Sebbene Ellen White usi l’espressione “unità nella diversità,”[16] e affermi che gli “insegnanti nelle nostre scuole non dovrebbero mai limitarsi ad insegnare ciò che è stato loro insegnato,”[17] lei difese il fatto che i pilastri e i grandi temi della verità avventista dovevano restare ben saldi. Concetti importanti per la geologia che, secondo ciò che le “fu rivelato,” dovevano essere considerati dei punti fermi includono: a. sei giorni creativi di 24 ore, letterali, empirici e storici che culminano con un giorno di riposo letterale, di 24 ore; b. il concetto che prima della settimana letterale creativa descritta in Genesi non esisteva vita umana sulla Terra.[18] Cosciente del fatto che in un mondo caduto tutta la verità è soggetta a distorsioni, Ellen White ha rivolto costantemente appelli affinché le Scritture fossero considerate superiori alle teorie umane sulla scienza.[19] La vera scienza, secondo lei, deve essere sempre subordinata alle Scritture e messa alla prova alla luce dei suoi infallibili princìpi.[20]
Ellen White era a conoscenza delle teorie uniformitarie di James Hutton. Sapeva anche che il mondo intellettuale aveva lanciato parole sprezzanti contro la nozione di una settimana creativa recente, parole di disprezzo simili a quelle espresse dalla caricatura di Schleiermacher nel 1829, secondo il quale solo “creature depresse” potevano credere nel vecchio letteralismo. In questo contesto dove prevaleva il concetto di “tempi profondi,” Ellen White poteva affermare sia che (NDT vedasi traduzione in libro in italiano) “L’opera della creazione non può essere spiegata dalla scienza,”[21] sia che “La vera scienza e la reglione della Bibbia sono in armonia perfetta.”[22]
Ellen White non solo rigettò le teorie scientifiche popolari del suo tempo riguardo alla geologia, ma si rese anche conto che l’alta critica (ingl. higher criticism) poteva minare il resoconto genesiaco della Creazione, la quale proponeva concetti gerarchici di molteplici inizi (ingl. Polygenesis), e che forniva una spiegazione razionale sulla preservazione della gerarchia razziale.[23] In un periodo durante il quale il concetto dell’inferiorità biologica, sociale e civile dei negri era comunemente accettato come scientifico, [24] Ellen White lanciò una sfida contro la scienza, affermando “Il nome del negro è scritto nel libro, accanto al nome dell’uomo bianco. Sono tutti in Cristo. La nascita, la posizione, la nazionalità o il colore non elevano o degradano nessun uomo.”[25]
Pertanto, come il Cristo, anche Ellen White nel suo ministerio dimostrò sia di essere ‘inclusiva’ (ingl.inclusiveness) sia di avere una capacità data dallo Spirito di filtrare through conflicting claims to define truth. La sua voce è in netto contrasto con il ricostruzionismo biblico e il revisionismo presenti nel suo tempo e nel nostro.
“Credete nel Signore, vostro Dio, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti e trionferete!”[26] Queste parole sono di incoraggiamento per gli avventisti che discutono sulla storia della Terra e sul significato di alcune affermazioni di Ellen White a riguardo, che adesso esamineremo.