D14-01. Introduzione

Interpretazione dei Commenti di Ellen G. White sulla Storia della Terra (Secondo Simposio su Fede e Scienza, Glacier View, Colorado 13 – 31 Agosto 2003)

Presentazione di Cindy Tutsch, Direttore Associato del Ellen G. White Estate

  • LA COMPRENSIONE BIBLICA DEL RUOLO DEL PROFETA
  • LA ‘IMAGO DEI’ NELLA WHITE IN RELAZIONE ALLA STORIA DELLA TERRA
  • ELLEN WHITE SULL’ORTODOSSIA, IL PLURALISMO E L’INDIPENDENZA DA  PRESSIONI DELLA SOCIETÀ; GLI ORIENTAMENTI SCIENTIFICI E IL LORO IMPATTO SULL’INSEGNAMENTO BIBLICO SULL’ETÀ DELLA TERRA
  • INTERPRETAZIONE DELLE DICHIARAZIONI DI ELLEN WHITE SULLA STORIA DELLA TERRA IN PARTICOLARE IN RIFERIMENTO AL DILUVIO GENESIACO

 

Nota introduttiva:

Questa presentazione inizia con uno studio sulla visione biblica del ruolo di un profeta, in relazione al ministerio di Ellen G. White.  Esso esplora il modo di interpretare con senso di responsabilità i commenti generali di Ellen White che si riferiscono alla storia della Terra e in particolare alle sue affermazioni sul Diluvio. Si prenderà brevemente in considerazione anche il tema ‘imago Dei’, caro a Ellen White, in relazione alla storia del pianeta e alla sua comprensione / visione dell’ortodossia e il pluralismo.  Per concludere, verranno esaminati i commenti di Ellen White relativi al Diluvio genesiaco.

D14-02. La comprensione biblica del ruolo di un profeta

La chiesa avventista del settimo giorno considera autentico il dono profetico che si è manifestato nel ministerio di Ellen White e lo fa basandosi su alcuni ‘test’ biblici tra i quali ne menzioniamo tre.

  1. Isaia 8:20 Ellen White non contraddice la testimonianza dei profeti che l’hanno preceduta, cioè i profeti biblici.  Essa parla ‘in armonia con la Legge e la Testimonianza’.  Attraverso la sua parola, i suoi scritti e il suo esempio ha onorato le Scritture e si è sempre sottomessa alla Parola di Dio.
  2. 1 Giovanni 4:1-3.  Ellen White confessa in modo inequivocabile la natura divina – umana di Gesù Cristo.
  3. Matteo 7:15-20.  Ellen White ha esortato le persone ad andare a Gesù e allo stesso tempo ha combattuto contro l’ingiustizia ed ha assistito i poveri e gli esclusi del mondo.

Ellen White ha avuto un ruolo decisivo nella creazione di molte scuole e case editrici.   Ha promosso l’espansione del sistema sanitario della chiesa mediante la creazione di sanitariums, oggi conosciuti come ospedali primary acute-care hospitals. Ellen White ha avuto un ruolo attivo nel dare vita al Loma Linda Sanitarium, oggi conosciuto come la Loma Linda University. Ellen White è stata una scrittrice prolifica (oltre 100,000 pagine manoscritte) e ha espresso consigli ed esortazioni su una grande varietà di soggetti, alcuni dei quali sono: la salvezza, la salute, la leadership, la preparazione alla carriera, le relazioni umane, l’arte di essere buoni genitori, la giustizia sociale e l’educazione.  Sebbene lei abbia descritto eventi storici, in particolare quelli che hanno a che fare con la grande controversia, Ellen White non è considerata una storica o una scienziata.

Gli insegnamenti dell’apostolo Paolo sui “doni spirituali” sostengono l’idea che il dono profetico sia presente anche dopo l’era neo-testamentaria. La profezia, che include il divino dono di ricevere rivelazioni e visioni sovrannaturali,[1] fa parte delle liste dei doni dello Spirito Santo (Efesini 4; 1 Corinzi 12; Romani 12).  Non se ne deduce che un dono cessi di manifestarsi e che gli altri, al contrario, continuino.

