the Saviour to Gethsemane, and beheld the agony in the garden, the betrayal, the mockery and scourging—the crucifixion…. He heard Christ’s agonizing cry, “My God, My God, why hast Thou forsaken Me?” He saw Him lying in Joseph’s new tomb. The darkness of hopeless despair seemed to enshroud the world. But he looked again, and beheld Him coming forth a conqueror, and ascending to heaven escorted by adoring angels and leading a multitude of captives. He saw the shining gates open to receive Him, and the host of heaven with songs of triumph welcoming their Commander. And it was there revealed to him that he himself would be one who should attend the Saviour, and open to Him the everlasting gates.—Pages 472-476. (Italics supplied.)

 

Questa drammatica descrizione continua, ma non abbiamo bisogno di proseguire. Affascinato, Mosé osserva gli eventi che si susseguono —vede, ascolta, osserva e sente anche degli odori. E’ mediante vivide immagini che al profeta viene rivelato il futuro. E’ probabile che gli siano state rivelate anche delle date. Probabilmente non conosceva i nomi delle città che vide. Questi sono comunque dettagli di secondaria importanza.

Senza dubbio è con le stesse modalità che la storia passata e futura fu presentata a Ellen White, storia sulla quale veniva intessuto, come su un arazzo, il tema del Gran Conflitto. La sorella ricevette delle visioni riguardanti la seconda venuta di Cristo e in una occasione scrisse: “Mi sono state presentate delle scene così emozionanti e solenni, che non ci sono parole per descriverle. (ingl. Scenes of such thrilling, solemn interest passed before me as no language is adequate to describe). Ai miei occhi appariva tutto come una realtà vivente.”—Selected Messages, libro 1, p. 76.

Così come Mosè osservò in anticipo lo scorrere della storia, Ellen White osservò in visione l’evolversi della storia, passata e futura, e poi le fu chiesto di “to trace this history.” (NDT ….) Questo è ciò che fece, aggiungendo al resoconto sempre più dettagli via via che la chiesa crescente poteva produrre e leggere libri sempre più voluminosi.

D10-11. Descrivere le scene con il linguaggio degli uomini

Quando iniziò a mettere per iscritto ciò che aveva ricevuto nelle visioni, dovette cercare di esprimere con linguaggio umano le scene, che permettessero ai lettori di visualizzare ciò che lei aveva visto.

Nessuna forza sovrannaturale prese controllo meccanico della sua mano e raramente è successo che lei scrivesse le parole esatte dettate dal messaggero celeste che era a suo fianco. Questo è ciò che la sor. White ha scritto sulla scelta delle parole da utilizzare per verbalizzare ciò che vedeva:

Sebbene io dipenda dallo Spirito di Dio sia per ricevere che per trascrivere ciò che vedo, le parole che utilizzo per descrivere ciò che ho visto, sono mie, a meno che  esse provengano direttamente da un angelo; in quel caso le metto tra virgolette — Review and Herald, 8 Ottobre 1867.

La sor. White ha sempre provato del rammarico quando pensava alla sua breve esperienza scolastica e alla sua inevitabile limitata conoscenza della lingua scritta. Suo figlio, William C. White, dice di ricordarsi chiaramente di quando, i primi anni trascorsi a Battle Creek, suo padre James White, rientrando a casa dal suo ufficio alla Review and Herald, aiutava sua moglie, che gli chiedeva di assisterla per preparare per la stampa ciò che lei aveva scritto. Quando lei leggeva ciò che aveva scritto, lui faceva i suo commenti, si felicitava sulla incisività del messaggio e poi segnalava i punti grammaticalmente deboli della composizione.

Riguardo a questo tipo di esperienze nel 1906 la sor. White affermò:

Quando mio marito era ancora in vita, mi assisteva e mi dava dei consigli prima di spedire i messaggi che io avevo ricevuto. A quel tempo viaggiavamo molto e a volte ricevevo rivelazioni durante la notte, a volte di giorno quando mi trovavo davanti grandi congregazioni. Non appena avevo del tempo e sufficienti energie, trascrivevo fedelmente le istruzioni che avevo ricevuto in visione. In seguito esaminavamo il testo insieme, mio marito correggeva errori grammaticali ed eliminava inutili ripetizioni. Poi il testo veniva spedito al destinatario o alla tipografia.

Via via che l’opera si espandeva, altri mi assistettero nella preparazione del materiale per la stampa. Dopo la morte di mio marito, fedeli assistenti si unirono a me e lavorarono senza sosta nel ricopiare le testimonianze e nella preparazione di articoli per le nostre riviste. — Selected Messages, libro 1, p. 50.

La sor. White aveva l’abitudine di scrivere in modo esaustivo e dettagliato sugli argomenti che presentava, e a volte le sue opinioni e quella degli editori divergevano sulla quantità di materiale che doveva essere pubblicato. Lei era ovviamente soddisfatta quando il materiale veniva pubblicato integralmente, ma a volte gli editori preferivano condensare o abbreviare il testo dei manoscritti per evitare che i libri fossero troppo voluminosi. A volte lei consentiva loro di farlo. Ma succedeva a volte che, dopo aver condensato il più possibile certi capitoli per consegnarli agli editori, la sor. White ricevesse nuove rivelazioni su un argomento. In tal caso lei scrisse ulteriore materiale e insistette perché fosse incorporato. (Vedasi la prefazione degli editori in Spirit of Prophecy, Volume 4.)

Ellen White non era una scrittrice ‘meccanica’. Le profonde impressioni spesso fatte sui suoi lettori sono dovute anche alla intensità di spirito con la quale scriveva. Occasionalmente nella sua corrispondenza fa riferimento alla profonda emotività che provava quando scriveva dei solenni messaggi da parte di Dio, rivolti ad un mondo morente perishing. Ad esempio, il 9 Febbraio 1884, mentre stava completando il quarto volume, ecco cosa scrisse in una lettera indirizzata al pastore Uriah Smith:

Scrivo dalle quindici alle venti pagine al giorno. Adesso sono le 11 e ho scritto quattordici pagine del manoscritto per il volume IV…. Mentre scrivo questo libro, provo un’intensa commozione. Voglio che sia stampato al più presto, il nostro popolo ne ha un grande bisogno. Se il Signore mi dà la salute come lo ha fatto fino ad ora, terminerò il libro il mese prossimo. Le notti non riesco a dormire al pensiero delle cose importanti che devono avere luogo. Dormo tre ore, al massimo cinque. La mia mente è così agitata che non riesco a dormire. Scrivere, scrivere, devo assolutamente scrivere senza indugio.

Grandi eventi avranno luogo e vogliamo scuotere la gente dalla loro indifferenza affinché si prepari. Eventi di valore eterno si susseguono nelle visioni, di giorno e di notte. Tutto ciò che è temporale scompare dalla mia vista. — Citato in Ellen G. White, Messenger to the Remnant, p. 57.

Nell’autunno del 1884 questo libro era pronto per essere stampato. Non si riuscì a contenerlo entro le 400 pagine, com’era previsto. Il testo contava 492 pagine più un appendice di quattordici pagine, il libro aveva un totale di 506 pagine. Tuttavia si riuscì a mantenere il prezzo a un dollaro, come annunciato nella promozione, stesso prezzo stabilito per gli altri tre libri che facevano parte della collana.

D10-12. Prima Edizione per il Colportori

E già stato detto che Ellen White e i suoi assistenti ritenevano che il materiale pubblicato nella collana Spirit of Prophecy fosse adatto anche per il pubblico in generale; effettivamente molti di questi capitoli, dopo essere stati adattati, sono apparsi come articoli in Signs of the Times. Durante gli ultimi anni del decennio del 1870 e i primi del decennio successivo gli avventisti del settimo giorno intuirono che molto poteva essere realizzato nel vendere al pubblico, porta a porta, i libri che presentavano le dottrine della chiesa. Le opere scritte da  Uriah Smith, Thoughts on Daniel  e Thoughts on Revelation, furono riunite in un unico libro perché fosse venduto dai colportori e le vendite andarono bene. Quando il volume 4 de Spirit of Prophecy, fu stampato nel 1884, gli editori pensarono che tale libro potesse essere venduto a coloro che non erano della nostra fede. Fu così che, con la collaborazione di Ellen White, riutilizzarono le lastre e ristamparono un’edizione su una carta più pesante e con dei margini più larghi. Il libro fu venduto a $1.50. Esso conteneva 22 illustrazioni a piena pagina ed era il primo libro di Ellen G. White che era arricchito con delle illustrazioni. Molte delle immagini provenivano da case editrici europee che avevano stampato opere sulla Riforma. Altre erano opere di artisti religiosi. Tra il 1885 e il 1888 ne furono stampate e vendute dieci edizioni, per un totale di 50.000 copie.

D10-13. Ellen White – visita i luoghi della Riforma

Dal 1885 al 1887 Ellen White abitò in Europa. Durante questo periodo la sorella prese contatto con la popolazione europea e visitò dei luoghi storici che riportarono alla sua mente molte scene che le erano state presentate in visione negli anni precedenti, alcune due, tre volte, altre scene anche più frequentemente.

