D05-D-02. L’esperienza del Wisconsin

La seconda esperienza comprendente false manifestazioni estatiche ebbe luogo nel Wisconsin centrale negli anni 1860  e 1861. Vi furono coinvolti T. M. Steward e sua moglie, credenti della prima ora in quello Stato, in seguito giunti a occupare una  posizione di responsabilità, e una certa famiglia facente capo a  Solomon Wellcome.

La famiglia Wellcome, fra i primi Avventisti del Maine, si era stabilita nel Wisconsin verso la fine degli anni quaranta. Verso la metà degli anni ‘50 due figli accettarono la verità del Sabato e iniziarono a predicare le loro nuove convinzioni.  Presto Solomon Wellcome fece la conoscenza di T.M. Steward.  Fu chiaro fin dall’inizio che Wellcome aveva delle idee sbagliate sulla santificazione:

“ Mi fu mostrato che l’anziano K [Solomon Wellcome] camminava su un terreno pericoloso. Non è in armonia col messaggio del terzo angelo… Si porta dietro una teoria della santificazione di origine metodista e la presenta davanti a tutti attribuendole la massima importanza.  Invece le verità sacre che si applicano al tempo presente sono sottovalutate…. Satana ha preso il controllo della sua mente, tanto che ha fatto un gran danno alla causa della verità nel Wisconsin settentrionale.”  Testimonies, vol.1 , p.335.

Che cosa di preciso comportasse di sbagliato la sua dottrina della santificazione Ellen White non lo rivelò.  Ma c’è un documento storico interessante che descrive gli esercizi spirituali che avvenivano in una chiesa Metodista della zona più o meno in quel periodo:

“Qualcuno inizia a lamentarsi qui , poi là. Esclamazioni varie – Ah, oh,oh- uscivano da molti petti. Poi questi “Ah e Oh” divennero più numerosi e più fragorosi, finché infine ogni stato di silenzio e di ordine parve essersi perduto.  Avrei dovuto possedere almeno trenta occhi e orecchie per poter vedere tutti quei gesti e ascoltare tutti quei gemiti devoti… Una donna si strappò il cappello dalla testa , lo gettò via e si scompigliò i capelli.    Un’altra donna rivolse lo sguardo verso il cielo, si strinse con forza il petto e , come se non vi albergasse che una forte emozione spirituale, pronunciò queste parole: ‘ Vieni, mio Gesù, vieni mio caro Gesù, mio amato,’ ect.  Ora qui , ora là  uno emetteva semplicemente la sillaba ‘iih, iih!’ balzando ogni volta dalla propria sedia come se una vespa l’avesse punto… Uno corse davanti e cadde sul pavimento, mentre parecchi di loro gli danzavano intorno e, come dei posseduti, gridavano: ‘ Lo Spirito lo ha vinto! Ha ricevuto lo Spirito Santo,’ ect.” Wisconsin Magazine of History,  Giugno 1842,pp. 462-465.*

Dopo aver appreso dell’aumento del fanatismo nel Wisconsin, James White lasciò sua moglie a casa, a Battle Creek, col suo nuovo nato John Herbert, per visitare Mauston  e altri gruppi di credenti.  Non fu ben accolto; è significativo il suo resoconto dei timori che nutriva per la chiesa del Wisconsin:

“Pensiamo che sia nostro dovere dire qualcosa della manifestazione di questa opera qui, che alcuni chiamano ‘La Riforma’,  ma che a noi sembra piuttosto una deformazione…  Mentre predicavamo una sorella proruppe in un grido di opposizione, così attendemmo un po’ perché smettesse.  Fu con difficoltà che terminammo il nostro discorso…

“Questa cosiddetta riforma ha pronunciato alcune importanti sentenze.  Si dice che uno o più fra loro possiedono lo spirito di profezia e hanno visto cose estremamente interessanti.  Per esempio tutto il gruppo degli osservatori del Sabato che appoggiano la Review sono stati bollati come segue: ‘ Avvento’,’Babilonia’, ‘Perduti’, ‘Organizzazione’.  Ciò è fin troppo chiaro per richiedere un commento.  Dicono anche  che gli scritti della Sorella White, eccetto il primo opuscolo, erano tutti sbagliati… Noi esprimiamo verso questi cari amici che si trovano nell’errore la nostra compassione e le nostre preghiere.”  Review and Herald , 13 novembre, 1860.

All’inizio Steward e la sua cerchia più stretta furono poco sensibili alle argomentazioni e agli appelli di James White. Ma dopo non molto tempo fu chiaro che quanto era stato attribuito a Dio nasceva invece dal suo grande avversario.   The Review and Herald del 22 gennaio 1861( pag. ? ) conteneva una dichiarazione intitolata “La Confessione di una Delusione”, scritta da T. M. Steward:

“ A tutti i cari santi che si trovano nell’errore:  “ Poiché i miei corrispondenti mi hanno spesso posto la domanda: ‘ Di quale natura è l’opera compiuta a Mauston?’, ora mi piacerebbe esprimermi in proposito.  Inoltre sento che è mio dovere farlo, che sono del tutto pronto a farlo; e la mia preghiera è che il Signore ci salverà da tutti gli inganni che Satana ci propone oggi.

“Voi sapete bene che l’opera era appena cominciata quando il Fratello White si trovava là, e allora naturalmente io non avevo preso una decisione.  Li pregai che mi lasciassero solo perché potessi investigare l’argomento in modo soddisfacente . Avevo delle ragioni per dubitare, ma desideravo sottoporre tutto a un esame accurato. La ragione per cui l’ho difesa non dipendeva dal fatto che ne fossi convinto, ma perché non potevo riscontrare nulla che fosse calpestato nonostante le mie sensazioni.   Così osservavo tutto con grande ansia.  A volte scoprivo degli sbagli, ma mi si rispondeva: ‘ Tutto diverrà chiaro fra poco’ e questo faceva sì che ricercassi delle prove più evidenti.”

Questo documento storico fu reso disponibile da uno dei nostri pastori del Wisconsin, Adriel Chilson.  Se non possiamo identificare con certezza questa particolare esperienza con l’opera di Solomon Wellcome, è vero che c’è una forte evidenza che depone a favore di strette somiglianze.  L’articolo di Adriel Chilson, “ La Falsa Santificazione un secolo fa nel Wisconsin” , sarà pubblicato in un prossimo numero della Review.