D01-01. Il Decalogo scritto su tavole di pietra nel Santuario celeste

L’ARCA DEL PATTO, SARÀ RITROVATA? – INTRODUZIONE

(Una dichiarazione preparata nel 1962 da R.L. Odom, redattore dell’Index, e aggiornata dall’Ellen G. White Estate nel 1989 )

Se esaminiamo gli insegnamenti dello Spirito di Profezia prodotti in risposta agli interrogativi sull’arca del patto, celata agli uomini, e sulle tavole della legge di Dio, è essenziale prendere in considerazione il fatto che sono esistite due arche del patto – una appartenente al santuario terreno e una al santuario celeste – e che in ciascuna è conservato un esemplare delle tavole di pietra sulle quali fu scritto il decalogo. Entrambe le arche e questi due esemplari della legge divina sono stati celati alla vista degli uomini. Pertanto è necessario determinare quale dei due esemplari delle tavole dei dieci comandamenti sarà esibito alla vista degli abitanti della terra, in futuro.

Indice

  • Il decalogo scritto su tavole di pietra nel santuario celeste
  • L’originale è conservato nell’arca in cielo
  • La legge conservata nel santuario terreno è stata nascosta con l’arca in una grotta
  • “Quando si terrà il giudizio”
  • Due descrizioni delle future manifestazioni dell’arca


Il Decalogo scritto su tavole di pietra nel Santuario celeste

I dieci comandamenti sono stati scritti su tavole di pietra e conservati nell’arca del patto del santuario celeste, proprio come era avvenuto nel santuario terreno. Così è insegnato nelle seguenti dichiarazioni di Ellen G. White:

“Mi fu ordinato di prendere in considerazione i due luoghi del santuario celeste … Il velo fu sollevato, e io potei gettare lo sguardo nel secondo luogo, dove vidi un’arca che aveva l’apparenza dell’oro più prezioso. Come bordo ad ornamento del coperchio dell’arca era stata realizzata un’opera bellissima consistente in una serie di corone. Nell’arca erano poste le tavole di pietra contenenti i dieci comandamenti” (EW, pp. 251, 252).

“Il Signore mi offrì una visione del santuario celeste. Il tempio di Dio fu aperto nel cielo e così mi fu mostrata l’arca di Dio sormontata dal propiziatorio. Due angeli stavano alle due estremità dell’arca con le ali distese sul propiziatorio e le facce rivolte verso di esso. Questo, secondo la spiegazione datami dall’angelo che mi accompagnava, rappresentava le schiere celesti che guardano la legge di Dio, scritta dal suo stesso dito, con timore riverente … Gesù ne sollevò il coperchio e io contemplai le tavole di pietra sulle quali erano scritti i dieci comandamenti” (LS, p. 95).

“Ma il Signore mi offrì anche una visione del santuario celeste. Il tempio di Dio era aperto nel cielo e così mi fu mostrata l’arca di Dio… Gesù ne sollevò il coperchio e io vidi le tavole di pietra sulle quali erano scritti i dieci comandamenti” (1T, p. 76).

Nella descrizione della visone offertale del santuario celeste e dell’opera sacerdotale nella sua fase conclusiva all’interno del luogo santissimo, Ellen White afferma:

“ Mi fu mostrato che il rimanente seguiva Gesù nel luogo santissimo e contemplava l’arca e il propiziatorio, rapito dal loro aspetto glorioso. Allora Gesù sollevò il coperchio dell’arca, ed ecco apparvero le tavole di pietra con i dieci comandamenti in esse impressi” (EW, p 255).

“L’arca contenente la legge di Dio, l’altare dell’incenso e altri strumenti per il servizio, presenti nel santuario terreno, avevano la loro esatta controparte nel santuario superiore. Nella santa visione l’apostolo Giovanni poté entrare nel cielo e là osservare il candelabro e l’altare dell’incenso e, poi, quando ‘il tempio di Dio fu aperto’ contemplò anche ‘l’arca del suo testamento’ (Apocalisse 11:19)” (4SP, p. 261).