Un giorno, mentre era a Zurigo, in Svizzera, presso degli amici, la sor. White entrò nella cattedrale dove Zwingli aveva lavorato e riconobbe i luoghi; sebbene lei non fosse mai stata lì, fece da guida al gruppo, e dette dei cenni storici. In un’altra occasione, mentre si trovava nell’Italia settentrionale, visitò le caverne dove i Valdesi si nascondevano, tra le montagne sopra Torre Pellice. Anche in quell’occasione lei riconobbe i luoghi, che le erano già apparsi in visione e si ricordò nei dettagli, degli eventi che vi ebbero luogo.

Quando si stava decidendo di stampare The Great Controversy nelle principali lingue europee, la White decise di aggiungere del materiale al libro. Grazie a questa sua esperienza in Europa, mentre stava preparando il manoscritto per le traduzioni, lei fu in grado di aggiungere dettagli geografici relativi a eventi importanti.

E’ da notare inoltre, che mentre la sor. White si trovava in queste luoghi, molte scene le furono presentate più volte in visione. A riguardo, scrisse:

Mentre lavoravo al manoscritto del The Great Controversy, ero spesso cosciente della presenza degli angeli di Dio. Spesso le scene che stavo descrivendo mi venivano riproposte in visioni notturne e quindi esse erano fresche e vivide nella mia mente.—Colporteur Ministry, p. 128.

Fu in Europa che la sor. White sviluppò a pieno il piano per la presentazione di tutto il dramma del Gran Conflitto, sia per il pubblico, sia per la chiesa, che oggi si trova esposto nei cinque libri della collana Conflict of the Ages, arricchito da illustrazioni appropriate.

Pertanto, sebbene la sor. White avesse appena terminato la preparazione dei quattro volumi della collana Spirit of Prophecy, prese di nuovo in mano il progetto, per riscrivere e amplificare il tema del Gran Conflitto. I libri, non solo dovevano essere più grandi e completi, ma anche scritti per i lettori che non conoscevano la sor. White e la sua opera.

Durante il suo ministerio la sor. White ha sempre dimostrato un’abilità particolare nel presentare la verità, scegliendo materiale adatto ai bisogni degli uditori; anche quando si trattava di scegliere il materiale da pubblicare nei suoi libri, ha sempre usato buon senso  e sensibilità nel selezionare materiale che venisse incontro ai bisogni dei lettori.

L’importante decisione di presentare il tema del Gran Conflitto non solo alla chiesa ma al mondo intero, la indusse a modificare la fraseologia da utilizzare. La sor. White decise di evitare di usare espressioni come “ho visto” o “mi fu rivelato,” che non solo non sarebbero state capite da chi non conosceva la sua opera, ma avrebbero forse distolto l’attenzione del lettore lontano dai messaggi importanti contenuto nei suoi libri.

D10-14. L’Edizione del 1888 de “The Great Controversy”

Il volume 4 della collana Spirit of Prophecy, stampato nel 1884 con il titolo “Il Gran Conflitto Tra Cristo e Satana Durante l’Era Cristiana” (“The Great Controversy Between Christ and Satan During the Christian Dispensation”) fu venduto con molto successo dai colportori. Questo fu il primo libro che fu riscritto e ampliato espanso. Ellen White iniziò questo lavoro nel 1886, mentre risiedeva a Basel (Basilea?) in Svizzera, e lo completò nella sua casa in Healdsburg in California, nel mese di Maggio del 1888.

Ellen White non solo ampliò la presentazione, ma in alcuni casi  escluse del materiale. Ne troviamo un esempio nel noto capitolo intitolato “Gli Inganni di Satana” (“The Snares of Satan”) che si trova alle pagine 518 – 530 della versione corrente di The Great Controversy. Le prime quattro pagine di questo capitolo, presente nella versione del 1884, presentano la maniera con la quale Satana utilizzò pastori protestanti per promuovere il disprezzo del Sabato, del quarto comandamento. Questo messaggio sarebbe stato capito dagli avventisti del settimo giorno, ma poiché il libro era destinato a non-avventisti, la sor. White credette che era meglio non includere queste pagine nel nuovo libro in preparazione. Nel 1923 queste parti omesse da questo capitolo furono ristampate in Testimonies to Ministers, libro destinato a lettori avventisti.

Mentre stava rivedendo e ampliando questo libro, Ellen White aveva accesso alla biblioteca del pastore J. N. Andrews. Ciò le fu di valido aiuto poiché, per documentare la descrizione storica, a volte utilizzò delle citazioni di famosi autori.

Il nuovo volume aveva come titolo Il Gran Conflitto Tra Cristo e Satana, Durante l’Era Cristiana  (The Great Controversy Between Christ and Satan During the Christian Dispensation). Le parole “Riveduto e Ampliato” (“Revised and Enlarged”) appaiono su una pagina, accanto al titolo. La nuova edizione contava 678 pagine e la vecchia edizione ne aveva 492. Le dimensioni delle pagine erano maggiori. Il numero di capitoli passò da 37 a 42. L’edizione del 1888 conteneva  26 illustrazioni a piena pagina e all’appendice furono aggiunte quattro note (ingl? notes). Furono inoltre aggiunte tredici pagine di note biografiche per dare informazioni su ventotto personalità importanti menzionate nel libro, e una pagina sui Valdesi. Non era presente un indice.

Tuttavia in questo nuovo volume Ellen White aggiunse una sua prefazione di otto pagine, che più tardi sarà chiamata “introduzione,” nella quale ella spiega la maniera in cui Dio impartì informazioni e rivelazioni alla famiglia umana attraverso i profeti.  In questa prefazione, come è già stato detto, con attenzione e sensibilità spiegò la fonte delle sue informazioni. Oggi tale documento è considerato importante perché aiuta a comprendere come l’ispirazione abbia operato sia nella sor. White che nei profeti biblici. In un certo senso, questa è l’introduzione dell’autore alla collana di cinque libri Conflict of the Ages  della quale questo era il primo libro ad essere pubblicato.

Questo libro del 1888 fu conosciuto come Il Gran Conflitto. La sua impaginazione oggi è standard (uguale ovunque nel mondo). In occasione della prima stampa several sets of printing plates furono prodotte e furono usate sia negli Stati Uniti che all’estero. Questa edizione de Il Gran Conflitto fu sul mercato fino al 1922, anno in cui fu fatta una revisione del libro.

D10-15. “Patriarchs and Prophets”

Ora che la versione ampliata de Great Controversy era distribuita, Ellen White intraprese una revisione e un ampliamento del volume 1 della collana Spirit of Prophecy. Ne risultò il libro Patriarchs and Prophets che noi abbiamo oggi a disposizione. Avendo deciso di preparare un quinto volume che trattasse la seconda parte della storia dell’Antico Testamento, Ellen White concluse Patriarchs and Prophets con il capitolo 73, intitolato “Gli Ultimi Anni di Davide”. (ingl. “The Last Years of David”) In tale modo, il nuovo libro avrebbe coperto la storia che va dal re Salomone fino al tempo di Cristo. Il libro Patriarchs, di 714 pagine, fu completato nel 1890. Ellen White, chiese al pastore Uriah Smith, direttore della Review and Herald, che lei conosceva bene, di scrivere l’introduzione a questo libro. In tale introduzione, di otto pagine, il fr. Smith spiegava e difendeva la manifestazione del dono profetico nei /ai nostri giorni. Tredici illustrazioni arricchivano questa prima edizione che chiudeva con un’appendice di otto pagine contenente dodici “note”.

La prima edizione del libro aveva come titolo Il Gran Conflitto Tra Cristo e Satana Illustrato nella Vita di Patriarchi e Profeti. (Ingl. The Great Controversy Between Christ and Satan as Illustrated in the Lives of Patriarchs and Prophets). The text throughout carried the running title of “The Great Controversy.” Per un certo periodo la sor. White e altri chiamarono questo libro Great Controversy, volume 1. Tuttavia presto tutti si resero conto che questo titolo non lo distingueva con chiarezza dal Great Controversy del 1888. All’edizione successiva, che aveva altre illustrazioni e un totale di 762 pagine, fu dato il titolo Patriarchs and Prophets. Dal quel momento in poi, il noto libro Great Controversy fu considerate l’ultimo libro della collana The Conflict of the Ages.

D10-16. The Writing of La Stesura di `”The Desire of Ages”

Per molti anni la sor. White provò il desiderio di presentare in modo esaustivo la vita di Cristo, il Suo ministerio, i Suoi insegnamenti, il Suo sacrificio. Ciò che lei scrisse durante il decennio 1870-80, mentre era dedicata al tema del conflitto, fu pubblicato nei volume 2 e 3 di Spirit of Prophecy e in una serie di opuscoletti; ma più tardi la White reputò che ciò non era abbastanza. Pertanto, quando finì di lavorare su Patriarchs and Prophets, si concentrò su una presentazione ampia e approfondita della vita di Cristo. A questa grande opera dedicò molte energie, e nelle sue lettere fa spesso riferimento al suo desiderio di avanzare rapidamente su questo grande progetto.