Fin dai suoi inizi la chiesa avventista del settimo giorno ha sempre affermato che Ellen White era ispirata allo stesso modo in cui lo erano i profeti biblici.  Sebbene i suoi scritti non siano considerati “un’altra Bibbia,” la differenza sta nella loro funzione e applicazione, non nella loro autorità.[2]  Sebbene Ellen White stessa considerasse la Bibbia il banco di prova della fede e della pratica cristiana,[3]  lei credette che i suoi messaggi provenissero da Dio “per consolare il Suo popolo e per riprendere coloro che si sono allontanati dalla verità biblica.”[4]  Ellen White rigettò il “smorgasbord” approach to her writings, affermando che “su questo tema non esistono vie di mezzo.  Le Testimonianze o provengono dallo Spirito di Dio o dal diavolo.”[5]  Non fece neanche una distinzione tra testimonianze più ispirate e quelle meno ispirate, tra un commento autorevole e uno con meno autorevolezza.[6]

I profeti sono degli strumenti mediante i quali Dio sceglie di rivelare se stesso all’umanità.  Egli spesso comunica con i suoi messaggeri profetici mediante delle visioni.[7] Com’è avvenuto con altri profeti biblici, mentre era in visione Ellen White ha avuto dei fenomeni fisici. Testimoni oculari, tra i quali alcuni medici, hanno notato che mentre era in visione lei non respirava e a volte anche mentre parlava.[8]  Sebbene questo fenomeno non sia determinante per stabilire l’autenticità del dono profetico, evita di ridurre il suo ad un semplice ministerio pastorale e di edificazione spirituale.  Spiriti malefici non si manifestano in una “buona persona”.  Pertanto, o il Cristo risorto ha parlato al Suo popolo attraverso Ellen White, come lei afferma,[9] oppure lei è un falso profeta, una bugiarda e quindi non degna di essere considerata fonte affidabile di esortazioni spirituali.

“Gli scrittori biblici erano assolutamente convinti che il Dio infinito può comunicare con degli esseri umani limitati.  Non hanno mai affermato che il linguaggio umano fosse una barriera nella comunicazione diretta con Lui o proveniente da Lui. Il fatto è che molto frequentemente Dio stesso è considerata la Persona che parla mediante il profeta.

“Per esempio, le parole di Elia contenute in 1 Re 21:19 e in 2 Re 9:25-26 sono considerate un oracolo che ‘il Signore pronunziò contro di lui’ (Nuova Riveduta).  Elia non è neanche menzionato nel testo di 2 Re. Il messaggio di un profeta è sempre stato considerato equivalente a una diretta affermazione di Dio.  Nel Vecchio Testamento, il fatto di identificare le parole di un profeta con le parole di Dio è così forte che spesso quando leggiamo che Dio parla “attraverso” un profeta, disobbedire alle sue parole significa praticamente disobbedire a Dio.”[10]

In ogni libro nel Nuovo Testamento (con l’eccezione di Filemone) c’è un riferimento ad errori dottrinali e allo stesso tempo troviamo parole espresse in difesa della purezza della fede, dell’unità della chiesa e altre parole esortano i fedeli a tenersi lontani dalle false dottrine.[11]  Appare, quindi, che una funzione importante del messaggero del Signore sia quella di assistere la chiesa, che è impegnata a studiare la Bibbia e ad identificare ed espellere gli errori dal corpo delle dottrine.[12]

Nel 1855, un gruppo di studiosi a Battle Creek si espresse così: “Dire che [le testimonianze di Ellen White] provengono da Dio, e non farsi mettere alla prova da esse, significa dire che la volontà di Dio non è un punto di riferimento autorevole per i cristiani.”[13]

Ellen White si è battuta per l’unità dell’avventismo, quando esso ha dovuto affrontare grosse crisi, come quelle relative al panteismo, alla questione della giustificazione per fede e all’organizzazione della chiesa stessa.  Ma forse nella storia della chiesa, oggi più che mai si sente il bisogno di un messaggio da parte del Creatore.  Considerato il contesto sempre più sincretista e viste le forti pressioni della società perché sia abbracciato il pluralismo scientifico e teologico, la voce di Ellen White ha un ruolo chiaro nell’esortare questo movimento all’unità basata sui solidi princìpi della Parola di Dio.[14]

