D5-I-B-02. Qual è la prova?

R. Mackin:  Sulla ricezione della potenza che viene dall’alto, c’è una domanda –  mi sembra- altrettanto pertinente ora che ai giorni degli apostoli:  qual è la prova? Se noi la riceviamo, non produrrà su di noi gli stessi effetti fisici che produsse nel passato? Possiamo aspettarci di parlare come lo Spirito ci suggerisce di esprimerci.

Ellen G. White:  Nel futuro avremo dei segni speciali dell’influenza dello Spirito di Dio: specialmente nei periodi in cui i nostri nemici esprimono la massima forza contro di noi.  Verrà il tempo in cui  vedremo cose strane; ma come saranno esattamente – se simili ad alcune delle esperienze dei discepoli dopo aver ricevuto lo Spirito Santo in seguito all’ascensione  di Cristo – non sono in grado di dirlo.

R. Mackin: Continueremo a pregare il Signore per questo e gli chiederemo di illuminarci in proposito. Per questo le lascio il nostro indirizzo, e se lei avrà qualcosa da comunicarci al proposito, saremo felici di riceverlo.

W.C. White: Probabilmente passerete qui alcuni giorni, vero?

R. Mackin:  Se lo Spirito Santo ci dirà che per adesso la nostra opera è compiuta, noi andremo via; se ci dirà di rimanere , rimarremo. E’ lui che ci guida.  Quando ho presentato questo messaggio a diverse congregazioni lo Spirito di Dio gli ha reso testimonianza, e molti piangono, e dicono, “Oh, abbiamo bisogno di forza, abbiamo bisogno di aiuto, e questa è la forza promessa; ricerchiamo Dio.”

Signora Mackin: La vera prova è l’amore: I Corinzi 13.

R.Mackin: Satana vuole ostacolare quest’opera, ma noi siamo suggellati dallo Spirito della promessa. Presento quest’idea a partire da  Primi Scritti :  quando gli angeli stanno per sciogliere i quattro venti, Gesù lancia il suo sguardo pietoso sul rimanente e con le mani in alto grida: “Per il mio sangue, Padre. Per il mio sangue, per il mio sangue, per il mio sangue!” Lo ripete quattro volte, perché il suo popolo non è ancora stato suggellato. Egli affida a un angelo il compito di volare rapido dai quattro angeli che tengono i quattro venti, col messaggio: “Tratteneteli! Tratteneteli! Tratteneteli! Tratteneteli! Fino a quando i servi di Dio saranno suggellati sulle loro fronti.” E quando presento questi temi davanti alla congregazione sono i più onesti e devoti ad esserne toccati, per la maggior parte.

 

Poi la sorella White cominciò a parlare e continuò per circa mezz’ora Raccontò un episodio dopo l’altro legato ai suoi primi incarichi poco dopo che il tempo del 1844 era passato. Le sue esperienze di allora con forme di errore inconsuete la portarono, negli anni futuri, a essere timorosa di qualsiasi cosa che avesse il sapore di uno spirito di fanatismo.

In seguito la sorella White parlò anche di alcuni che compivano strani esercizi del corpo e altri che si facevano guidare in gran parte dalle loro impressioni.  Alcuni pensavano che lavorare fosse sbagliato.  Altri ancora pensavano che i giusti defunti fossero stati resuscitati in vita eterna.  Alcuni si sforzavano di coltivare uno spirito di umiltà strisciando sul pavimento, come dei bambini.  Alcuni danzavano e cantavano: “Gloria, gloria, gloria,gloria,gloria,gloria,” ripetutamente. Talvolta una persona saltava su e giù sul pavimento, con le mani levate, lodando Dio; e questo continuava per  una mezz’ora ogni volta.

Tra quelli che prendevano parte a queste straordinarie forme di fanatismo ce ne erano alcuni che un tempo erano stati fratelli e sorelle fedeli e timorose di Dio.  Gli strani esercizi che coinvolgevano il corpo e la mente si protraevano così a lungo che in alcuni luoghi gli ufficiali giudiziari si sentivano costretti a contenerli gettando quelle persone in prigione. La causa di Dio così veniva screditata e ci volevano molti anni per superare il cattivo influsso che queste esibizioni di fanatismo avevano sul pubblico.

La Sorella White inoltre disse come era stata richiesta ripetutamente di fronteggiare questo fanatismo lealmente e di rimproverarlo severamente nel nome del Signore.   Mise l’accento sul fatto che noi abbiamo una grande opera da compiere nel mondo, che la nostra forza  nei confronti della gente risiede nella potenza che accompagna una chiara presentazione della Parola del Dio vivente.  La legge di Jahweh  deve essere esaltata e onorata; e le varie caratteristiche del messaggio del terzo angelo devono essere riassunte con chiarezza davanti alle persone, in modo che tutti possano avere un’opportunità di ascoltare la verità per questo tempo e decidere se obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.