Quando si recò in Australia nell’autunno del 1891, Ellen White sperava vivamente di dedicarsi alla preparazione dell’opera sulla vita di Cristo. Tra il 1892 e il 1898 trascorse molto tempo alla stesura di capitoli per questo libro.

Ecco una citazione che dà un’idea dell’intensità con la quale lei lavorò alla preparazione di The Desire of Ages, citazione tratta da una lettera scritta nel 1892 al pastore O. A. Olsen, a quel tempo presidente della Conferenza Generale:

Cammino con grande timore alla presenza di Dio. Non so come parlare o come esprimere con la mia penna un argomento così profondo come il sacrificio espiatorio. Non so come presentare dei soggetti che mi vengono presentati con  una potenza vivificante. Tremo per il timore di banalizzare con parole umane il grande piano della salvezza. Prosterno la mia anima alla presenza di Dio in timore e riverenza, e dico: “Chi è degno di fare tutto ciò?”—Lettera 40, 1892.

Una lettera scritta due anni dopo ci dà un’idea di quanto fosse occupata la sor. White, e spiega la ragione del ritardo nella preparazione del libro. Ella dice:

Ormai sono già tre anni che sono in questo paese, ma c’è ancora così tanto da fare prima che il libro sia pronto per essere stampato. Molte attività hanno assorbito il mio tempo. Sono molto presa: scrivere le testimonianze, l’avere cura dei poveri e il viaggiare con il mio mezzo di trasporto per otto, undici, tredici miglia per incontrarmi con le chiese.—Lettera 69, 1894.

Avendo tutte queste responsabilità e portando tutti questi pesi, era di notte che passava molto tempo a scrivere. “In genere inizio a scrivere alle tre di mattina” dice, “quando in casa stanno tutti dormendo. Spesso mi sveglio poco dopo mezzanotte o all’una o alle due.”—Lettera 114, 1896.

D10-17. Servire nella Sofferenza

E un fatto ben noto che i più grandi capolavori della letteratura, della poesia e del canto religioso, sono stati prodotti in periodi di sofferenza; anche la sor. White ha sofferto, mentre lavorava su una parte del libro su Cristo. Alcuni dei brani più apprezzati de The Desire of Ages furono scritti mentre lei, non solo era confinata in una stanza, ma trascorreva il suo tempo a letto o su una sedia che aveva un appoggio regolabile, per il suo dolente braccio. Poco dopo essere arrivata in Australia Ellen White iniziò a soffrire di reumatismi, e per undici mesi ebbe dolori senza sosta. Riguardo a questa esperienza, scrisse:

Sono passata attraverso periodi di grande sofferenza e difficoltà, ma in essi ho vissuto delle esperienze che sono più preziose dell’oro.—Lettera 7, 1892.

Quando fu in grado di lasciare la camera dove la malattia l’aveva confinata, fu chiesto alla sor. White di dare il suo importante contributo per far sviluppare rapidamente l’opera in Australia. La sorella accettò molti inviti a dare consigli e assistenza, inoltre doveva rispondere alle numerose lettere che riceveva; tutto ciò ritardò la preparazione del libro The Desire of Ages. In una lettera scritta il 23 ottobre 1895, scrisse:

Ho praticamente deciso di … dedicare tutto il mio tempo a scrivere libri che dovrebbero essere preparati senza ulteriori ritardi. Vorrei scrivere sulla vita di Cristo, sulla Temparanza Cristiana [The Ministry of Healing] e preparare Testimony Number 34 [Volume 6] perché è un libro di cui abbiamo grande bisogno …

Sapete che il tema sul quale mi soffermo di più sia in privato che durante la predicazione, quando parlo e quando scrivo è la vita di Cristo.—Lettera 41, 1895.

Alcuni si sono meravigliati della straordinaria bellezza del linguaggio di The Desire of Ages. La frase appena citata, secondo la quale Cristo è il suo tema favorito, spiega forse la ragione per la quale il linguaggio di questo libro è così apprezzato.

D10-18. Come fu organizzato il lavoro

Nella preparazione di quest’opera sulla vita di Cristo, come nella preparazione di altri libri che seguirono (successivi), la sor. White non scrisse il libro capitolo dopo capitolo, nell’ordine che appare nella forma stampata. Questo non era necessario, poiché durante i precedenti trentacinque anni la sorella aveva scritto centinaia di pagine sull’argomento, molte delle quali erano già state pubblicate. Avendo a disposizione tutto questo materiale, la sor. White chiese ai suoi assistenti salariati di attingere sull’argomento, da tutto quello che lei aveva scritto in libri, articoli, lettere e manoscritti. Pur avendo a disposizione tutto questo materiale, Ellen White scrisse molti altri articoli sulle esperienze di Cristo. Questi nuovi testi, insieme al materiale scritto in precedenza, furono organizzati secondo un ordine naturale, at times arrived at by reference to works on the harmony of the Gospels. Mrs. White again studied the story in this connection and sometimes added connecting events.

La raccolta dei suoi scritti sulla vita e gli insegnamenti del nostro Salvatore, divenne così voluminosa che i testi non potevano essere tutti raccolti in un solo libro, sebbene esso fosse arrivato a 835 pagine. Pertanto parte del materiale che non poteva essere incluso negli 87 capitoli di The Desire of Ages (1898 ) fu usato per produrre i seguenti libri: Thoughts From the Mount of Blessing (1896), Christ’s Object Lessons (1900), e parte di The Ministry of Healing (1905).

D10-19. La serie sulla storia del Conflitto viene completata

Sebbene i grandi temi del gran conflitto fossero stati presentati nei libri Patriarchs and Prophets, The Desire of Ages e The Great Controversy, rimanevano due grandi periodi che non erano stati trattati e commentati, tra la Caduta e la Restaurazione finale: uno andava dalla morte del re David alla nascita di Cristo e l’altro riguardava il primo secolo della chiesa cristiana. Quando altre attività lo permettevano, la sor. White, con l’aiuto delle sue assistenti di redazione (literary), intraprese con entusiasmo il lavoro di raccogliere e preparare materiale per gli ultimi due volumi che avrebbero completato la collana. Come fu il caso per The Desire of Ages, tra gli articoli già pubblicati esistevano centinaia di pagine stampate in libri precedenti e in periodici, che coprivano alcune parti di questi due periodi storici. Inoltre, molti capitoli e porzioni di essi potevano essere attinti dagli archivi contenenti i manoscritti di Ellen White. La sorella comunque, per poter completare i due libri, scrisse anche molto nuovo materiale. Nella preparazione de The Acts of the Apostles la sor. White attinse molto dal suo libro del 1883, Sketches From the Life of Paul, che comprendeva una parte dei capitoli del terzo volume di Spirit of Prophecy e nuovo materiale scritto per i lezionari della Scuola del Sabato.

Ellen White scriveva spesso sulla preparazione di questi libri. La seguente lettera, datata 15 ottobre 1911, dà un’idea di come questa opera progrediva:

Ho finito di lavorare su The Acts of the Apostles. Tra alcune settimane ne riceverà una copia. Validissimi collaboratori mi hanno aiutato nel preparare quest’opera per la stampa. Ci sono altri libri che vorrei che fossero a disposizione della chiesa, che parleranno quando io mi tacerò per sempre. Il libro sulla storia dell’Antico Testamento [Prophets and Kings], che spero sia pronto presto, richiederà tutte le mie energie. Sono grata al Signore per l’aiuto che ricevo nella mia opera; si tratta di operai fedeli e di vasta esperienza, pronti a fare tutto per accelerare il lavoro. — Lettera 88, 1911.

Pochi mesi prima che queste parole fossero scritte, The Acts of the Apostles fu stampato e fu accolto con entusiasmo dai lettori. Subito dopo, la sor. White intraprese con entusiasmo la preparazione dell’opera sulla storia dell’Antico Testamento ma, a causa di urgenti e importanti impegni da portare avanti, il lavoro progrediva lentamente. Le risultarono molto utili gli articoli pubblicati in varie riviste della chiesa, come la serie di ventitré articoli sulla vita di Salomone pubblicati nella Review and Herald nel 1905 e nel 1906 e quattordici articoli sul “Ritorno degli Esiliati” pubblicati nel 1907 e nel 1908. Sfortunatamente Ellen White ebbe un incidente mentre stava lavorando sugli ultimi capitoli. Poiché non fu in grado di continuare la preparazione e di approvare il manoscritto finale, il lavoro si fermò. Tuttavia il libro era ad uno stadio molto avanzato e poteva essere rapidamente finito con successo. Life Sketches, pubblicato nel 1915, ci informa sul completamento del libro:

Quando fu vittima dell’incidente, nel Febbraio 1915, tutto il libro era completato esclusi i due ultimi capitoli …; e questi capitoli conclusivi  had been sufficiently blocked out to admit of completion by the inclusion of additional matter from her manuscript file.—Pag. 436.

