Le tavole dei dieci comandamenti custodite nell’arca del patto del santuario celeste sono l’“originale”, invece quelle che si trovano nell’arca del santuario terreno ne sono una trascrizione o una copia. Questo è l’insegnamento espresso dallo Spirito di Profezia nelle seguenti dichiarazioni:
“Menti e cuori sacrileghi hanno pensato di essere abbastanza potenti da cambiare i tempi e le leggi di Dio, ma al sicuro negli archivi del cielo, cioè nell’arca divina, si trovano i comandamenti originali, scritti sulle due tavole di pietra. Nessuna autorità sulla terra ha il potere di trarre queste tavole fuori dal loro sacro nascondiglio, sotto il propiziatorio” (7BC, p. 972; ST, February 28, 1878).
“Non mettete la vostra influenza contro i comandamenti di Dio. La legge è ancora quella che Dio scrisse nel tabernacolo celeste. L’uomo può calpestare la sua copia terrena, ma l’originale è custodito nell’arca di Dio, in cielo; e sul coperchio che è sopra la legge si trova il propiziatorio. Gesù sta proprio dinanzi a quell’arca per intercedere in favore dell’uomo” (1BC, p. 1109).
“Gli avventisti avevano seguito per fede il loro Sommo Sacerdote dal luogo santo al luogo santissimo e lo avevano visto presentare il suo sangue davanti all’arca di Dio. All’interno di quell’arca sacra c’è la legge del Padre, quella che Dio stesso aveva pronunciato in mezzo ai tuoni sul Sinai e scritta con il proprio dito sulle tavole di pietra. Non un solo comandamento è stato annullato; non uno iota o una virgola sono stati cambiati. Quando Dio diede a Mosè una copia della sua legge, conservò il grande originale nel santuario che sta nell’alto dei cieli” (SP, pp. 273, 274; SR, pp. 379, 380).
“Nessuno, però, poteva fare a meno di rendersi conto che se il santuario terrestre era una raffigurazione o un modello di quello celeste, le legge collocata nell’arca del patto sulla terra era una trascrizione di quella che si trovava nell’arca del patto in cielo. L’accettazione della verità relativa al santuario celeste implicava il riconoscimento delle esigenze della legge di Dio e l’obbligo dell’osservanza del sabato del quarto comandamento. Questo suscitò un’amara e accanita opposizione nei confronti della spiegazione delle Scritture che rivelavano il ministero di Gesù nel santuario celeste” (GC, p 435; SR, pp. 380, 381).
“La legge di Dio, custodita nel santuario celeste, è il documento originale di quel codice i cui precetti scritti sulle tavole di pietra e ricordati da Mosè nel Pentateuco erano solo una trascrizione” (GC, p. 434).