D05-D-01. Introduzione

Gli incontri personali con false esperienze estatiche esercitò un forte influsso sulla formazione dei nostri progenitori. Il pastore Loughborough fu testimone di un fatto avvenuto durante la prima visita degli White in Michigan nel 1853. Insieme al pastore Loughborough dovevano condurre delle riunioni in quattro o cinque località, come  Tyrone, Jackson, Bedford, Battle  Creek e Vergennes, dove si trovavano dei gruppi di credenti.  In una visione, poco dopo il suo arrivo in Michigan, furono mostrate a Ellen White determinate persone e gruppi che avrebbero incontrato durante il loro itinerario. Quando ebbe trascritto tutto ciò, chiese al fratello Loughborough di farne una copia per lei.  La copia di quel materiale lasciò una profonda impressione  nella mente di Loughborough.  Vi lesse di una donna che esercitava un’influenza considerevole sugli Avventisti osservatori del Sabato presenti nella sua comunità,  ma che era in realtà un impostore e che, quando fosse stata rimproverata, si sarebbe alzata e avrebbe detto: “ Dio conosce il mio cuore.”

Arrivando a Vergennes alcuni giorni dopo, Ellen White riconobbe il luogo come quello dove avrebbe incontrato l’impostrice.  Riconobbe anche i credenti via via che arrivavano sui loro carri per partecipare al culto del sabato mattina. Mostrò a coloro che le stavano vicini che quanti si trovavano sul primo carro non erano in armonia con lei, invece un altro gruppo lo era, e un altro ancora era diviso, e così via.  Mentre James White parlava , una donna dal portamento imponente entrò in compagnia di due uomini. Questi vennero avanti e la donna si sedette vicino alla porta. In breve Ellen White prese il posto del marito sul pulpito.  Fece alcune osservazioni esortando i pastori a fare attenzione per non correre il rischio di rovinare l’opera di Dio.  Disse che Dio non avrebbe mai chiamato una donna a viaggiare per il paese con un uomo diverso dal proprio marito.  Alla fine ( come il Pastore Loughborough riferì) disse:

“Quella donna che si è appena seduta vicino alla porta afferma che Dio l’ha chiamata alla predicazione.  Ella viaggia con questo giovane che si è appena seduto davanti al pulpito, mentre quest’uomo, più anziano, suo marito,  – Dio abbia pietà di lui !- si affatica  a casa per guadagnare le risorse che loro impiegano per compiere la loro iniquità.  Lei fa professione di santità, dice di essere santificata.  Ma, nonostante tutte le sue pretese e i suoi discorsi sulla santità, Dio mi ha mostrato che lei e questo giovane uomo hanno violato il settimo comandamento.’”   Review and Herald,  6 maggio 1884.

Tutti si volsero in direzione della donna chiedendosi cosa avrebbe risposto.   Dopo un minuto circa si alzò, e con uno sguardo pieno di ipocrisia, disse :”Dio conosce il mio cuore.”   Erano le precise parole che, due settimane prima, la visione aveva predetto come sua risposta.

Durante la pausa del pranzo, nella casa dove gli White e il fratello Loughborough erano accolti, la signora White ricevette un’altra visione.  Terminata la visione, ella riferì ulteriori dettagli di quanto il Signore le aveva mostrato sulla donna al centro dell’attenzione:

“Questa donna afferma di parlare in lingue [disse Ellen White ] ma viene ingannata.  Lei non parla la lingua che sostiene di parlare; in realtà non parla alcuna lingua.  Se tutte le nazioni della terra si riunissero per ascoltare il suo discorso, nessuna di loro riconoscerebbe quanto dice, perché lei rpete semplicemente una quantità di borbottii privi di senso.”  Ibid. ,10 Giugno 1884.

Immaginate la sorpresa del pastore Loughborough che, tornando al luogo di riunione, trovò proprio lei che parlava in quella che sosteneva essere la lingua della vicina tribù indiana di nome Garlic.  Diceva che il Signore la inviava come missionaria presso quella popolazione.

Questo è ciò che Loughborough udì: “Kene keni, kene keno, kene kene,” etcetera.   Ibid.

Alla riunione che tenne il giorno dopo, questa donna parlò sul tema della santità, e nel mezzo del suo discorso eruppe di nuovo in una lingua sconosciuta.  Un Indiano che era stato invitato ad ascoltarla parlare nella sua lingua, saltò in piedi, dichiarando:  “ Un Indiano molto cattivo questo ! Un Indiano molto cattivo !”  Quando gli fu chiesto che cosa dicesse quella donna, egli dichiarò: “Nulla.  Lei non parla assolutamente Indiano.”

Alcuni giorni dopo, alla presenza di un interprete indiano che conosceva 17 lingue di quel ceppo, lei parlò e pregò nel suo linguaggio sconclusionato, e costui affermò che non aveva pronunciato una singola parola indiana.

La sua influenza fu passeggera, non solo a motivo di questa esperienza, ma particolarmente per la rivelazione che l’uomo col quale viaggiava e viveva non era suo marito. Col passare del tempo anche questo fu ammesso in una confessione.