Il volume fu stampato nel 1917 con il titolo Captivity and Restoration of Israel (L’Esilio e la Restaurazione di Israele). Pochi anni dopo il titolo fu cambiato in Prophets and Kings, ma molte ristampe mantennero il titolo Captivity and Restoration all’interno del libro.

D10-20. Direttive divine

Durante gli ultimi anni della sua vita Ellen White rilesse volentieri (NDT o con piacere)i libri che aveva scritto sul (gran) conflitto. Riesaminando la sua esperienza nella stesura dei suoi libri, la sorella si rese conto che le informazioni e le istruzioni ricevute avevano origine al di fuori delle sue capacità mentali. Nel 1902, parlando della fonte delle rivelazioni presentate in tali libri, affermò:

La sor. White non è all’origine di questi libri. Essi contengono istruzioni che Dio le ha dato durante tutto il suo ministerio; contengono preziosa luce che Dio ha dato alla Sua serva perché a sua volta sia trasmessa al mondo. La luce che emana dalle loro pagine deve brillare nei cuori di uomini e donne, per condurli al Salvatore. — Colporteur Ministry, p. 125.

D10-21. L’Edizione del 1907 di “The Great Controversy”

Dal 1888 in poi furono stampate molte copie dell’edizione del 1888 de The Great Controversy. Nell’anno 1907 le printing plates usate nelle case editrici di Mountain View, California, di Washington, D.C. e a Watford, England, risultavano logore. Si cercava di evitare di spendere del denaro per resetting the type for the book.

Le printing plates were patched up; in some cases parts of pages were reset and soldered into the old plates. Il libro fu meglio rifinito e furono cambiate le illustrazioni. Le illustrazioni a piena pagina furono portate a 40. Sia il testo che l’impaginazione non furono cambiati. Scripture and subject indexes furono aggiunti alla fine del libro. Sulla base dei cambiamenti effettuati, il volume fu registrato con un nuovo copyright, e pertanto esso reca il copyright datato 1907; il libro è conosciuto come “l’edizione del 1907 de The Great Controversy.” Ma il testo è quello della edizione del 1888, stampato con le PLATES rattoppate del 1888.

D10-22. “The Great Controversy” edizione del 1911

L’edizione del 1911 de The Great Controversy è la versione standard del libro diffusa in tutto il mondo in Inglese e oggetto di traduzioni. Quando questo libro uscì dalla tipografia Ellen White il 25 Luglio 1912, scrisse:

Alcuni giorni fa ho ricevuto una copia della nuova edizione del libro Great Controversy, recentemente stampato sia a Mountain View che a Washington. Questo libro mi piace. Ho trascorso molte ore tra le sue pagine e devo dire che le nostre case editrici hanno fatto un buon lavoro …

Recentemente è stato necessario  for this book to be reset, because the electrotype plates were badly worn. Questo lavoro mi è costato molto,[1] ma non mi lamento; qualunque sia stato il costo, sono molto soddisfatta di questa nuova edizione …

Quando mi fu detto che Great Controversy doveva essere reset, presi la decisione di riesaminare attentamente tutto il libro, per verificare che le verità contenute fossero espresse nel modo migliore possibile, al fine di convincere coloro che non sono della nostra fede, che il Signore mi ha guidato e sostenuto nella stesura delle sue pagine.

A seguito del dettagliato esame /controllo svolto dai miei validi collaboratori, furono proposti alcuni cambiamenti nel linguaggio(Ingl. in the wording). Io stessa ho esaminato attentamente e approvato questi cambiamenti. Sono grata di essere in vita fino ad oggi e per la forza e la lucidità di mente che mi hanno permesso di svolgere quest’opera.—Lettera 56, 1911.

Nella stessa pagina lei afferma:

Ieri ho letto quello che W. G White ha scritto recentemente ai colportori e ai dirigenti delle nostre case editrici su questa ultima edizione  di Great Controversy, e credo che lui abbia presentato la questione con chiarezza e correttezza.—Ibid.

La revisione di un libro ispirato suscitò ovviamente delle domande nella mente sia dei pastori che dei fratelli laici. Alcuni quesiti riguardavano il concetto d’ispirazione. Il fatto che Ellen White decise di fare la revisione del libro lavorando in stretta collaborazione  con il personale del suo ufficio, aiutò a placare alcune osservazioni polemiche. Su quest’opera di revisione W. C. White fece tre importanti dichiarazioni. Per quanto riguarda la prima, si tratta di una EXTENDED lettera che scrisse il 24 luglio ai “Nostri Agenti Missionari Generali” (Ingl. “Our General Missionary Agents”) e ai direttori delle Case Editrici, Un’altra lettera fu scritta il giorno successivo ai “Membri del Comitato Pubblicazioni”. Il 30 ottobre in occasione del Concilio Autunnale del Comitato della Conferenza Generale il fr. White fece un’altra dichiarazione. Dopo alcune parole introduttive lesse ai membri del Concilio  la sua lettera del 24 luglio. Inoltre, su questa nuova versione, ci fu un fitto scambio di lettere con i dirigenti e prominenti pastori della chiesa.

D10-23. I Cambiamenti realizzati nella versione del 1911

I punti seguenti, che presentato i cambiamenti effettuati, sono stati tratti dalle lettere di W.C. White menzionate sopra:

1. “Il cambiamento più rilevante presente nella nuova edizione è l’utilizzo di migliori illustrazioni …

2. Le tredici note in appendice della vecchia edizione, che occupavano tredici pagine, sono state sostituite da trentun note che adesso occupano dodici pagine … le Note Biografiche sono state soppresse.” [Sia le note in appendice che le note biografiche furono preparate da Ellen White.] …

3. “L’indice generale (ingl. The general Index) è stato ampliato ed è passato da dodici a ventun pagine …

4. “Nel contenuto del libro, il miglioramento più visibile è l’introduzione di riferimenti storici. (historical references). Nella vecchia edizione erano presenti oltre settecento riferimenti (referenze) biblici, ma solo in alcuni rari casi venivano riportate le referenze relative a fonti storiche. Nella nuova edizione il lettore troverà oltre quattrocento referenze relative a ottantotto autori  …

5. “In alcuni casi sono state usate nuove citazioni, più incisive, tratte da opere storiche e autori contemporanei; ciò è dovuto al fatto che risultava spesso difficile risalire al riferimento bibliografico delle vecchie citazioni. Mia madre ha sempre esaminato con attenzione tutti i cambiamenti prima di approvarli …

6. “In spelling, la punteggiatura e nell’uso delle maiuscole, i cambiamenti sono stati fatti per uniformare il libro con gli altri volumi della collana [The Desire of Ages e Patriarchs and Prophets].

7. “In otto o dieci posti, i riferimenti cronologici sono stati aggiornati a causa del tempo trascorso da quando il libro fu pubblicato per la prima volta.

8. “In alcune frasi, certe espressioni sono state cambiate per evitare che certe parole fossero inutilmente offensive. Per esempio la parola ‘Romish’ (NDT romanieggiante?) è stata cambiata in ‘Romano’ o ‘Cattolico Romano.’

9. “In due frasi l’espressione ‘divinità di Cristo’ è stata cambiata in ‘deità di Cristo.’ E l’espressione ‘tolleranza religiosa’ è stata sostituita da ‘libertà religiosa.’…

“Nella nuova edizione per descrivere l’ascesa e la caduta del papato, datate 538, e 1798, si usano le parole  ‘supremazia’ e ‘caduta,’ al posto di ‘establishment’ e ‘abolizione,’presenti nella vecchia edizione.

“Per ognuno di questi punti, sono state prese in considerazione delle espressioni più accurate che l’autore del libro ha approvato”.

10. “On pages 50, 563-564, 580, 581, and in a few other places where there were statements regarding the papacy which are strongly disputed by Roman Catholics, and which are difficult to prove from accessible histories, the wording in the new edition has been so changed that the statement falls easily within the range of evidence that is readily obtainable.”

“Regarding these and similar passages, which might stir up bitter and unprofitable controversies, Mother has often said: ‘What I have written regarding the arrogance and the assumptions of the papacy, is true. Much historical evidence regarding these matters has been designedly destroyed; nevertheless, that the book may be of the greatest benefit to Catholics and others, and that needless controversies may be avoided, it is better to have all statements regarding the assumptions of the pope and the claims of the papacy stated so moderately as to be easily and clearly proved from accepted histories that are within the reach of our ministers and students.’”

D10-24. Lavoro svolto nell’ufficio di Ellen White

Queste illustrazioni (NDT:quali?) illustrano bene il tipo di lavoro svolto nel realizzare la revisione dell’edizione del 1911 de The Great Controversy. Il lavoro fu realizzato nell’ufficio di Ellen White a Elmshaven, vicino a St. Helena, nel nord della California, dal personale del suo ufficio e sotto la sua direzione. Il lettore potrebbe chiedere: “Abbiamo un’evidenza che la sor. White abbia detto ciò che è stato citato sopra: ‘Ho esaminato attentamente e approvato questi cambiamenti’?”

