La transizione dalla delusione seguita allo scadere del tempo nel 1844, alla piena luce del sistema di verità concesso in dono tramite il messaggio del terzo angelo, fu lento, in un certo senso. E non possiamo pensare che le cose potessero andare diversamente. Il cambiamento da una forte aspettativa per l’apparizione immediata del Signore, alla posizione di attesa, di vigilanza, che assunsero in seguito, era grandissimo. E fu ancora maggiore fino alla comprensione piena del soggetto del santuario, della proclamazione mondiale del terzo messaggio, dell’opera assegnata alla nostra stessa nazione come è rivelato nella profezia, e di verità collegate.
Queste verità, quando pienamente comprese, produssero un cambiamento completo nel popolo relativamente al suo atteggiamento e alle sue concezioni del dovere assegnatogli. Invece del sentimento che la sua opera per il mondo fosse compiuta, come si pensò quando il tempo, nel corso del 1844, fu trascorso, vide che era necessario agire con zelo perché capì che i 144.000 dovevano essere suggellati col sigillo del Dio vivente e che il messaggio doveva giungere a “ popoli, nazioni, lingue e re.”
Facciamo attenzione allo sviluppo graduale che risulta in questo processo di grande cambiamento. Come abbiamo visto nei precedenti articoli, si svilupparono tra gli Avventisti vari gruppi nell’arco di alcuni mesi dopo lo scadere del tempo. Mentre i mesi trascorrevano ed essi cominciavano a guardarsi attorno alla ricerca di un fondamento stabile, la gran parte di loro abbandonava il grande movimento del passato e prendeva posizione affermandone la falsità, l’ispirazione spiritista di tipo mesmerista , dicendo che non si trattava di un vero compimento della profezia, ma era un grande errore, benché in buona fede. Iniziarono a stabilire nuove date e a rimettere ordine fra quelle proposte che apparivano più affidabili. Facendo così, dimostrarono che erano davvero privi di una fede duratura.
Ma molti ce n’erano che non potevano ignorare così la loro preziosa esperienza mettendo da parte la loro fede. Credevano fermamente che il grande movimento del 1844 era un compimento della profezia, che era stato pronunciato il “grido di mezzanotte”, che i 2300 giorni si erano conclusi e che il primo e il secondo messaggio erano stati dati. Credevano che fose giunto il tempo della pazienza dei santi: il tempo dell’attesa vigilante.
Erano a questo punto, alla ricerca sincera di una luce ulteriore che spuntasse e che facesse loro comprendere quale fosse il proprio dovere. Con quale vigore pregarono e investigarono le loro Bibbie nessuno lo saprà mai eccetto quelli che attraversarono quell’esperienza. Loro non avevano alcuna simpatia per la gran massa degli Avventisti che avevano tralasciato le vecchie pietre miliari, perciò in molti luoghi stabilirono degli incontri separati. Essi sentivano che lo Spirito di Dio era rattristato dalla condotta di quelli che avevano rinnegato la loro passata esperienza.
Fu il caso di Waterbury, nel Vermont, dove viveva mio padre. Lui ospitava delle riunioni a casa sua, anche se la casa dove si tenevano gli incontri regolari degli Avventisti era poco lontana. Alcuni credenti di altre città si riunivano là e avevano la sensazione che Dio li benedicesse facendo loro dono del vecchio spirito dell’avvento, perché essi Lo ricercavano con umiltà. Così era in molti luoghi.
Nel 1846 O.R.L. Crozier, un ministro avventista, scrisse un srticolo memorabile sul santuario, che fu pubblicato sul giornale Avventista Day Star ( Stella del Mattino). In questo articolo emersero moltissime delle verità che noi sosteniamo oggi su quel soggetto. La tematica del santuario e dell’espiazione non fu chiarita del tutto, ma in quello scritto si trovò molta verità, che stimolò ulteriori ricerche.
In breve tempo, questo soggetto così centrale per lo schema complessivo della salvezza fu investigato in profondità e fu compreso nelle sue connessioni da alcuni di coloro che cercavano la luce del Signore. Questo apportò loro un grande conforto, infatti per mezzo del tema del santuario ricevettero una spiegazione della grande delusione. “ Fino a duemilatrecento sere e mattine, poi il santuario sarà purificato,” questa frase ora brillava di luce celestiale. Attraverso i tipi dell’Antico Testamento videro che il nostro Signore e Salvatore era entrato nell’ultima e conclusiva fase della sua opera, che la purificazione del santuario coincideva col giudizio investigativo, e che dopo questo veniva il tampo della cancellazione del peccato dai libri del ricordo di Dio. Adesso potevano comprendere tutta la loro delusione e la loro opera futura si spalancava loro dinanzi.