Se, come chiesa, dovessimo lasciare spazio a qualche forma di fanatismo, le menti dei non credenti sarebbero deviate dalla Parola vivente agli atti compiuti dai mortali, e allora l’umano risalterebbe più del divino.  Inoltre, molti rimarrebbero disgustati da quanto per le loro menti apparisse innaturale e confinante col fanatismo.  In tal modo la proclamazione del messaggio per questo tempo sarebbe tristemente ostacolata.  Lo Spirito Santo opera in una maniera che si raccomanda da sola al buon giudizio della gente.

 

Nel mentre la sorella White  riferiva le sue prime esperienze col fanatismo, il Fratello Mackin fece questa proposta:

R.Mackin : Se noi avessimo lo spirito della preghiera, e questa potenza investisse mia moglie, sarebbe in grado di discernere se viene da Dio o no?

Ellen G. White: Non potrei dirvi niente in proposito. Ma vi racconto queste esperienze perché possiate sapere quali situazioni abbiamo affrontato. Abbiamo cercato in ogni modo possibile di liberare la chiesa da questo male.  Abbiamo dichiarato, nel nome del Signore Dio d’Israele, che Dio non opera per il tramite dei suoi figli in modo da screditare la verità e da produrre, senza necessità, un pregiudizio radicato e un’aspra opposizione. Nella nostra opera dobbiamo assumere una condotta chiara e cercare di raggiungere le persone là dove sono.

R.Mackin: Ricordo di aver letto molto su questo tema nel I volume delle Testimonianze per la Chiesa: la sua esperienza volta a respingere il fanatismo e il caso celebre avvenuto nella parte orientale quando stabilirono una data, nel 1855, credo.

Ellen G. White:  Alcuni danzavano su e giù, cantando, “Gloria, gloria, gloria,gloria, gloria.” A volte mi sedevo aspettando che avessero finito, poi mi alzavo e dicevo: – Questo non è il modo in cui il Signore opera. Lui non produce forme di entusiasmo come queste. Dobbiamo volgere le menti delle persone alla Parola, come fondamento della nostra fede.

Allora ero solo una bambina; ma dovetti rendere ripetutamente la mia testimonianza  contro queste strane operazioni e da quel tempo ho cercato di essere molto, molto attenta che cose di questo tipo non dovessero penetrare tra la nostra gente.  Ogni manifestazione di fanatismo allontana la mente dalla dimostrazione della verità: cioè la Parola stessa.

Tu puoi intraprendere una condotta coerente, ma quelli che sono influenzati da te potrebbero assumerne una incoerente e così ci troveremmo molto presto tra le mani qualcosa che renderebbe quasi impossibile comunicare ai non credenti la giusta impressione del nostro messaggio e della nostra opera.  Noi dobbiamo presentarci alle persone con la stabile Parola di Dio; e quando siamo ricettivi ad essa, lo Spirito Santo può venire, ma viene sempre, come ho detto prima, in un modo che si raccomanda al giudizio della gente. Nella nostra maniera di parlare, di cantare e in tutti i nostri esercizi spirituali dobbiamo rivelare quella serenità, dignità e timor di Dio che motiva ogni vero figlio di Dio.

Esiste un costante pericolo che lasciamo introdursi in mezzo a noi qualcosa che possiamo considerare operazione dello Spirito Santo, ma che in realtà è il frutto di uno spirito di fanatismo. Per tutto il tempo che permettiamo al nemico della verità di guidarci in una strada sbagliata, non possiamo sperare di raggiungere con il messaggio del terzo angelo gli onesti di cuore. Noi stessi dobbiamo essere santificati dall’obbedienza alla verità.

Ho paura  di qualsiasi cosa abbia la tendenza a sviare la mente dalla sicura dimostrazione della verità rivelata nella Parola di Dio. Ne ho paura, ne ho davvero paura. Dobbiamo condurre le nostre menti nei confini della ragione, affinché il nemico non entri a scombussolare ogni cosa.   Ci sono persone di temperamento eccitabile che sono facilmente indotte al fanatismo e, se dovessimo lasciar entrare nelle nostre chiese qualcosa che inducesse tali persone nell’errore, in breve vedremmo questi errori diffondersi ampiamente.  Poi, per la condotta di questi elementi disordinati, un marchio negativo si imprimerebbe sull’ intero corpo degli Avventisti del Settimo giorno.

Ho studiato il modo di ristampare alcune di queste prime esperienze , affinché la maggior parte del nostro popolo ne possa essere informato, perché so da molto tempo che il fanatismo si manifesterà ancora, anche se in modi diversi.  Noi dobbiamo consolidare la nostra posizione riposando sulla Parola ed evitando tutte le bizzarrie e gli strani esercizi che alcuni sarebbero pronti a far propri e a praticare.  Se dovessimo consentire che la confusione penetri fra le nostre file, non potremmo portare a termine la nostra opera come dovremmo. Noi cerchiamo di portarla a compimento ora, in ogni modo possibile.  Ho pensato che fosse mio dovere riferirvi queste cose.