Gli archivi del White Estate abbondano di materiale. In essi si trova una grande Manila envelope che contiene la prova dei cambiamenti fatti nella versione del 1911. Su questa busta è scritto: “Controversy Proofs Preparate da E. G. White per Ispezione e Approvazione.” In fondo appaiono le parole “Tutto Approvato.”

Possiamo essere pertanto rassicurati: l’edizione del 1911, pubblicata quattro anni prima che Ellen White morisse, era la sua definitva presentazione sull’argomento, nella quale, come lei ha detto, le verità “erano presentate nel modo migliore possibile,” preparate per raggiungere il pubblico, con la sua piena e completa approvazione.

Quattro  sets of printing plates were made, e il libro fu pubblicato simultaneamente dalle tre case editrici in Nord America and quella che serviva la chiesa in Gran Bretagna.

D10-25. Numerose ristampe dell’edizione del 1911

L’edizione del 1911 de The Great Controversy fu adottata in tutto il mondo come l’edizione standard. Le citazioni utilizzate nelle lezioni della Scuola del Sabato e nei libri di testo sono tratte da questa versione. Fu anche stampata su carta sottile e senza illustrazioni for convenient reference work in quella che negli ambienti della denominazione fu conosciuta come la “trade edition.”

In alcune edizioni destinate al colportaggio la numerazione delle pagine era leggermente diversa; vennero inoltre utilizzate illustrazioni diverse e furono migliorate le note in appendice. In altre edizioni i titoli dei capitoli furono cambiati e centinaia di migliaia di copie furono distribuite con il titolo Il Trionfo Dell’Amore di Dio (The Triumph of God’s Love). Ma il testo del libro non fu mai cambiato, era sempre quello dell’edizione del 1911. Sono stati corretti alcuni errori tipografici e grammaticali; al fine di aggiornare il testo con i tempi, alcune parole iniziano con la maiuscola e alcune parole sono scritte in forma più moderna. Questi ritocchi, fatti per rendere più accettabile la forma di questo diffusissimo libro, non cambiano il senso e il messaggio del volume.

Per quanto riguarda i cambiamenti dovuti al passare del tempo, il White Trustees nel 1950 autorizzò la riformulazione di quattro frasi del libro del 1911, al fine di rendere più scorrevole il testo per i lettori contemporanei. Oggi il tipico lettore è spesso un non-avventista e non conosce la storia del libro. Ecco le quattro frasi che sono state cambiate:

Pagina 287: (NDT Vedasi versione in Italiano)Parlando della Bibbia l’edizione del 1911 affermava: essa “da allora è stata tradotta in più di quattrocento lingue e dialetti.” Ma nell’anno 1950 il numero delle lingue era salito a oltre mille. L’espressione fu riformulata nel rispetto sia del testo dell’edizione del 1911 che della situazione reale in vigore e prese questa forma: “da allora è stata tradotta in molte lingue e molti dialetti.”

Pagina 288: Parlando di Voltaire, l’ateo, la sor. White scrisse, nella versione del 1911: “Dalla sua morte è passato un secolo.” Ma nel 1950 erano trascorsi due secoli. La nuova espressione tiene conto di ciò: “Dalla sua morte delle generazioni si sono susseguite.”

Pagina 378: Riguardo al popolo ebreo nell’edizione del 1911 Ellen White affermò: “Per diciotto secoli il popolo di Israele è restato indifferente alle amorevoli offerte di salvezza.” Ma nel 1950 si poteva parlare di quasi diciannove secoli. Pertanto, ecco come fu ritoccata l’espressione: “Durante i secoli successivi il popolo d’Israele è rimasto indifferente alle amorevoli offerte di salvezza.”

Pagina 579: Ellen White nell’edizione del 1911 affermò: “Per oltre mezzo secolo, coloro che hanno studiato le profezie negli Stati Uniti hanno presentato questa testimonianza al mondo.” Nell’edizione del 1888 si leggeva: “Per circa quarant’anni.” Ma nel 1950, si poteva parlare di un secolo. In questo caso i White Trustees autorizzarono un’espressione che non aveva riferimenti precisi al tempo trascorso: “Fin dalla metà del diciannovesimo secolo, studiosi della profezia negli Stati Uniti hanno presentato questa testimonianza al mondo.”

Riguardo ai quattro testi appena esaminati, è corretto parlare di “cambiamenti di parole in un libro di E. G. White” solo se intendiamo riferirsi a correzioni tecniche necessarie per preservare l’accuratezza (precisione) cronologica.

D10-26. Storia e citazioni storiche

Il fatto che alcune citazioni storiche furono sostituite nell’edizione del 1911 e il fatto che in questa edizione erano presenti delle fonti storiche e riferimenti storici che non erano presenti in edizioni precedenti, sollevarono dei quesiti sulla competenza della sor. White su questioni di carattere storico, e sull’origine delle informazioni storiche esposte ne The Great Controversy. Ricevette queste informazioni da Dio? Le attinse in opere di carattere storico e, in questo caso, quanto esteso fu il loro uso? Quanto tutto questo ha a che fare con il concetto di ispirazione?

Ellen White non ha mai cercato di farsi influenzare da altri. Poco dopo aver ricevuto la visione sul Gran Conflitto il 14 Marzo 1858, in occasione di una riunione che ebbe luogo a Battle Creek nel fine settimana, la sor. White espose i punti principali della visione che aveva ricevuto. Il pastore J. N. Andrews, che a quel tempo si trovava a Battle Creek, espresso vivo interesse. Dopo uno di questi incontri Andrews le disse che alcune delle cose che lei aveva detto erano molto simili a quelle contenute in un libro che lui aveva letto. Poi le chiese se lei aveva mai letto il libro Paradise Lost. Lei rispose di no. Lui le disse che credeva che lei doveva essere interessata a leggerlo.

Ellen White dimenticò questa conversazione, ma alcuni giorni più tardi il pastore Andrews venne a casa sua per offrirle una copia di Paradise Lost. A quel tempo la sorella era molto presa nella stesura della visione del Gran Conflitto così come le fu rivelata. Lei prese il libro non sapendo cosa farne. Non lo aprì e lo portò in cucina e lo mise su un alto scaffale, e prese la decisione di non leggerlo fino a quando avesse finito di mettere per iscritto ciò che il Signore le rivelò in visione, per vedere se quel libro conteneva cose che Dio le aveva rivelato in visione. E’ evidente che in seguito Ellen White lesse almeno alcune porzioni di Paradise Lost, difatti ne troviamo una citazione nel suo libro Education.

La visione suscitò nella signora White un profondo interesse nella storia della Riforma. Dopo aver completato la stesura del libro e dopo che esso fu pubblicato, prese in mano alcune opere storiche ben conosciute. Nella visione del 1858 lei vide i punti salienti di questo periodo storico. Vide Martin Lutero inchiodare le tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg. Nella visione contemplò altre scene della Riforma. La visione gettò luce sul conflitto tra le forze della giustizia e le forze del male. La famiglia White pertanto in occasione del culto di famiglia lesse quasi tutto il libro di D’Aubigne, History of the Reformation. I membri della famiglia furono particolarmente interessati a quelle parti che erano in armonia con ciò che le fu rivelato.

Fu quindi normale che, quando più tardi Ellen White iniziò a lavorare sulla preparazione dei capitoli sulla Riforma Protestante, che lei citasse autori specializzati in storia ecclesiastica.

D10-27. Il ruolo della storia nella presentazione del Gran Conflitto

Nella cronologica narrazione degli eventi, Ellen White non intendeva essere esaustiva ma, al contrario, selettiva, soffermandosi su quegli eventi sui quali avrebbe costruito la presentazione del tema del Gran Conflitto. Ellen White non si considerò una storica (INGL. historian. Nei suoi scritti, comunque, i particolari storici erano sempre subordinati al grande tema del gran conflitto. Anche quando sono esposti i fatti della Bibbia o della storia, sullo sfondo sono sempre presenti le forze del bene e del male; nessun altro autore ha fatto qualcosa di simile. La sua comprensione del ruolo della storia nei suoi scritti è ben espressa in queste parole:

(NDT vedasi libro in italiano) In the annals of human history, the growth of nations, the rise and fall of empires, appear as if dependent on the will and prowess of man; the shaping of events seems, to a great degree, to be determined by his power, ambition, or caprice. But in the word of God the curtain is drawn aside, and we behold, above, behind, and through all the play and counterplay of human interest and power and passions, the agencies of the All-merciful One, silently, patiently working out the counsels of His own will.—Prophets and Kings, pp. 499, 500.

(NDT vedasi libro in italiano) We are to see in history the fulfillment of prophecy, to study the workings of Providence in the great reformatory movements, and to understand the progress of events in the marshaling of the nations for the final conflict of the great controversy.—The Ministry of Healing, pp. 441, 442.