“In questo tempio, dimora di Dio, “… egli ha preparato il suo trono per la giustizia e il giudizio. Nel luogo santissimo c’è la sua legge, la norma di giustizia con la quale sarà giudicata tutta l’umanità. L’arca che contiene le tavole della legge è ricoperta dal propiziatorio, davanti al quale il Cristo presenta i meriti del suo sangue in favore dei peccatori” (GC, p. 415).

“L’arca del tabernacolo terreno conteneva le due tavole di pietra sulle quali erano scritti i precetti della legge di Dio. L’arca era semplicemente il contenitore delle tavole del Decalogo: era la presenza di questi precetti divini che le conferiva valore e carattere sacro. Quando il tempio di Dio in cielo fu aperto, si vide l’arca del suo patto. Nel luogo santissimo del santuario celeste è custodita con cura la legge divina, legge che fu promulgata da Dio stesso in mezzo ai tuoni del Sinai e scritta dal suo stesso dito su tavole di pietra” ( GC 433, 434).

D01-02. L’originale è conservato nell’Arca del cielo

Le tavole dei dieci comandamenti custodite nell’arca del patto del santuario celeste sono l’“originale”, invece quelle che si trovano nell’arca del santuario terreno ne sono una trascrizione o una copia. Questo è l’insegnamento espresso dallo Spirito di Profezia nelle seguenti dichiarazioni:

“Menti e cuori sacrileghi hanno pensato di essere abbastanza potenti da cambiare i tempi e le leggi di Dio, ma al sicuro negli archivi del cielo, cioè nell’arca divina, si trovano i comandamenti originali, scritti sulle due tavole di pietra. Nessuna autorità sulla terra ha il potere di trarre queste tavole fuori dal loro sacro nascondiglio, sotto il propiziatorio” (7BC, p. 972; ST, February 28, 1878).

“Non mettete la vostra influenza contro i comandamenti di Dio. La legge è ancora quella che Dio scrisse nel tabernacolo celeste. L’uomo può calpestare la sua copia terrena, ma l’originale è custodito nell’arca di Dio, in cielo; e sul coperchio che è sopra la legge si trova il propiziatorio. Gesù sta proprio dinanzi a quell’arca per intercedere in favore dell’uomo” (1BC, p. 1109).

“Gli avventisti avevano seguito per fede il loro Sommo Sacerdote dal luogo santo al luogo santissimo e lo avevano visto presentare il suo sangue davanti all’arca di Dio. All’interno di quell’arca sacra c’è la legge del Padre, quella che Dio stesso aveva pronunciato in mezzo ai tuoni sul Sinai e scritta con il proprio dito sulle tavole di pietra. Non un solo comandamento è stato annullato; non uno iota o una virgola sono stati cambiati. Quando Dio diede a Mosè una copia della sua legge, conservò il grande originale nel santuario che sta nell’alto dei cieli” (SP, pp. 273, 274; SR, pp. 379, 380).

“Nessuno, però, poteva fare a meno di rendersi conto che se il santuario terrestre era una raffigurazione o un modello di quello celeste, le legge collocata nell’arca del patto sulla terra era una trascrizione di quella che si trovava nell’arca del patto in cielo. L’accettazione della verità relativa al santuario celeste implicava il riconoscimento delle esigenze della legge di Dio e l’obbligo dell’osservanza del sabato del quarto comandamento. Questo suscitò un’amara e accanita opposizione nei confronti della spiegazione delle Scritture che rivelavano il ministero di Gesù nel santuario celeste” (GC, p 435; SR, pp. 380, 381).

“La legge di Dio, custodita nel santuario celeste, è il documento originale di quel codice i cui precetti scritti sulle tavole di pietra e ricordati da Mosè nel Pentateuco erano solo una trascrizione” (GC, p. 434).