 

R. Mackin: Bene, ora però quanto lei ha dichiarato non corrisponde con la nostra esperienza. Noi siamo stati molto cauti in quest’ambito, e troviamo che l’esperienza attraverso la quale siamo passati, e che ci siamo sforzati di riassumerle brevemente questa mattina, concordi esattamente con l’esperienza dei servi di Dio del passato, così com’è presentata nella Parola.

Ellen G. White: Negli anni del ministero di Cristo sulla terra delle pie donne  assisterono all’opera che il Salvatore e i suoi discepoli  conducevano.  Se gli oppositori avessero potuto trovare qualcosa di sregolato nella condotta di queste donne , ciò avrebbe fermato subito quell’opera. Ma mentre le donne collaboravano con Cristo e gli apostoli, l’opera nella sua interezza veniva compiuta a un livello così alto, da essere al di sopra di ogni ombra di sospetto. Non si poteva trovare alcuna ragione di accusa e le menti di tutti erano rivolte alle Scritture piuttosto che agli individui. La verità era proclamata in modo intelligente e in modo così chiaro che tutti potevano comprenderla.

Ora io temo di avere introdotto qualcosa che abbia a che fare col fanatismo in mezzo al nostro popolo. Moltissimi devono essere santificati; ma devono esserlo con l’obbedienza al messaggio della verità.  Sto proprio scrivendo su questo soggetto oggi.  In questo messaggio c’è una bella coerenza, che induce al giudizio. Noi non possiamo permettere a elementi facilmente eccitabili tra noi a esprimersi in modo tale da distruggere il nostro influsso positivo su quelli che vogliamo raggiungere con la verità. Ci sono voluti anni per cancellare l’impressione sfavorevole che i non credenti avevano maturato sugli Avventisti dopo aver fatto conoscenza di operazioni strane e cattive compiute da elementi fanatici in mezzo a noi, nei primi anni della nostra esistenza come popolo a sé stante.

R. Mackin:  Sì, ora quello che ci sta trasmettendo, vorrebbe essere considerata una testimonianza sotto l’azione dello Spirito, o si tratta semplicemente di un consiglio, della trasmissione della sua esperienza?

Ellen G. White:  Vi sto trasmettendo la storia.

R. Mackin:  Ma lei non dice che ciò si applica al nostro caso , almeno finché non riceverà una luce ulteriore su questo ?

Ellen G. White:  Non potrei affermarlo con certezza, ma sembra porsi lungo quella linea, temo. Sembra situarsi lungo quella linea che ho incontrato a più riprese.

W.C.White:  Sono le dodici.  Non vi piacerebbe riposare un po’ prima del pranzo?

Ellen G. White:  Bene, non potevo lasciarvi andare prima di avervi detto quello che vi ho detto. Cioè, state in guardia.  Non fate apparire nulla che sappia di fanatismo e che altri tradurrebbero in pratica. Ci sono alcune persone impazienti di prodursi in uno spettacolo, e che lo faranno qualsiasi cosa voi possiate fare, che sia dello stesso tenore oppure no. Sono stata molto cauta a non sollecitare atteggiamenti strani in mezzo al nostro popolo.

R.Mackin:  Ma non è vero che quando lo Spirito viene, come si dice nei suoi scritti,  molti gli si volgeranno contro e diranno che si tratta di fanatismo?

Ellen G. White:  Certo che lo faranno, ed è per questa ragione che dovremmo essere guardinghi. E’ con la Parola, non con sensazioni o eccitazioni, che vogliamo influenzare il popolo a obbedire alla verità. Possiamo sussistere sicuri sulla base della Parola di Dio, la Parola vivente è colma di ogni prova, e una potenza meravigliosa accompagna la sua proclamazione nel nostro mondo.

R: Mackin.  Bene, non dobbiamo stancarla.

Signora Mackin: Lode al Signore!

Ellen G. White: ( Si alza e stringe loro la mano).  Voglio che lo Spirito del Signore sia con voi, con voi e con me.  Dobbiamo essere proprio come figli di Dio ancora piccoli.  La potenza della sua grazia non deve essere fraintesa: dobbiamo riceverla in ogni mansuetudine e umiltà e modestia di spirito, in modo che Dio stesso possa imprimere se stesso nelle menti della gente. Spero che il Signore vi benedica e vi dia un solido fondamento, quel fondamento che è costituito dalla Parola del Dio vivente.

 

Il colloquio finì in questo modo, ma non si tratta della fine della storia. Nella notte di Giovedì, l’11 Dicembre, a Ellen White giunse una visione che definì in modo chiaro l’esperienza dei coniugi Mackin.