La lettura di autori come D’Aubigne, Wiley e altri risultò utile quando Ellen White mise per iscritto le sue vedute sugli eventi passati e moderni, in modo particolare quelli relative alla grande riforma del sedicesimo secolo. W. C. White in questa dichiarazione del 1911, letta e approvata da Ellen G. White, offre queste spiegazioni:

Mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità su questioni di storia. Per quanto riguarda le cose che ha scritto, si tratta di rapide immagini e altre rappresentazioni che le sono state date riguardo alle azioni di uomini e l’impatto che tali azioni hanno avuto sul modo in cui Dio ha operato per la salvezza degli uomini. Al fine di descrivere queste visioni, relative a eventi storici passati, presenti e futuri, Ellen White ha utilizzato affermazioni storiche che esprimono in modo chiaro per il lettore, le cose che lei cercava di presentare.

 

Quando ero un ragazzo, sentivo che mia madre leggeva a mio padre il libro “Storia della Riforma” (“History of the Reformation”) di D’Aubigne. Lesse grandi porzioni tratte dai cinque volumi che componevano l’opera. Mia madre lesse anche altre opere sulla Riforma. Queste letture l’aiutarono a descrivere e a localizzare molti degli eventi che le furono presentati in visione. Qualcosa di simile succede quando lo studio della Bibbia la aiuta a localizzare e descrivere le numerose rappresentazioni visive che le vengono date sullo sviluppo del gran conflitto tra la verità e l’errore, che hanno luogo nei nostri giorni. — Lettera di W. C. White, 24 Luglio 1911.

Quando il quarto volume della serie Spirit of Prophecy, fu pubblicato nel 1884 e i nostri pastori e membri iniziarono a leggerlo, essi scoprirono che Ellen White aveva utilizzato numerose citazioni storiche e questo suscitò delle domande. Perché lo aveva fatto? Prese le informazioni su eventi storici dalle citazioni di questi storici o ricevette tali informazioni da Dio? Il suo uso di queste citazioni è stato fatto sotto ispirazione? Lei rispose affermando che ciò che lei aveva esposto le fu dato da Dio in visione ma anche che trovò i resoconti storici utili per localizzare (ambientare) e descrivere alcuni di questi eventi. Visto che erano presenti certe questioni, alla prima occasione, e cioè nell’edizione del 1888 del libro, rispose a tali quesiti nella sua “Introduzione” e precisamente alle pagine xi e xii:

(NDT Vedasi traduzione in Italiano) The great events which have marked the progress of reform in past ages are matters of history, well known and universally acknowledged by the Protestant world; they are facts which none can gainsay. This history I have presented briefly, in accordance with the scope of the book, and the brevity which must necessarily be observed, the facts having been condensed into as little space as seemed consistent with a proper understanding of their application.

In some cases where a historian has so grouped together events as to afford, in brief, a comprehensive view of the subject, or has summarized details in a convenient manner, his words have been quoted: but in some instances no specific credit has been given, since the quotations are not given for the purpose of citing that writer as authority, but because his statement affords a ready and forcible presentation of the subject….

It is not so much the object of this book to present new truths concerning the struggles of former times, as to bring out facts and principles which have a bearing on coming events. Yet viewed as a part of the controversy between the forces of light and darkness, all these records of the past are seen to have a new significance.

D10-28. Queste cose le furono rivelate?

La pubblicazione dell’edizione “revisonata” del 1911 sollevò di nuovo dei quesiti sulla relazione tra le opera storiche lette da Ellen White e ciò che lei scriveva su temi di carattere storico. In una lettera scritta nel 1912, W. C. White fa riferimento alle fonti delle informazioni che la sor. White presenta nel The Great Controversy:

Per quanto riguarda gli scritti di mia madre, ho una profonda convinzione che essi siano la trascrizione di ciò che Dio le ha rivelato in visione. — W. C. White lettera to W. W. Eastman, 4 Novembre 1912.

Alcuni anni più tardi, rispondendo ad alcune domande, in una lettera indirizzata a L. E. Froom, egli offrì queste spiegazioni:

Il quadro d’insieme delle verità contenute nei suoi scritti fu le fu presentato chiaramente in visione. In varie occasioni, le furono date informazioni dettagliate. Riguardo alcuni aspetti della rivelazione, come ad esempio punti relativi alla cronologia profetica, le celebrazioni nel santuario e i cambiamenti che ebbero luogo nel  1844, tali questioni le furono presentate molte volte e anche in modo dettagliato. Ciò le permise di parlare con molta chiarezza e positivamente (ingl. positively)  sui pilastri portanti della nostra fede.

Su alcune questione di carattere storico presenti in Patriarchs and Prophets, in Acts of the Apostles e in Great Controversy, gli schemi generali le furono rivelati in modo chiaro; quando giunse il momento di scrivere su questi argomenti, per aggiungere dettagli cronologici e geografici e al fine di perfezionare la sua opera, Ellen White dovette affidarsi alla Bibbia e a opere storiche. — Lettera di W. C. White a L E. Froom, 13 Dicembre 1934.

Secondo questa dichiarazione è chiaro che Ellen White in visione osservò lo scorrere della storia, sia passata che futura e le fu chiesto di “to trace this history.” E questo è ciò che fece.

D10-29. I concetti base e i dettagli di minore importanza

Alla sor. White le furono rivelati ad ogni occasione minuziosi dettagli relativi a nomi, luoghi e date connessi a certi eventi? L’evidenza non lo conferma. Nelle visioni lei vede il realizzarsi degli eventi. Gli eventi più significativi della storia del conflitto costituiscono la parte importante, il concetto base. Dettagli e informazioni di minore rilevanza avevano un’importanza minima. Alcune di queste informazioni potevano essere attinte dai sacri scritti, altre da normali fonti di conoscenza, e altre da opere storiche affidabili. Evidentemente Dio nella Sua provvidenza non reputò essenziale impartire minuziosi dettagli mediante visioni. Tutto ciò ci induce a chiederci come opera l’ispirazione e quanto abbiamo il diritto di pretendere qualcosa dalla rivelazione divina.

Su questo punto, W. C. White, a seguito della sua affermazione secondo la quale “mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità su questioni storiche” e dopo aver spiegato come la luce le fu data, scrisse:

Mia madre non ha mai di detto di credere nell’ispirazione verbale, [vedasi ‘Introduction’ in The Great Controversy, pagine 11 e 12], e lo stesso dicasi di mio padre, i pastori Bates, Andrews, Smith o Waggoner.

Se lei avesse scritto sotto ispirazione verbale, perché avrebbe dovuto svolgere un’opera di aggiunta e adattamento (/revisione / ritocco)? E’ un fatto noto che mia madre spesso riprende in mano i manoscritti per esaminarli con attenzione, facendo aggiunte e per sviluppare maggiormente alcuni pensieri.

Su questo punto, alla Conferenza Generale del 1883 fu rilasciata un’importante dichiarazione:

Noi crediamo che la luce che Dio ha dato ai suoi servitori passi per l’illuminazione della mente, suscitando quindi dei pensieri, e non (ad eccezione di alcuni rari casi) dettando le parole con le quali le idee dovrebbero essere espresse.—Review and Herald, 27 Novembre 1883.

Henry Alford, apprezzato teologo Britannico, nel suo libro New Testament for English Readers (1875), discute sull’ “ispirazione degli evangelisti e altri scrittori del Nuovo Testamento”. Egli presenta le cose in modo tale che possiamo completamente essere d’accordo con lui.[2] Al punto 11, egli suggerisce che il modo con il quale le menti degli apostoli sono guidate della Spirito Santo nella loro ricostruzione del racconto evangelico “permette di avere molte variazioni su certi punti, con conseguenze minime,” ed egli precisa:

Due uomini, entrambi ispirati dallo Spirito Santo, registrano gli eventi nella vita del nostro Signore. Uno crede e mette per iscritto che la visita ai Gadareni ebbe luogo prima della chiamata di Matteo, mentre l’altro la colloca dopo tale evento; uno parla della presenza di due indemoniati, l’altro solo di uno.—Preliminary Chapter, pag. 23.

Parlando sempre di questi punti d divergenza di secondaria importanza, Alford continua:

14. Non si tratta soltanto della sistemazione cronologica di alcuni eventi del racconto evangelico. Ci sono alcuni punti di minore importanza che mancano di accuratezza, punti sui quali, per mancanza di ricerca, vengono date informazioni vaghe e imprecise. Ad esempio quando si tratta di distanze tra due luoghi o di fornire riferimenti ad eventi naturali. Su queste questioni gli evangelisti e gli apostoli non erano stati informati in modo sovrannaturale ma si sono basati sulle loro conoscenze naturali. — Ibid., p. 24.

Nel descrivere il tragitto verso Emmaus, Luca ci informa, secondo la versione KJV, che questa cittadina “era distante da Gerusalemme circa sessanta furlong.” (ingl. threescore furlongs) Ellen White nel suo commento in The Desire of Ages, pagina 795, descrive  Emmaus come “una piccolo cittadina distante otto miglia da Gerusalemme.” (NDT vedasi libro in italiano) Nel libro Testimonies, volume 9, pagina 173, Ellen White dice che Loma Linda dista “circa quattro miglia da Redlands.” Potremmo chiedere: Fu lo Spirito Santo a impartire questa informazione relative alla “distanza convenzionale” tra le due città, o gli scrittori profetici per questa informazione di scarsa importanza attinsero dalle loro normali conoscenze note a tutti?