D01-03. La legge che era conservata nel santuario terreno è stata nascosta con l’arca in una grotta

Le tavole del decalogo conservate nel santuario terreno erano nell’arca quando, poco prima della distruzione del tempio ad opera dei babilonesi all’epoca di Geremia, fu nascosta in una grotta da alcuni uomini giusti. Tuttavia, le seguenti dichiarazioni dello Spirito di Profezia non menzionano Geremia come colui che ha avuto una parte nel nascondere l’arca:

“Prima della distruzione del tempio, Dio fece conoscere ad alcuni dei suoi fedeli servitori il destino del tempio, orgoglio d’Israele, ma anche oggetto di idolatria quando il popolo peccava contro Dio. Egli rivelò loro anche la futura cattività di Israele. Questi uomini giusti, proprio prima della distruzione del tempio, rimossero l’arca consacrata che conteneva le tavole di pietra e, con cordoglio e tristezza, la nascosero in una grotta, dove doveva restare nascosta al popolo d’Israele e di Giuda a causa dei loro peccati. In seguito, non doveva più esser loro restituita. Così l’arca consacrata è ancora oggi nascosta e non è mai stata disturbata, fin dal tempo del suo occultamento” (4SG, 1864, pp. 114 e115; 1SP, 1870, p.414; SR, p. 195).

“Tra gli uomini giusti di Gerusalemme, ai quali il proposito divino era stato rivelato, ce n’erano alcuni che decisero di porre lontano da mani profane la sacra arca che conteneva le tavole di pietra sulle quali erano stati impressi i precetti del decalogo. E così fecero. Con spirito di cordoglio e di tristezza, celarono l’arca in una grotta, dove doveva restare nascosta al popolo d’Israele e di Giuda a causa dei loro peccati e, da allora, non doveva più essere loro restituita. Quell’arca consacrata è nascosta ancora oggi. Non è mai stata disturbata dal tempo del suo occultamento”. (PK, pubblicato nel 1917, p. 453).

Notate in modo particolare che Ellen White dichiarò che l’arca “ non è mai stata disturbata dal tempo del suo occultamento”.

D01-04. “Quando si terrà il giudizio”

Secondo lo Spirito di Profezia, si avvicina il tempo in cui le tavole di pietra, sulle quali sono scritti i dieci comandamenti, saranno nuovamente mostrate agli abitanti della terra. Citiamo qui, in ordine cronologico, tutte le affermazioni di E. G. White a noi note:

“Le teorie umane sono esaltate, onorate e poste là dove invece dovrebbero essere posti Dio e la sua legge. Ma Dio non ha alterato la sostanza di ciò che è uscito dalle sue labbra. La sua parola resterà salda per sempre, immutabile come il suo trono. Quando ogni caso sarà stato esaminato nelle corti del cielo, questo patto sarà rivelato, scritto in modo chiaro con il dito di Dio. Il mondo sarà chiamato in giudizio davanti alla Giustizia infinita per ricevere la sua sentenza: una vita modellata su quella divina in caso di obbedienza, oppure la morte in caso di trasgressione” (Ms 82, 1899; cfr. RH, 20 novembre 1913; e PK, p. 187).

“Dio scrisse i comandamenti proprio con il suo dito su due tavole di pietra. Esse non furono lasciate nelle mani degli uomini, ma furono poste nell’arca; e nel gran giorno in cui ogni causa sarà decisa, saranno di nuovo mostrate, con incise i dieci comandamenti, in modo che tutto il mondo le veda e le comprenda. Allora il giudizio espresso contro gli uomini sarà inappellabile” (Lettera 30, 1900; 19MR, p. 265).

“Il documento prezioso della legge fu posto nell’arca del patto, e ancora si trova lì, nascosto in modo sicuro alla umana progenie. Ma nel tempo fissato da Dio queste tavole di pietra saranno esibite per costituire una testimonianza dinanzi al mondo intero contro il disprezzo dei suoi comandamenti e contro il culto idolatra del falso sabato.” (Ms 122, 1901; 1BC, p. 1109).

“Che momento di trionfo sarà, per tutti coloro che sono stati fedeli e veraci, l’ora in cui il tempio di Dio sarà aperto nel cielo! Sarà allora visibile l’arca del patto, dove furono poste le due tavole di pietra sulle quali è scritta la legge di Dio. Queste tavole saranno tolte dal loro nascondiglio e rivelate perché siano visibili i dieci comandamenti scritti dal dito di Dio. Sebbene attualmente giacciano ancora nell’arca del patto, costituiranno in futuro una testimonianza convincente della verità e delle richieste vincolanti della legge di Dio” (Lettera 47, 1902; 7BC, p. 972).

