“Viene il Natale”, è il ritornello che risuona in tutto il nostro mondo da Est a Ovest e da Nord a Sud. Per i giovani, per gli adulti in età matura e perfino per gli anziani è un periodo di gioia generale e di grande felicità. Ma cos’è il Natale per richiedere tanta attenzione? Da secoli questo giorno è stato tenuto in grande considerazione. E’ accettato sia da chi crede, che dai Cristiani, in tutto il mondo, come il giorno della nascita di Cristo. Ma quando il mondo nel suo insieme celebra questa ricorrenza , a Cristo non viene tributato alcun onore: la gente rifiuta di riconoscerlo come proprio Salvatore, di onorarlo con un’ubbidienza volontaria al suo servizio. Accorda la sua preferenza al giorno, ma nessuna a colui per il quale il giorno è celebrato, Gesù Cristo.
Si suppone che il 25 dicembre sia il giorno della nascita di Gesù Cristo, e la sua osservanza è divenuta abituale e popolare, tuttavia non c’è alcuna certezza che stiamo osservando il vero giorno di nascita del Salvatore. La storia non ce ne dà alcuna conferma e la Bibbia non ne stabilisce il tempo con precisione. Se il Signore avesse ritenuto questa conoscenza essenziale per la salvezza, ne avrebbe parlato per mezzo dei suoi profeti e degli apostoli, facendo in modo che noi conoscessimo tutto in proposito. Ma il silenzio delle Scritture su questo punto ci mostra che ci è tenuto nascosto per i più saggi motivi.
Nella sua saggezza il Signore ha tenuto nascosto il luogo in cui Mosè fu sepolto. Fu Dio a seppellirlo, a risuscitarlo e a portarlo in cielo. La segretezza fu mantenuta per prevenire il pericolo dell’idolatria. Quell’uomo contro il quale il popolo si ribellò mentre era ancora nell’esercizio di un servizio attivo, che fu provocato fino ai limiti dell’umana sopportazione, fu invece quasi adorato come un Dio dopo la sua separazione a causa della morte.
Proprio con lo stesso scopo il Signore ha tenuto nascosto il giorno preciso della nascita di Cristo; lo ha fatto perché il giorno non dovesse ricevere quell’onore che doveva essere tributato al Cristo come Redentore del mondo: lui che doveva essere accolto, nel quale si doveva confidare, sul quale si doveva contare per la salvezza completa di tutti coloro che gli si avvicinano. L’adorazione della nostra anima doveva essere data a Gesù come Figlio del Dio infinito.