Nel commentare sul numero di camere di cui era composto il Paradise Valley Sanitarium, e sul fatto che in una lettera personale lei scrisse che tale edificio aveva 40 camere, ma che in realtà ne aveva 38, ella scrisse:

Le informazioni relative al numero di camere del Paradise Valley Sanitarium fu dato non come una rivelazione proveniente dal Signore, ma come una semplice opinione umana. Non mi è stato mai rivelato il numero esatto di camere di nessuno dei nostri sanitariums; e quello che so l’ho saputo chiedendo a persone che dovevano avere le informazioni che ricercavo. Quando parlo di argomenti comuni niente dovrebbe far credere che io ho ricevuto tali informazioni in visione, e lo specifico ….

Quando lo Spirito Santo rivela delle cose relative alle istituzioni che hanno a che fare con l’Opera di Dio, o con l’opera che Dio compie nelle menti e nei cuori umani, come lo Spirito ha rivelato attraverso di me nel passato, tale messaggio deve essere considerato come una luce data da Dio destinata a coloro che ne hanno bisogno. Ma se qualcuno mescola le cose sacre con quelle ordinarie, fa un grande errore. In chi ha la tendenza di fare ciò, è possibile vedere all’opera il nemico intento a distruggere anime.—Selected Messages, libro 1, p. 38.

La questione è così chiara, che ogni commento è inutile.

Ritornando alle affermazioni di Alford sull’ispirazione degli autori del Nuovo Testamento, al punto 15 leggiamo:

15. La stessa cosa può essere detta riguardo alle citazioni e le date storiche. Nel suo ultimo discorso apologetico Stefano, che parla ripieno dello Spirito Santo e il cui volto è raggiante, troviamo almeno due inesattezze dimostrabili, su alcuni punti di scarsa importanza. La presenza negli Evangeli di questo tipo di inesattezze non mette in discussione l’ispirazione e la veracità degli Evangelisti.—Op. cit., p. 24.

Nel suo discorso Stefano fa un riferimento casuale alle persone che scesero in Egitto e parla di “settantacinque anime” (Atti 7-14). Il testo della Genesi nel presentare il resoconto storico, afferma, (NDT vedasi in Bibbia in italiano)  “All the souls of the house of Jacob, which came into Egypt, were threescore and ten (Gen. 46:27). Questo testo precisa che tale numero includeva  “the sons of Joseph, which were born him in Egypt.”

Il resoconto genesiaco è storico, il riferimento di Stefano nel suo sermone, è fortuito. Potremmo pretendere che lo Spirito Santo in un momento di grave crisi corregga Stefano in modo sovrannaturale su un punto di secondaria importanza e che era già ben conosciuto dai Giudei? Pretenderemmo di utilizzare le parole di Stefano per correggere le informazioni storiche? In altre parole, oseremmo su questo punto di secondaria importanza considerare Stefano un “storico autorevole? Se non lo facessimo, ciò metterebbe forse in dubbio  la sua affidabilità come testimone ispirato?

D10-30. La questione dell’autorità su informazioni di carattere storico

Un’affermazione di William White al Concilio Autunnale del 1911 è particolarmente interessante. Egli dichiarò: “Mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità in questioni storiche.” (Vedasi p. 4). Questa frase è stata utilizzata spesso nell’ambito di alcune discussioni e di certe affermazioni relative all’ispirazione degli scritti di Ellen G. White. Quest’affermazione è simile a quella dove Ellen White dichiara: “Non pretendo di essere una profetessa” (ingI. do not claim to be a prophetess), fatta / espressa nella chiesa di Battle Creek il 2 Ottobre 1904. (Vedasi Selected Messages, libro 1, pp. 31-35.) Queste parole, prese da sole, possono essere fuorvianti. Sono state spesso citate al di fuori del loro contesto. Ma se si tiene conto della sua esperienza di vita, delle sue numerose allusioni alla sua opera profetica e delle spiegazioni che lei stessa ha dato, la questione appare chiara.

Allo stesso modo, l’affermazione di W.C. White, approvata da Ellen G. White: “Mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità su questioni storiche,” è correttamente utilizzata solo alla luce dell’insieme di affermazioni fatte nel 1911 da W. C. White, di altre sue dichiarazioni e di altre affermazioni della stessa White.

Le problematiche sono le seguenti: 1. Era il caso di revisionare The Great Controversy, un libro ispirato, anche se il lavoro era stato svolto da Ellen White o sotto la sua supervisione? 2. (NDT inglese non chiaro) Did the Ellen G. White use of historical quotations as a part of her record impart inspiration or a seal of inerrancy to the statements quoted? 3. Poiché The Great Controversy è considerato un libro ispirato, è normale che nella mente degli avventisti i minimi dettagli storici che esso contiene abbiano la priorità, dovessero essere presenti delle divergenze con alcuni dati storici? In altre parole, ci si potrebbe servire degli scritti storici di Ellen White per correggere la storia in tutti i suoi minimi dettagli?

Se difendessimo l’ispirazione verbale (Letterale), ciò potrebbe essere possibile. Quello che W. C. White intendeva fare quando dichiarò “mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità su questioni storiche” era di tentare di prevenire un utilizzo inappropriato degli scritti di E. G. White per riconciliare minori punti di disaccordo tra storici. Essendo a conoscenza del modo in cui sua madre ricevette la luce, credette che la posizione che avevano preso alcune persone era ingiustificata. Segue una utile illustrazione.

D10-31. Una illustrazione documentata

Uno dei punti sui quali Ellen White si soffermò quando fu invitata a riesaminare il suo libro The Great Controversy, punto che appare nella sua Lettera n. 56 del 1911, riguarda il suo resoconto sul massacro di San Bartolomeo. Il The Great Controversy, versione del 1888, alla pagina 272 lei afferma:

La grande campana del palazzo, fatta suonare nel mezzo della notte, dette il segnale per far iniziare il massacro.

Ora (NDT ?) fu informata che storici differivano su quale campana avrebbe dato il segnale: 1. La campana del palazzo 2. La campana del palazzo di giustizia o 3. La campana della chiesa di San Germano. Tutte e tre si trovavano a poca distanza l’una dall’altra. Il piano voleva che la campana del palazzo desse il segnale e alcuni storici affidabili affermano che ciò successe. Altri non sono d’accordo. Segue la documentazione conservata negli archivi del White Estate, che ha a che fare con la revisione del 1911:

Criticism: Tutti i resoconti storici che trattano la Rivoluzione Francese che ho potuto consultare, affermano che il piano originale fosse che la campana del palazzo desse il segnale, ma che a causa di alcune circostanze particolari, il segnale fu dato dalla campana della chiesa di San Germano.

Resoconto di Wylie: Erano ormai le ore 23 di sabato sera  e il massacro era previsto che iniziasse all’alba … Il segnale di inizio era previsto che fosse il suono delle grandi  campane del Palazzo di Giustizia…. La regina-madre incapace di sopportare lo stress dell’attesa, o per timore, come suggerisce  Maimbourg, che Charles, “profondamente disturbato dall’idea di questa orribile carneficina, revocasse l’ordine dato,” anticipò il segnale facendo suonare, alle due del mattino, le campane di St. Germain l’Auxerois, chiesa che si trovava più vicino al palazzo di Giustizia.

Poco dopo lo scampanio avesse rotto il silenzio, si sentì un colpo di pistola. Il re balzò in piedi e convocò un servitore e gli ordinò di fermare il massacro. Era troppo tardi; lo spargimento di sangue era iniziato. La grande campana del palazzo fu fatta squillare e poco dopo seguirono tutti gli altri campanili di Parigi; cento  campane a martello si misero a suonare all’unisono.—History of Protestantism, vol. 2, pp. 600-602.

Testimone Oculare: Non appena fu fatta squillare la campana del palazzo, ovunque si levò un grido: “Alle armi! E la gente si mise a correre,” ecc. — Resoconto del massacro da parte dello “statista e affidabile storico De Thou (1553-1617), che da giovane fu testimone del massacro di San Bartolomeo.”—Citato in Readings of European History, di J.H. Robinson, cap. 28, sez. 6 (No. 286), pp. 180-182.

New International Encyclopedia: Dalla torre del palazzo reale fu lanciato il segnale perché iniziasse la festa sanguinaria. — Art Bartholomew.

Ellen White, in visione, aveva visto e udito ciò che ebbe luogo. Sentì lo squillo della campana che dette il segnale e vide ciò che seguì. E’ molto improbabile che l’angelo le abbia detto da quale campanile provenisse il rintocco. Questo dettaglio non rientra in ciò che Henry Alford ha descritto come “alcuni punti di scarsa importanza, la cui mancanza di accuratezza è lasciata alla ricerca umana”? La sor. White accettò ciò che scrisse un affidabile storico che precisava che lo squillo veniva dal palazzo. Quando la sorella apprese che la questione era circondata da incertezza, riformulò la frase:

A bell, tolling at dead of night, was a signal for the slaughter.—The Great Controversy, 1911 ed., p. 272.