“La santa legge dei dieci comandamenti, scritta su tavole di pietra dal dito di Dio e poi collocata nell’arca, rappresenta il modello della giustizia. Nell’ultimo grande giorno della storia, essa apparirà dinanzi agli ubbidienti e ai disubbidienti e tutti i malvagi saranno condannati. Essi vedranno che le loro azioni derivavano da un carattere depravato e comprenderanno di aver vissuto una vita che non ha fatto altro che continuare la ribellione iniziata nelle corti celesti. Saranno consapevoli di ogni crudeltà e di ogni atto malvagio che hanno disonorato il loro Creatore e determinato l’infelicità che riempie il mondo” (Ms 5, 1904; 13MR, p. 381).

“ Lo Spirito Santo impresse queste verità nel mio cuore e nella mia mente in modo così indelebile come la legge scolpita dal dito di Dio sulle tavole di pietra che ora si trovano nell’arca, ma che saranno di nuovo mostrate nel gran giorno in cui sarà pronunciata la sentenza contro ogni scienza malvagia e seduttrice prodotta dal padre della menzogna” (Lettera 90, 1906; CM, p. 126).

“C’è un santuario e in quel santuario l’arca e nell’arca le tavole di pietra dov’è scritta la legge pronunciata al Sinai in una scena di tremenda grandiosità. Queste tavole di pietra sono riposte nei cieli e saranno presentate in quel giorno in cui si terrà il giudizio e i libri saranno aperti, per cui gli uomini saranno giudicati secondo quanto scritto nei libri. Saranno giudicati dalla legge scritta con il dito di Dio e data a Mosè perché la depositasse nell’arca. Un registro delle azioni di tutti gli uomini viene conservato, perché ogni uomo riceva la giusta sentenza secondo le sue opere, siano esse buone oppure cattive” (Ms 20, 1906; 20MR, p. 68).

“Abbondanti prove attestano l’immutabilità della legge di Dio. La legge fu scritta con il dito di Dio perché non fosse mai cancellata né distrutta. Le tavole di pietra sono state nascoste da Dio, in modo che siano mostrate nel gran giorno del giudizio, esattamente come egli le scrisse” (RH, 26 marzo 1908; 1BC, p. 1109).

“Quando si terrà il giudizio, i libri saranno aperti e ogni uomo sarà giudicato in base a quanto scritto nei libri, allora le tavole di pietra, nascoste da Dio sino a quel giorno, saranno rese manifeste al mondo perché costituiscano la norma della giustizia. Allora uomini e donne si renderanno conto che il prerequisito della loro salvezza è l’obbedienza alla legge perfetta di Dio. Nessuno accamperà scuse per il proprio peccato. Per mezzo dei giusti principi di quella legge gli uomini riceveranno la loro sentenza di vita o di morte” (RH, 28 gennaio 1909; 1BC, p. 1109; da Ms 117, 1908).

“ Dio non ha alterato le parole che sono uscite dalle sue labbra. La sua parola sussisterà stabile per sempre, immutabile come il suo trono. Al giudizio, quando ogni causa sarà decisa nei tribunali del cielo, questo patto sarà reso manifesto, evidentemente scritto col dito di Dio. Il mondo sarà chiamato in giudizio davanti alla sbarra della giustizia infinita per ricevere la sentenza” (RH, 20 novembre 1913; dal Ms 82, 1899; cfr. PK, p. 187).

“Dio non infrangerà il suo patto, né muterà le parole uscite dalle sue labbra. La sua parola sussisterà stabile per sempre, immutabile come il suo trono. Al giudizio questo patto sarà manifestato, chiaramente scritto con il dito di Dio, e il mondo sarà chiamato in giudizio davanti al tribunale della giustizia infinita per ricevere la sentenza” (PK, p. 187; dal Ms 82, 1899; cfr. RH, 20 novembre 1913).

