D05-C-01. Introduzione

La seconda delle quattro esperienze di glossolalia, appartenenti alla storia dell’Avventismo delle origini, delle quali abbiamo parlato nell’articolo della scorsa settimana, verteva sullo sviluppo della dottrina.  Il racconto completo del modo in cui il Signore guidò il suo popolo nell’ambito dottrinale merita uno studio dettagliato. Procedendo nel nostro esame, dobbiamo ricordare che il Signore conduce il suo popolo che ama la verità solo ad un ritmo che può seguire, senza che sia indebolita la fiducia in ciò che, nella sua esperienza appare più importante. Egli non guiderà mai il suo popolo in un modo che diminuirebbe l’importanza dello studio della Bibbia.

Trai primi Avventisti Joseph Bates fu l’apostolo della verità sul Sabato. Nell’agosto del 1846 egli pubblicò un opuscolo di 48 pagine sulle esigenze vincolanti poste dal settimo giorno, il Sabato.

Attraverso uno studio attento delle inconfutabili prove scritturali presentate in quel pamphlet, James e Ellen White accettarono tale verità, unendosi a un gruppo di circa 50 avventisti, osservanti del Sabato. Iniziarono l’osservanza di quel giorno dal venerdì sera ma, non fu prima di sei o sette mesi a partire da quel momento,che una visione data a Ellen White confermò la verità del Sabato, presentandole con forza la sua grande importanza. ( Vedi Early Writings, pp.32-35)

Tuttavia, benché le prove scritturali indichino  con chiarezza che il Sabato inizia il venerdì sera, questo principio non era chiaro per i nostri pionieri.  Joseph Bates, ,il vecchio capitano di mare, che era consapevole dei problemi di orario nelle diverse zone del mondo, concluse che per l’osservanza del Sabato ci si dovesse attenere al “tempo equatoriale” Pertanto sostenne che il Sabato dovesse iniziare alle sei del venerdì pomeriggio e terminare alle sei del Sabato pomeriggio. ( Questo era in evidente contrasto con il modo normale di contare l’inizio e la fine del giorno alla mezzanotte.) Ma, sussistendo alcune divergenze di opinione trai credenti su quando il Sabato dovesse cominciare, l’orario delle sei precise ebbe la meglio.

Nel 1848 alcuni degli Avventisti osservatori del Sabato, residenti nel Maine, dalla lettura di Matteo 28:1 , “ alla fine del sabato, all’alba del primo giorno della settimana,” trassero la posizione che il Sabato iniziasse e terminasse all’alba. Infine Ellen White ebbe una visione nella quale ascoltò l’angelo ripetere Levitico 23:32, “dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato.”  Questo contribuì a risolvere la questione indicando che era un errore fissare l’alba come inizio del sabato.

Più o meno nello stesso periodo, in un incontro avvenuto nel Connecticut, durante il quale gli Avventisti discutevano appunto il problema dell’inizio del sabato, si verificò una nuova esperienza di glossolalia.  James White scrisse quanto segue:

“ C’è stata una certa divisione sull’ora di inizio del Sabato. Alcuni lo iniziavano al calar del sole,  ma la maggior parte alle sei del pomeriggio.  Così una settimana fa, di Sabato, presentammo il problema a Dio in preghiera.  Lo Spirito Santo discese e il fratello Chamberlain fu rivestito della sua potenza e pronunciò delle parole ad alta voce in una lingua sconosciuta. Ne seguì questa interpretazione: ‘ Dammi un gesso, dammi un gesso’.  Bene, pensai, se nella casa non ce n’è alcuno allora avrò ragione di dubitare, ma in un attimo un fratello portò un bel gessetto.  Allora il fratello Chamberlain lo prese e, nella potenza dello Spirito, disegnò una figura sul pavimento.  Questa rappresentava le parole di Gesù : ‘Non ci sono dodici ore in un giorno?’ Il disegno rappresentava il giorno, ovvero l’ultima metà del giorno.  La luce del giorno si è già dileguata per metà quando il sole è a sud o a  mezza strada da ciascun orizzonte, alle 12 in punto.  Procedete ora in un senso e nell’altro per la durata di sei ore e otterrete le dodici ore del giorno.  In ogni periodo dell’anno il giorno finisce alle sei pomeridiane.  Satana vorrebbe allontanarci da questo orario, ma rimaniamo fermi a quel che Dio ha rivelato a noi e al fratello Bates.” Lettera di James White al “Mio Caro Fratello” ( My Dear Brother), 2 luglio 1848, scritta da Berlin, Connecticut.

Questa esperienza fu convincente nella cerchia dei credenti che continuarono a osservare l’inizio del sabato alle sei.  Fu in questo ambito che Dio fornì una guida di vasta portata al suo popolo.