D14-03. La ‘Imago Dei’ (immagine di Dio) nella White in relazione alla storia della Terra

Quando Ellen White parla di educazione esiste un tema che domina, il cosiddetto ‘imago Dei’, l’immagine di Dio, e cioè il concetto della restaurazione nell’uomo dell’immagine di Dio.[15]  Questo obiettivo antropologico si colloca nell’ambito del suo più ampio quadro generale di lavoro e cioè il conflitto tra Cristo e Satana.  Punto centrale di questo quadro è l’autorità delle Scritture, i cui grandi temi sono: (1) Cristo è il Creatore di tutto, (2) il Sabato è la culminante commemorazione dei sei giorni letterali dell’evento creativo, (3) la completa restaurazione dell’Eden nella seconda fase, con il conseguente ristabilimento della comunicazione Dio / umanità, assenza di morte e predatori, (4) continuità del Sabato come memoriale della creatività divina.  Nell’ambito della grande controversia, per Ellen White Satana continua e intensifica i suoi sforzi diabolici per ostacolare questi grandi progetti divini.

Poiché questo quarto generale è un tema dominante negli scritti di Ellen G. White, è impossibile rimuovere un segmento della struttura senza compromettere seriamente l’integrità dei suoi scritti. L’autorità teologica di Ellen G. White poggia sulla continuità di questa struttura teologica. Anche la filosofia di Skinner va a rotoli se si rimuove da essa il comportamentismo, e le teorie di Descartes naufragano senza il paradigma del dubbio. Ellen White non può essere correct quando presenta le dottrine soteriologiche, se non definisce correttamente la natura del Creatore e del resoconto sulla Creazione.  Così come Cristo è, o Dio incarnato, come afferma di esserlo, o un mentitore, allo stesso modo Ellen White non può essere semplicemente una pia scrittrice appassionata di educazione e spiritualità.  Tutto il suo ministerio è accettato o rigettato sulla base di questo suo quadro centrale di lavoro.

Questa impostazione biblica della grande controversia dà autorevolezza alla veracità di altre dottrine importanti, quali la salvezza, il Sabato, il mistero della morte, la parusia e il santuario. Pertanto, domande sull’origine e scopo del sabato (che sia, ad esempio, il memoriale della letterale settimana creativa o il memoriale della liberazione dall’Egitto)  hanno significato solo nel quadro dell’autorità di Ellen G. White; anche discussioni su temi come le due creazioni, l’esatta età della Terra o l’origine dei vulcani, sono discussioni su argomenti di secondaria importanza. Tuttavia, essendo i parametri della geologia e della datazione radiometrica oggetto di revisioni e cambiamenti, il tempo e ulteriori scoperte potrebbero anche difendere e giustificare alcuni concetti oggetto di controversie.

D14-04. Ellen White sull’ortodossia, il pluralismo e l’indipendenza da pressioni della società; gli orientamenti scientifici e il loro impatto sull’insegnamento biblico sull’età della Terra

Sebbene Ellen White usi l’espressione  “unità nella diversità,”[16]  e affermi che gli “insegnanti nelle nostre scuole non dovrebbero mai limitarsi ad insegnare ciò che è stato loro insegnato,”[17]  lei difese il fatto che i pilastri e i grandi temi della verità avventista dovevano restare ben saldi.  Concetti importanti per la geologia che, secondo ciò che le “fu rivelato,” dovevano essere considerati dei punti fermi includono: a. sei giorni creativi di 24 ore, letterali, empirici e storici che culminano con un giorno di riposo letterale, di 24 ore; b. il concetto che prima della settimana letterale creativa descritta in Genesi non esisteva vita umana sulla Terra.[18]  Cosciente del fatto che in un mondo caduto tutta la verità è soggetta a distorsioni, Ellen White ha rivolto costantemente appelli affinché le Scritture fossero considerate superiori alle teorie umane sulla scienza.[19]  La vera scienza, secondo lei, deve essere sempre subordinata alle Scritture e messa alla prova alla luce dei suoi infallibili princìpi.[20]