Prima ancora tra di loro era iniziato il dibattito sulla questione del Sabato. Fin dal 1844, una sorella Battista del settimo giorno, di nome Preston, aveva abbracciato la dottrina dell’avvento a Washington, nel New Hampshire, dove esisteva un nutrito gruppo di credenti.
Con l’ausilio di opuscoli, ed altro, e lavorando direttamente con le persone, un buon numero aveva iniziato a osservare il Sabato del Signore. Fu questo il canale per mezzo del quale il sabato fu per la prima volta introdotto tra gli Avventisti. Da quel piccolo inizio la verità del Sabato si è diffusa fino agli estremi confini della terra.
Col passare del tempo, molti iniziarono predicare il Sabato : il pastore T.M. preble lo insegnò a lungo e vi richiamò l’attenzione dei credenti tramite un libretto che possiamo datare il 13 Febbraio 1845. Ma, non riuscendo a vedere la riforma del Sabato all’interno del messaggio del terzo angelo, lo abbandonò, e in seguito ne divenne un duro oppositore. Lo stesso vale per il pastore J.B. Cook e per altri ministri avventisti che in seguito lo abbandonarono per la stessa ragione. Ma in tal modo la verità su questo argomento fu presentata a molte anime oneste le quali ne fecero tesoro.
Nel 1845, il Pastore Joseph Bates cominciò a insegnare il sabato biblico e altri lo abbracciarono come frutto dei suoi sforzi. In questo periodo anche il Pastore James White e sua moglie lo accolsero. Questi, con il Fratello Bates. Rimasero per un periodo soli nel suo insegnamento pubblico, ma da allora il progresso della causa fu davvero rapido.
Mentre queste verità si diffondevano all’estero, la luce cominciò a brillare anche sul messaggio del terzo angelo e questo diede avvio a un’opera da compiere. In connessione con tali soggetti altri se ne rischiararono, come il suggello dei 144.000, l’opera del nostro stesso governo svelata dalla profezia, e, in breve, nello spazio di alcuni anni dallo scadere del tempo la nostra teoria della verità presente fu pienamente sviluppata.
Ciò che è notevole è che non ci furono mai delle dottrine di una certa importanza evidenziate da questo messaggio che noi dovessimo abbandonare in seguito. Ancor più luce si è riflessa su vari aspetti, e di tempo in tempo nuova verità si è aggiunta, ma noi non abbiamo dovuto attraversare l’esperienza mortificante che caratterizzò gli Avventisti della prima ora. Loro hanno costantemente oscillato da una cosa ad un’altra, predicando quest’anno una nuova data per poi smentirla quello successivo; alcuni accettando una dottrina, mentre altri gruppi in mezzo a loro ne sposavano un’altra e, gradualmente, in uno stato di confusione e di disordine, dividendosi in fazioni. Ma nella nostra causa fin dall’inizio c’è stato un aumento costante della luce e dell’unità nella fede e nell’azione.
Questo movimento fu molto piccolo e insignificante agli inizi, ma è cresciuto stabilmente tanto che ora sta facendo dieci volte di più, per diffondere nel mondo le verità della dottrina dell’avvento di quanto abbiano fatto tutti gli altri gruppi di credenti avventisti messi insieme. Nel 1845 erano forti di 50.000 persone e l’opera si poteva dire a malapena iniziata. Essi poi ridicolizzarono questo “movimento insignificante”, non tennero in alcun conto le visioni e non ci prestarono quasi nessuna attenzione ma ora la bilancia è notevolmente cambiata. Quelle visioni che fecero oggetto di un tale disprezzo si sono dimostrate una meravigliosa fonte di luce e di benedizione per quest’opera, e la loro influenza non è mai stata maggiore di quanto lo sia oggi. E ancor meglio, Dio ci ha accompagnato per tutto il nostro cammino ed è ancora pronto ad aiutarci nella diffusione di queste verità.
Ci vollero forse sei o sette anni, dallo scadere del tempo, prima che tutti i dettagli della verità presente fossero pienamente sviluppati e compresi, e prima che coloro che credevano nel messaggio del terzo angelo apprezzassero, come facciamo nel presente, la portata della loro opera e del loro dovere di farlo conoscere al mondo. Ci volle pressappoco quel tempo prima che l’opinione pubblica fosse in condizione di accogliere la proclamazione di queste dottrine con qualche speranza di successo, visto il grande disprezzo dimostrato per il nome stesso di Avvento a causa della grande delusione. Da allora in poi, tuttavia, la Provvidenza tracciò una strada per quelli che predicavano la Sua verità. Nel nostro prossimo articolo tratteremo della dottrina della “porta chiusa” e della sua relazione con l’opera legata al terzo messaggio. — G. I. B.