All’approssimarsi della fine della storia mondiale, e guardando con impazienza al prossimo ritorno di Gesù, constatiamo l’interesse crescente, in mezzo al popolo di Dio, per il ruolo dello Spirito Santo. Parlando di una prima e di un’ultima pioggia , gli scrittori biblici ci hanno resi certi che lo Spirito Santo sarà attivamente coinvolto negli eventi conclusivi della storia ( Osea 6:3; Zaccaria 10:1; Giacomo 5:7). Gli Avventisti del settimo giorno pensano che le profezie relative alla prima e all’ultima pioggia si applichino alla storia della Chiesa Cristiana e all’esperienza del popolo di Dio. Storicamente, le profezie che parlano della prima pioggia ebbero compimento nella potenza divina accordata il giorno della Pentecoste, in seguito alla quale la Chiesa primitiva diede il primo impulso alla sua missione mondiale; ma una dimostrazione più grande della potenza dello Spirito Santo, l’ultima pioggia, accompagnerà il completamento del mandato evangelico. Il simbolismo che descrive la concessione dell’ultima pioggia viene invece identificato nell’opera dell’angelo che aveva grande potestà di Apocalisse 18:1.
Le profezie che trattano della prima e dell’ultima pioggia si sono compiute anche nella vita individuale. Così come la prima pioggia cade sui semi appena piantati nel Medio Oriente producendo il germoglio e rendendo effettiva la crescita della pianta, lo Spirito Santo guida il peccatore che si pente all’esperienza della nuova nascita e a una relazione sempre più piena con Gesù. Come l’ultima pioggia prepara il grano per la mietitura, così il dispiegamento finale della potenza dello Spirito, proprio prima del ritorno di Gesù, porterà a compimento l’opera della redenzione nei cuori in trepidante attesa del popolo di Dio, e li metterà in condizione di essere pronti per la traslazione.
Molti Avventisti del settimo giorno si sono chiesti: – Le esperienze di tipo estatico e il libero dispiegamento delle emozioni costituiscono una prova del battesimo dello Spirito Santo? E, inoltre, accompagneranno l’effusione dell’ultima pioggia? Le primitive dimostrazioni di tal genere all’interno del movimento millerita, includenti svenimenti, grida, lodi rese a Dio a voce alta, continuarono ben dopo il 1844 nell’esperienza di quanti diedero vita alla Chiesa Avventista del Settimo giorno, e si affiancarono ad almeno quattro esperienze documentate del parlare in lingue. Ora, l’assenza di tale tipo di esperienze indica che la chiesa è divenuta fredda e formale, priva della potenza dello Spirito, e, quindi, dovremmo oggi far sì che le vive esperienze dei primi anni rinascano con la discesa della potenza dell’ultima pioggia sulla chiesa?
Un documento eccellente si trova all’ Ellen G. White Estate: esso ripercorre e valuta le esperienze occorse trai primi credenti nel messaggio Avventista del Settimo giorno. Questo documento, “Charismatic Experiences in Early Seventh-day Adventist History,” consiste in una serie di 12 articoli preparati per la “Review and Herald” nel 1972 e nel 1973 da Arthur L. White, a quel tempo Segretario dell’Ellen G. White Estate. I dettagli storici riportati da Arthur White non hanno bisogno di essere qui ripetuti. Un riassunto di questa serie sarà tuttavia utile per comprendere il consiglio dato da Ellen White alla chiesa che pregusta la caduta dell’ultima pioggia. Il lettore interessato a queste originarie esperienze carismatiche è incoraggiato a studiare autonomamente questo documento.
