Il periodo delle vacanze si avvicina rapidamente e porta con sé l’usanza dello scambio reciproco di doni: giovani e vecchi dirigono tutta la loro attenzione a quello che possono dedicare ai loro amici come segno di un ricordo colmo di affetto. E’ piacevole ricevere doni, anche se piccoli, da parte di coloro che amiamo. Ci danno la sicurezza di non essere dimenticati e sembrano legarci a loro in modo un po’ più stretto.
Fratelli e sorelle, nell’atto di progettare i vostri doni reciproci, vorrei ricordarvi il vostro Padre celeste, perché non siate negligenti alle sue richieste. Non sarà contento se mostriamo di non averlo dimenticato? Gesù, il Principe della vita, ha dato tutto per porre la salvezza alla nostra portata. Ha sofferto fino alla morte, per poterci donare la vita eterna.
E’ per mezzo di Gesù Cristo che riceviamo ogni benedizione…E il nostro Benefattore celeste non dovrebbe condividere i segni della nostra gratitudine e del nostro amore? Venite, fratelli e sorelle, venite con i vostri bambini, anche i più piccoli che ancora portate in braccio, e portate le vostre offerte a Dio secondo le vostre possibilità. Intonate un canto per lui nei vostri cuori, e la sua lode sia sulle vostre labbra. Rallegriamoci perché il nostro Salvatore vive per intercedere per noi alla presenza di Geova. Come popolo abbiamo apostatato da Dio; torniamo a lui e lui tornerà a noi e sanerà tutte le nostre trasgressioni. In occasione del prossimo Natale e delle festività del nuovo anno non limitiamoci a fare un’offerta a Dio secondo le nostre possibilità, ma offriamo a Lui noi stessi senza riserve, come un sacrificio vivente…
Se insisto in primo luogo sul dovere di portare a Dio le nostre offerte, non voglio condannare del tutto la pratica di fare ai nostri amici regali di Natale e per le feste del Nuovo Anno. E’ giusto scambiarci vicendevolmente segni tangibili di amore e di ricordo, purché, nel far questo, non dimentichiamo Dio, il nostro migliore amico. Dovremmo fare dei regali che si dimostrino un vero beneficio per chi li riceve. Raccomanderei per esempio dei libri che possano essere un aiuto per la comprensione della Parola di Dio, o che aumentino il nostro amore per i suoi comandamenti. Fornite loro qualcosa da leggere durante queste lunghe sere invernali…
Abbiamo bisogno di pensare più a Dio e meno a noi stessi. Se solo pensassimo a lui tutte le volte che abbiamo la prova della sua sollecitudine per noi, lo terremmo sempre nei nostri pensieri, e ci rallegreremmo di parlare di lui e di lodarlo. Noi parliamo di cose terrene perché suscitano il nostro interesse; parliamo dei nostri amici perché li amiamo; le nostre gioie e i nostri dolori dipendono strettamente da loro. Ma abbiamo una ragione per amare Dio infinitamente più grande di quella che abbiamo per amare i nostri amici terreni; riceviamo più da lui che da ogni altro amico, per cui sarebbe la cosa più naturale del mondo porre al primo posto Dio nei nostri pensieri, parlare della sua bontà, raccontare la sua potenza, e rispondere al suo amore con doni e offerte volontarie per la sua causa. Review and Herald, 26 dicembre, 1882.