Alla sor. White le furono rivelati ad ogni occasione minuziosi dettagli relativi a nomi, luoghi e date connessi a certi eventi? L’evidenza non lo conferma. Nelle visioni lei vede il realizzarsi degli eventi. Gli eventi più significativi della storia del conflitto costituiscono la parte importante, il concetto base. Dettagli e informazioni di minore rilevanza avevano un’importanza minima. Alcune di queste informazioni potevano essere attinte dai sacri scritti, altre da normali fonti di conoscenza, e altre da opere storiche affidabili. Evidentemente Dio nella Sua provvidenza non reputò essenziale impartire minuziosi dettagli mediante visioni. Tutto ciò ci induce a chiederci come opera l’ispirazione e quanto abbiamo il diritto di pretendere qualcosa dalla rivelazione divina.
Su questo punto, W. C. White, a seguito della sua affermazione secondo la quale “mia madre non ha mai preteso di essere un’autorità su questioni storiche” e dopo aver spiegato come la luce le fu data, scrisse:
Mia madre non ha mai di detto di credere nell’ispirazione verbale, [vedasi ‘Introduction’ in The Great Controversy, pagine 11 e 12], e lo stesso dicasi di mio padre, i pastori Bates, Andrews, Smith o Waggoner.
Se lei avesse scritto sotto ispirazione verbale, perché avrebbe dovuto svolgere un’opera di aggiunta e adattamento (/revisione / ritocco)? E’ un fatto noto che mia madre spesso riprende in mano i manoscritti per esaminarli con attenzione, facendo aggiunte e per sviluppare maggiormente alcuni pensieri.
Su questo punto, alla Conferenza Generale del 1883 fu rilasciata un’importante dichiarazione:
Noi crediamo che la luce che Dio ha dato ai suoi servitori passi per l’illuminazione della mente, suscitando quindi dei pensieri, e non (ad eccezione di alcuni rari casi) dettando le parole con le quali le idee dovrebbero essere espresse.—Review and Herald, 27 Novembre 1883.
Henry Alford, apprezzato teologo Britannico, nel suo libro New Testament for English Readers (1875), discute sull’ “ispirazione degli evangelisti e altri scrittori del Nuovo Testamento”. Egli presenta le cose in modo tale che possiamo completamente essere d’accordo con lui.[2] Al punto 11, egli suggerisce che il modo con il quale le menti degli apostoli sono guidate della Spirito Santo nella loro ricostruzione del racconto evangelico “permette di avere molte variazioni su certi punti, con conseguenze minime,” ed egli precisa:
Due uomini, entrambi ispirati dallo Spirito Santo, registrano gli eventi nella vita del nostro Signore. Uno crede e mette per iscritto che la visita ai Gadareni ebbe luogo prima della chiamata di Matteo, mentre l’altro la colloca dopo tale evento; uno parla della presenza di due indemoniati, l’altro solo di uno.—Preliminary Chapter, pag. 23.
Parlando sempre di questi punti d divergenza di secondaria importanza, Alford continua:
14. Non si tratta soltanto della sistemazione cronologica di alcuni eventi del racconto evangelico. Ci sono alcuni punti di minore importanza che mancano di accuratezza, punti sui quali, per mancanza di ricerca, vengono date informazioni vaghe e imprecise. Ad esempio quando si tratta di distanze tra due luoghi o di fornire riferimenti ad eventi naturali. Su queste questioni gli evangelisti e gli apostoli non erano stati informati in modo sovrannaturale ma si sono basati sulle loro conoscenze naturali. — Ibid., p. 24.
Nel descrivere il tragitto verso Emmaus, Luca ci informa, secondo la versione KJV, che questa cittadina “era distante da Gerusalemme circa sessanta furlong.” (ingl. threescore furlongs) Ellen White nel suo commento in The Desire of Ages, pagina 795, descrive Emmaus come “una piccolo cittadina distante otto miglia da Gerusalemme.” (NDT vedasi libro in italiano) Nel libro Testimonies, volume 9, pagina 173, Ellen White dice che Loma Linda dista “circa quattro miglia da Redlands.” Potremmo chiedere: Fu lo Spirito Santo a impartire questa informazione relative alla “distanza convenzionale” tra le due città, o gli scrittori profetici per questa informazione di scarsa importanza attinsero dalle loro normali conoscenze note a tutti?
Nel commentare sul numero di camere di cui era composto il Paradise Valley Sanitarium, e sul fatto che in una lettera personale lei scrisse che tale edificio aveva 40 camere, ma che in realtà ne aveva 38, ella scrisse:
Le informazioni relative al numero di camere del Paradise Valley Sanitarium fu dato non come una rivelazione proveniente dal Signore, ma come una semplice opinione umana. Non mi è stato mai rivelato il numero esatto di camere di nessuno dei nostri sanitariums; e quello che so l’ho saputo chiedendo a persone che dovevano avere le informazioni che ricercavo. Quando parlo di argomenti comuni niente dovrebbe far credere che io ho ricevuto tali informazioni in visione, e lo specifico ….
Quando lo Spirito Santo rivela delle cose relative alle istituzioni che hanno a che fare con l’Opera di Dio, o con l’opera che Dio compie nelle menti e nei cuori umani, come lo Spirito ha rivelato attraverso di me nel passato, tale messaggio deve essere considerato come una luce data da Dio destinata a coloro che ne hanno bisogno. Ma se qualcuno mescola le cose sacre con quelle ordinarie, fa un grande errore. In chi ha la tendenza di fare ciò, è possibile vedere all’opera il nemico intento a distruggere anime.—Selected Messages, libro 1, p. 38.
La questione è così chiara, che ogni commento è inutile.
Ritornando alle affermazioni di Alford sull’ispirazione degli autori del Nuovo Testamento, al punto 15 leggiamo:
15. La stessa cosa può essere detta riguardo alle citazioni e le date storiche. Nel suo ultimo discorso apologetico Stefano, che parla ripieno dello Spirito Santo e il cui volto è raggiante, troviamo almeno due inesattezze dimostrabili, su alcuni punti di scarsa importanza. La presenza negli Evangeli di questo tipo di inesattezze non mette in discussione l’ispirazione e la veracità degli Evangelisti.—Op. cit., p. 24.
Nel suo discorso Stefano fa un riferimento casuale alle persone che scesero in Egitto e parla di “settantacinque anime” (Atti 7-14). Il testo della Genesi nel presentare il resoconto storico, afferma, (NDT vedasi in Bibbia in italiano) “All the souls of the house of Jacob, which came into Egypt, were threescore and ten” (Gen. 46:27). Questo testo precisa che tale numero includeva “the sons of Joseph, which were born him in Egypt.”
Il resoconto genesiaco è storico, il riferimento di Stefano nel suo sermone, è fortuito. Potremmo pretendere che lo Spirito Santo in un momento di grave crisi corregga Stefano in modo sovrannaturale su un punto di secondaria importanza e che era già ben conosciuto dai Giudei? Pretenderemmo di utilizzare le parole di Stefano per correggere le informazioni storiche? In altre parole, oseremmo su questo punto di secondaria importanza considerare Stefano un “storico autorevole”? Se non lo facessimo, ciò metterebbe forse in dubbio la sua affidabilità come testimone ispirato?