Ellen White era a conoscenza delle teorie uniformitarie di James Hutton.  Sapeva anche che il mondo intellettuale aveva lanciato parole sprezzanti contro la nozione di una settimana creativa recente, parole di disprezzo simili a quelle espresse dalla caricatura di Schleiermacher nel 1829, secondo il quale solo “creature depresse” potevano credere nel vecchio letteralismo. In questo contesto dove prevaleva il concetto di “tempi profondi,” Ellen White poteva affermare sia che (NDT vedasi traduzione in libro in italiano) “L’opera della creazione non può essere spiegata dalla scienza,”[21] sia che “La vera scienza e la reglione della Bibbia sono in armonia perfetta.”[22]

Ellen White non solo rigettò le teorie scientifiche popolari del suo tempo riguardo alla geologia, ma si rese anche conto che l’alta critica (ingl. higher criticism) poteva minare il resoconto genesiaco della Creazione, la quale proponeva concetti gerarchici di molteplici inizi (ingl. Polygenesis), e che forniva una spiegazione razionale sulla preservazione della gerarchia razziale.[23]  In un periodo durante il quale il concetto dell’inferiorità biologica, sociale e civile dei negri era comunemente accettato come scientifico, [24]  Ellen White lanciò una sfida contro la scienza, affermando “Il nome del negro è scritto nel libro, accanto al nome dell’uomo bianco.  Sono tutti in Cristo. La nascita, la posizione, la nazionalità o il colore non elevano o degradano nessun uomo.”[25]

Pertanto, come il Cristo, anche Ellen White nel suo ministerio dimostrò sia di essere ‘inclusiva’ (ingl.inclusiveness) sia di avere una capacità data dallo Spirito di filtrare through conflicting claims to define truth.  La sua voce è in netto contrasto con il ricostruzionismo biblico e il revisionismo presenti nel suo tempo e nel nostro.

“Credete nel Signore, vostro Dio, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti e trionferete!”[26] Queste parole sono di incoraggiamento per gli avventisti che discutono sulla storia della Terra e sul significato di alcune affermazioni di Ellen White a riguardo, che adesso esamineremo.

D14-05. Interpretazione delle dichiarazioni di Ellen White sulla storia della Terra, in particolare in riferimento al diluvio genesiaco

Studiamo adesso brevemente come meglio interpretare oggi i commenti di Ellen White sulla storia della Terra, soffermandoci soprattutto su quelli relativi al Diluvio genesiaco.  Dobbiamo prima di tutto esaminare quali siano le fonti delle informazioni sulla storia del pianeta.  Almeno tre volte la sor. White asserisce quanto segue: “In seguito fui portata al tempo della creazione e mi fu rivelata quella prima settimana durante la quale Dio realizzò la sua opera in sei giorni per poi riposarsi il settimo; si trattava di una settimana, così come la conosciamo oggi.”[27]  Sulle dimensioni degli animali antidiluviani, afferma: “Mi furono mostrati animali molto grandi e forti che vivevano prima del Diluvio, e che oggi non esistono più.”[28]  E sulla geologia, la signora White afferma: “Mi è stato mostrato che distaccata dal resoconto biblico la geologia non può provare niente.”[29]  Secondo le sue affermazioni, le informazioni sulla creazione e il diluvio provengono da visioni di origine divina che difendono la storicità degli eventi.

Le affermazioni appena citate aiutano a spiegare la sua ferma convinzione, che emerge nella prossima citazione, sull’autorità e l’affidabilità della Parola di Dio quando essa parla della storia della Terra: (NDT vedasi citazione in libro in italiano) “Dovrebbe esserci una solida fiducia nella divina autorità della Sacra Parola di Dio … Mosè scrisse ispirato dalla Spirito di Dio e qualunque corretta teoria geologica          a correct theory of geology will never claim discoveries that cannot be reconciled with his statements.”[30]

Questa affermazione rivela che il rapporto tra le evidenze presenti nella natura e il resoconto biblico è una questione cruciale.  Commentando questo punto, Ellen White scrive, NDT vedasi citazione in libro in italiano)