Nelle dichiarazioni sopra citate, diversi concetti sono degni di nota. In nessuna è detto che le tavole della legge saranno presentate dagli uomini come risultato di un loro ritrovamento materiale nella grotta dove erano nascoste. Infatti è detto chiaramente che Dio stesso le renderà manifeste agli uomini. Inoltre, in una sua affermazione Ellen White precisa che “queste tavole di pietra si trovano nei cieli”. Infine, è detto che il tempo in cui Dio farà specificatamente questo sarà:

  • “quando ogni causa è decisa nei tribunali celesti”;
  • “nel gran giorno in cui ogni causa è decisa”;
  • “quando il tempio di Dio nel cielo sarà aperto”;
  • “nell’ultimo grande giorno”;
  • “in quel gran giorno in cui sarà pronunciata la sentenza contro ogni scienza malvagia e seduttrice”;
  • “in quel giorno quando si terrà il giudizio e i libri saranno aperti e gli uomini saranno giudicati dalle cose scritte nei libri”;
  • “nel gran giorno del giudizio”;
  • “ al momento del giudizio”.

D01-05. Due descrizioni delle future manifestazioni dell’Arca

In altri passi dei suoi scritti, Ellen White descrive due circostanze in cui le tavole di pietra saranno presentate. Tuttavia ella non specifica quale dei due esemplari delle tavole della legge sarà reso visibile. È quindi possibile fornire un’interpretazione che identifichi sia l’uno che l’altro come tale da adempiere la predizione relativa alla rivelazione delle tavole di pietra nascoste.

1. Proprio prima del secondo avvento. Descrivendo gli eventi che accadono subito dopo la caduta delle prime sei fra le sette piaghe e immediatamente prima della settima e della seconda venuta di Cristo, Ellen White afferma:

“Mentre queste parole di santa devozione salgono a Dio, le nubi sono ricacciate indietro e sono visibili i cieli stellati, indicibilmente gloriosi in contrasto con il firmamento oscuro e minaccioso che li circonda da entrambi i lati. La gloria del cielo rifulge come da cancelli socchiusi. In quel momento appare, in contrasto con il cielo, una mano che afferra le due tavole di pietra chiuse l’una sull’altra. La mano apre le tavole e così i precetti del decalogo sono rivelati, tracciati come da una penna di fuoco. Le parole sono così chiare che tutti possono leggerle. La memoria si risveglia, le tenebre della superstizione e dell’eresia sono spazzate via da ogni mente, e le dieci parole di Dio, concise ma complete e autorevoli, sono offerte alla vista di tutti gli abitanti della terra. Quale codice meraviglioso! Quale meravigliosa circostanza!” (4SP, pp. 456, 457.

“Mentre queste parole, che esprimono una profonda fiducia, salgono fino a Dio, le nubi gradatamente si allontanano e appare il cielo tempestato di stelle, luminoso, in contrasto con l’oscura e minacciosa zona dall’altra parte dell’orizzonte. Attraverso le porte aperte si scorge la gloria della città eterna. Poi, stagliata sullo sfondo del cielo, appare una mano che regge due tavole di pietra piegate insieme. Dice il profeta : ‘I cieli proclameranno la sua giustizia; poiché Dio stesso sta per giudicare’ (Salmo 50:6). Quella santa legge, che manifesta la giustizia di Dio, proclamata sul monte Sinai fra tuoni e lampi fiammeggianti come guida di vita, è rivelata ora agli uomini come l’unica regola di giudizio. La mano apre le due tavole e su di esse si vedono i precetti del decalogo scritti a caratteri di fuoco. Le parole sono talmente chiare che tutti le possono leggere” (GC, p. 639).

Qui è di nuovo chiaro che Dio, e non l’uomo, svelerà le tavole. Le tavole della legge saranno presentate “come l’unica regola di giudizio”. Questo avverrà dopo che l’istruttoria del giudizio si sarà conclusa per tutti gli uomini.

2. All’incoronazione finale di Cristo. Descrivendo l’incoronazione finale di Cristo e il giudizio conclusivo degli uomini alla fine del millennio, Ellen White dichiara:

“Affascinati, gli empi hanno seguito l’incoronazione del Figlio di Dio. Nelle sue mani vedono le tavole della legge divina, quegli statuti che essi hanno disprezzato e trasgredito. Assistono alle manifestazioni di meraviglia, di estasi e di adorazione dei salvati. Odono il loro canto, le cui note melodiose raggiungono la folla che è fuori dalla città. Poi, tutti insieme esclamano: ‘Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni’ ( Apocalisse 15:3), e prostrandosi adorano il Principe della vita” (4SP, p. 484; GC, pp. 668-669).