Esperienze religiose di tipo estatico sono riferite nei primi scritti sia di James che di Ellen White, insieme con dei resoconti di glossolalia avvenuti nel 1847,1848,1849, e 1851 ( “Tongues in Early SDA History”, Review and Herald , 15 marzo, 1973). Arthur White riassumeva il suo studio sulla glossolalia, relativo ai primi tempi della storia avventista, in questo modo: “ Non c’è alcuna documentazione di un sostegno esplicito, o di personale approvazione, dati da Ellen White a queste esperienze estatiche con lingue sconosciute, benché essa sia stata testimone oculare di tre su quattro fra queste… Le fu in seguito mostrato che il pensiero e i sentimenti di una persona esercitano una vasta influenza su tali esperienze” ( “Bible Study Versus Ecstatic Experiences,” Review and Herald, 22 marzo 1973).
Arthur White notava anche: “ E’ interessante osservare che Ellen White, dopo le moltissime visioni ricevute nel corso degli anni, e dopo le moltissime esperienze compiute , si sentì incapace di dichiarare in modo inequivocabile che in connessione con l’effusione dello Spirito di Dio si sarebbe verificata un’esperienza di tipo estatico, come parlare in lingue sconosciute. Infatti, in nessuna circostanza ella collegò le prove dell’effusione dello Spirito – in alcuni casi definito come il battesimo dello Spirito – con le esperienze estatiche” ( “The Gift of Tongues at Portland, Maine,”Review and Herald, 5 aprile, 1973).
A proposito del coinvolgimento fanatico, comprendente anche il parlare in lingue, che accompagnò un gruppo di persone che avevano fissato il tempo del ritorno di Gesù nel 1854, Ellen White scrisse: “Alcune di queste persone presentano delle manifestazioni che chiamano doni, affermando che è il Signore che li ha posti nella chiesa. Essi producono un borbottio che chiamano “lingua sconosciuta”, che è ignota non solo all’uomo, ma anche al Signore e a tutto l’universo celeste. Tali doni sono fabbricati da uomini e donne con il sostegno del grande ingannatore. Il fanatismo, la falsa eccitazione , l’espressione ingannevole in lingue, e esercizi rumorosi sono stati considerati doni che Dio ha posto nella chiesa…. Ma l’influsso di tali incontri non è benefico . Dopo che lo slancio felice del sentimento si è espresso, essi sprofondano in una condizione peggiore che prima delle riunioni, perché la loro felicità non proviene dalla giusta sorgente” ( Testimonies for the Church, vol.1, p.412).
In un tempo sufficientemente remoto come il 1850 , fu mostrato ad Ellen White l’ordine esistente in cielo e tra gli angeli di Dio. Di conseguenza ella fu avvertita a proposito degli “esercizi” e le fu detto che essi erano “a forte rischio di contraffazione…quindi non si poteva porre un’implicita fiducia in tali esercizi.” Poi essa aggiunse: “ Vidi che in tutti i tempi noi dovremmo lottare per liberarci da un’eccitazione insana e non necessaria. Vidi che esisteva un grande pericolo di abbandonare la parola di Dio per appoggiarci e porre la nostra fiducia sugli esercizi. Vidi che Dio, per mezzo del suo Spirito, si è avvicinato al vostro gruppo in alcuni dei loro esercizi e sollecitazioni; ma vidi anche un pericolo davanti a loro” (MS 11,1850, vedi Manuscript Releases, vol. 5 ,pp. 226,227).
Qual era il pericolo che il profeta vide spargere la sua ombra sul sentiero del popolo di Dio ? E’ possibile che ella si rendesse conto che Satana avrebbe introdotto delle esperienze estatiche nei nostri servizi di adorazione, con lo scopo di sviare il popolo dalla Parola di Dio e dalla sua funzione di giudice dell’esperienza religiosa connessa con quegli esercizi emozionali che vorrebbero costituire il criterio di un’esperienza spirituale genuina? Una cosa è chiara, via via che la comprensione di Ellen White si approfondiva, e Dio le rivelava i metodi di Satana per assumere il controllo delle chiese cristiane nei tempi conclusivi del gran conflitto: le sue parole che esortavano alla cautela divennero sempre più chiare e forti, nel tentativo di far allontanare la chiesa dalle esperienze estatiche ed emozionali.