(NDT Vedasi traduzione in Italiano)

Avendo questo punto scarso significato, Ellen White rimosse dal The Great Controversy quelle parole che qualcuno poteva essere tentato di utilizzare per mettere fine ad un dibattito su di un punto di un’importanza minima.

D10-32. I dettagli riguardanti la storia e date storiche

Per quanto riguarda la cronologia, troviamo una dichiarazione molto interessante che W. C. White scrisse il 4 Novembre 1912, in una lettera indirizzata a W. W. Eastman, un dirigente nell’opera delle pubblicazioni:

Per quanto riguarda gli scritti di mia madre e il loro uso  come punti di riferimento storici e cronologici, mia madre non ha mai desiderato che i fratelli considerassero tali scritti come autorevole fonte di dettagli riguardanti la storia o date storiche. Le grandi verità rivelate a mia madre riguardo al conflitto tra il bene e il male, tra la luce e l’oscurità, le sono state date in diverse maniere, ma soprattutto mediante visioni lampo  flashlight  su grandi eventi che hanno avuto luogo nella vita di individui, nelle esperienze di chiese, in gruppi di riformatori e nella vita di nazioni. Ciò che le è stato rivelato lei lo ha messo per iscritto  dapprima brevemente nel libro Early Writings, poi in modo più dettagliato e completo in Spiritual Gifts e in Spirit of Prophecy, e alla fine nella collana The Great Controversy.

Quando mia madre metteva per iscritto le esperienze dei Riformatori e del grande Movimento dell’Avvento del 1844, spesso presentava una prima, parziale descrizione di alcune scene che le erano state presentate. In un secondo momento avrebbe aggiunto del materiale e in una ulteriore occasione avrebbe reso la presentazione ancora più completa e dettagliata. Ho visto mia madre scrivere su un soggetto quattro o cinque volte, per poi lamentarsi perché non riusciva a trovare le parole adatte per descrivere con precisione e chiarezza un argomento.

Quando stave scrivendo i capitoli del Great Controversy, a volte faceva una descrizione parziale di un importante evento storico, e quando la sua dattilografa che stava preparando i manoscritti per la tipografia, chiedeva a maia madre informazioni su date e luoghi, lei diceva che tali informazioni potevano essere trovate in opere storiche serie e affidabili. Chiedeva che fossero inserite le date fornite da questi storici. Altre volte nello scrivere ciò che le era stato presentato, mia madre trovava delle descrizioni di eventi e presentazioni di dottrine così ben esposti nei libri della nostra denominazione, che lei copiò le parole da questi libri. [Vedasi le sue affermazioni nella ‘Introduzione’ del The Great Controversy]

Quando Controversy fu scritto, mia madre non ha mai pensato che i lettori lo reputassero una fonte autorevole di date storiche  o che il libro potesse essere utilizzato per appianare controversie relative a dettagli di carattere storico; mia madre non crede che il suo libro debba essere usato in questo modo. Mia madre ha molto rispetto per il lavoro svolto da storici competenti che hanno dedicato anni allo studio dei grandi piani di Dio presenti nelle profezie  e nella loro realizzazione storica. (NDT ? Italics supplied.)

D10-33. Fino a che punto possiamo dipendere dalla sor. White?

Fino a che punto possiamo dipendere dalla sor. White? Dove poniamo i limiti? C’erano alcuni punti nel resoconto storico de The Great Controversy  sui quali Ellen White era confrontata  e sui quali lei non ha ceduto, a causa delle visioni. Si noti la dichiarazione di W. C. White citata in precedenza. Essa appare nello stesso documento che contiene la frase “mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità su questioni storiche”:

“Alle pagine 50, 563-564, 580, 581 e in qualche altra pagina ci sono dichiarazioni riguardanti il papato, che sono fortemente opposte dai Cattolici Romani e che sono difficili da documentare con le fonti storiche disponibili; le parole nella nuova edizione sono state cambiate in modo tale che le affermazioni siano facilmente documentabili con fonti storiche facilmente reperibili.

“Riguardo a questi paragrafi e altri simili, che rischiano di suscitare amare e fastidiose controversie, mia madre ha spesso detto: ‘Ciò che ho scritto sull’arroganza e le presunzioni del papato, è vero. Molta della documentazione storica relativa a queste problematiche è stata deliberatamente distrutta; tuttavia, affinché i cattolici ed altri possano beneficiare al massimo dal libro, e al fine di evitare di suscitare inutili controversie, è meglio che le dichiarazioni relative alle presunzioni e le rivendicazioni del papato siano  formulate in modo più moderato in modo tale che la documentazione storica a sostegno sia facilmente reperibile per pastori e studenti.’” (corsivo aggiunto.)

(NDT inglese non chiaro, mi spiace) Here in a historical area was a basic concept brought to Ellen White by vision. Le modifiche effettuate da Ellen White for reasons quite different from inconsequential details concerning which she made no claim for “authority.”

W. C. White nella sua dichiarazione del 1911 fa riferimento anche alle rivelazioni che Ellen White relative alla storia della Riforma Protestante del sedicesimo secolo: NDT Gran Conflitto

Mother’s contact with European people had brought to her mind scores of things that had been presented to her in vision during past years, some of them two or three times, and other scenes many times. Her seeing of historic places and her contact with the people refreshed her memory with reference to these things, and so she desired to add much material to the book. This was done.—The  Great Controversy, 1911 ed., p. 5.

D10-34. Problemi di cronologia

Sono presenti alcuni problemi di carattere cronologico sia nella Bibbia che negli scritti di  Ellen G. White. Chi sostiene il concetto d’ispirazione letterale/verbale si troverà davanti ad un problema difficile da risolvere. Per coloro che comprendono come in realtà i profeti ricevono rivelazioni dal Signore, tali problemi non attaccano l’affidabilità dei testi. E’ opportuno chiedersi: La validità del resoconto storico è legata alla cronologia? Non è rischioso dare troppo peso a questo tipo di problemi?

Su questo punto W. C. White, che lavorò per anni molto vicino a Ellen G. White, in una lettera scritta il 4 novembre 1912 a W. W. Eastman fa la seguente osservazione:

Credo che sia pericoloso dare troppo peso alla cronologia. Se essa fosse stata necessaria alla salvezza dell’uomo, Dio ci avrebbe dato una chiara e armoniosa comprensione della cronologia del mondo; il Signore non avrebbe permesso che ci fossero discrepanze che troviamo negli scritti degli storici biblici; credo che in questi ultimi giorni non dovremmo suscitare controversie che riguardano le cronologie.

Negli scritti di Ellen G. White cronologie appaiono frequentemente. Vale la pena fare una ricerca. Otto pagine dell’Index (543-551) sono dedicate a enumerare le cronologie presenti nei libri della sor. White. Va notato che alcuni punti sono trattati con precisione e altri in cui  i riferimenti sono casuali e formulati in termini generici.

D10-35. Lo Spirito Santo insegna le Verità lasciando tracce indelebili

Un punto risulta molto chiaro. Per Ellen White i libri che esponevano il tema del Gran Conflitto davano corpo a ciò che il Signore le aveva rivelato. Parlò e scrisse su questo punto ripetute volte. Della collana Conflict, prima che Prophets and Kings e The Acts of the Apostles fossero pubblicati, scrisse:

Quanti hanno letto attentamente Patriarchs and Prophets, The Great Controversy e The Desire of Ages? Vorrei che tutti comprendessero che ho un’incrollabile fiducia nella luce che Dio mi ha dato, perché so che la Potenza dello Spirito Santo ha esaltato la verità, l’ha resa degna di onore, dicendo: “This is the way, walk ye in it.” Nei miei libri la verità è proclamata, barricata dietro un “Così dice il Signore.” Lo Spirito Santo ha scritto queste verità sul mio cuore e la mia mente in modo indelebile, così come il dito di Dio ha tracciato la legge sulle tavole di pietra.—Colporteur Ministry, p. 126. (NDT Testo tradotto in italiano?)

Scrivendo specificatamente del The Great Controversy, la sor. afferma:

E’ stato lo Spirito del Signore che mi ha spinto a scrivere questo libro …Il Signore ha messo davanti a me degli argomenti di grande attualità e di estrema importanza e che si proiettano nel futuro. Queste sono le parole che mi sono state rivolte con solennità: “Scrivi in un libro le cose che hai visto e udito  e che questo libro raggiunga tutti gli uomini; poiché ben presto la storia passata si ripeterà.” Sono stata svegliata all’una, le due, le tre di mattina da argomenti che hanno profondamente impressionato la mia mente, come se mi avesse parlato la voce di Dio.—Ibid., pp. 127, 128.

Questo è un semplice resoconto storico che riguarda la storia de The Great Controversy  –  un resoconto che descrive bene i settanta anni di ministerio di Ellen White –  e la produzione di libri letti da milioni di persone e tradotti in numerose lingue.

Washington, D.C.
12 Maggio 1969