“relics found in the earth do give evidence of conditions differing in many respects from the present, but the time when these conditions existed can be learned only from the Inspired Record.”[31]   Qui la sor. White indica che le implicazioni che scaturiscono dalla ricerca umana basata su informazioni tratte dal terreno non possono andare al di là di un certo limite.  In altre parole, le implicazioni che un geologo cristiano può attingere da dati scientifici devono essere sottomessi alla rivelazione biblica, cioè alla visione del mondo espressa nella Bibbia.  Questo è un esempio di ciò che oggi potremmo chiamare: rigetto del naturalismo metodologico in favore del catastrofismo creazionista. Un esempio di applicazione del modello catastrofista proposto da Ellen G. White lo si trova nella questione di fossili, che la White descrive come (NDT vedasi citazione in libro in italiano)

“uomini, animali e alberi molto più grandi  di quelli che esistono oggi,”[32]  correctly establish that different conditions existed in the past than exist now.  Fin qui, nessun problema tra l’interpretazione dei dati scientifici e le affermazioni bibliche.   D’altra parte, secondo Ellen White, se si dovesse difendere l’idea che questi stessi fossili avessero milioni di anni, trarremmo dalle informazioni scientifiche delle conclusioni arbitrarie.[33]  Perché tutto questo? Secondo la White, la risposta si trova nella seguente confessione di fede (NDT vedasi citazione in libro in italiano)  “[i]n the history of the Flood, inspiration has explained that which geology alone could never fathom.”[34]

Nello spiegare alcune implicazioni relative all’evento storico del Diluvio, la White nota che  durante  tale evento esseri umani, animali e alberi furono  (NDT vedasi citazione in libro in italiano) “buried, and thus preserved as an evidence to later generations that the antediluvians perished by a flood.  God designed that the discovery of these things should establish faith in inspired history; but . . . the things which God gave them [i.e., to us humans] as a benefit, they turn into a curse by making a wrong use of them.”[35]   Queste parole cercano di stabilire un sano rapporto tra la paleontologia e il resoconto biblico. In altre parole, secondo Ellen White, la Divinità incoraggia la ricerca e lo studio dei fossili, anzi tali scoperte dovrebbero consolidare la fiducia individuale nel resoconto genesiaco della Creazione e del Diluvio. Questo punto illustra con forza il fatto che la White creda che i resoconti di Genesi 1-11 debbano essere interpretati da un punto di vista storico e non solo teologico.  Pertanto, secondo Ellen White, il solo vero modo biblico di comprendere I resoconti sulla Creazione e sul Diluvio è di interpretarli come eventi empirici, storici ai quali le scienze naturali devono interessarsi.

Queste citazioni rivelano il modo in cui dovremmo interpretare oggi le sue affermazioni sul Diluvio. Sembra che ci inviti ad accettare per fede i suoi commenti su tale evento e di considerarli come dei raggi di luce divina che gettano luce sulla natura storica e verace degli eventi diluviani. Queste rivelazioni possono gettare le basi per una ricerca scientifica solida e responsabile.   Le sue affermazioni, pertanto, non hanno solo valore devozionale, ma sono utili per sostenere la sola interpretazione biblica della Creazione e del Diluvio.[36]

Alla luce delle precedenti dichiarazioni sui tempi e sul Diluvio, possiamo affermare con una certa sicurezza che se Ellen White fosse viva oggi, lei difenderebbe la storicità di una recente settimana creativa e di un diluvio universale, nonostante le sfide lanciate dalla datazione radiometrica e la ricerca paleontologica. Ci incoraggerebbe a continuare ad avere fiducia nella storicità di Genesi 1-11, e di fare ricerche nell’ambito di questo contesto biblico.

In conclusione, osserviamo che i commenti di Ellen G. White sulla storia della terra, oggi potrebbero scatenare una crisi, (così come delle affermazioni del Cristo richiedevano discernimento al Suo tempo), una crisi che potrebbe provocare un vivace dibattito che finirebbe per rafforzare la chiesa nella sua promozione del Cristo come Creatore, come Signore della Creazione commemorata dal sabato, e come Re dell’Eden restaurato.