D05-K-B-01. Risveglio a Battle Creek

All’apertura dell’anno scolastico 1892-1893 presso il College di Battle  Creek, il corpo insegnante parve avvertire che si sarebbe trattato di un anno dal significato speciale.  W.W. Prescott, il direttore, riferisce che quando si incontrarono in qualità di corpo insegnante prima dell’apertura dell’anno scolastico, “ noi sentimmo che era arrivato il tempo in cui doveva esserci un cambiamento nella nostra opera… Perciò intraprendemmo l’opera in questo anno nella speranza che Dio benedicesse in modo speciale e onorasse la nostra fede con una potenza e un successo straordinari nel lavoro.”

Gli insegnanti, in questa cornice, si apprestarono al loro lavoro con la convinzione che “ dovesse essere impiegata ogni opportunità per produrre il miglior beneficio possibile.” In breve il corpo insegnante si trovò di fronte ai soliti problemi disciplinari.  Fu nel contesto della loro preoccupazione su come trattare quattro studenti che avevano disobbedito alle regole della scuola che il risveglio ebbe inizio.  Il martedì sera del 29 Novembre, due studenti coinvolti nei problemi disciplinari, all’inizio dell’ora di studio e dopo una notevole lotta interiore, sotto l’influsso dello Spirito di Dio si affidarono completamente a Dio.  Uno dei due giovani era nella scuola da un certo numero di anni e si era sempre mostrato un miscredente dichiarato. L’altro aveva ostinatamente rifiutato ogni invito a vivere una vita cristiana.  I due dormivano in dormitori diversi e nessuno dei due conosceva l’esperienza dell’altro, né la loro esperienza era nota agli altri studenti del collegio.

Prescott spiega le cose in questo modo:

“ Sugli studenti che erano nelle loro stanze private durante l’ora di studio serale, al momento in cui questi giovani se ne andavano, parve scendere uno spirito tale da non potergli resistere. Furono costretti a lasciare le loro stanze e a cercare aiuto.  Alcuni per un certo tempo provarono una grande angoscia, così gli insegnanti che erano vicini si prodigarono subito per aiutare quelli che lo desideravano.”

Il direttore inoltre afferma: “ Per diverse ore l’attenzione sia degli studenti che degli insegnanti non fu occupata da null’altro .  Senza alcun piano preordinato, si tennero degli incontri di lode nelle stanze private e nel salotto comune : qui uno dopo l’altro si arresero alle sollecitazioni dello Spirito.”

Prescott in quel momento era assente perché in visita al Walla Walla College, del quale era ugualmente direttore.  Ma sotto la guida degli insegnanti presenti sul posto, “l’opera di risveglio proseguì fino a mezzanotte e si concluse con il canto più sentito : “ Lodate Dio Dal Quale Provengono Tutte le Benedizioni .”

Particolarmente interessante è il fatto che la posta quel pomeriggio aveva recapitato alcuni articoli dalla Sorella White, che era in Australia. In assenza del direttore, furono consegnati alla signora Prescott, la quale li lesse e li inviò al college perché fossero letti in cappella il giorno dopo. Questi messaggi erano estremamente opportuni per l’opera di risveglio che continuò.  Le classi vennero sospese e, come Prescott riferisce, “ La potenza di Dio era presente in maniera davvero notevole.”

Continua poi così:

“Quelli che a lungo erano stati trattenuti nel peccato apparvero pronti ad accettare Cristo e a  dedicarsi al servizio divino.  Non ci fu alcuna eccitazione, ma la spinta profonda dello Spirito di Dio fu chiaramente percepibile.”

Per diversi giorni l’opera di risveglio prese il posto del programma scolastico, come racconta Prescott:

“L’opera fu portata a compimento con un insegnamento tale, sia pubblico che privato, quale la situazione pareva richiedere, e i risultati in generale sembrano duraturi. Così l’opera proseguì fino al mio ritorno da Walla Walla.”

Gli esercizi spirituali talvolta durarono fino a quattro ore  e la sera i periodi di adorazione continuavano fino alle dieci.

Non ho mai conosciuto un’esperienza simile – dichiarò Prescott –  Ognuno la riconobbe come opera dello Spirito che mentre convinceva di peccato continuava a essere consolatore. Nessuno cedette allo scoraggiamento, ma ci fu una fame e sete di giustizia come non era mai stata provata in mezzo a noi.”

Aggiunge poi: “ L’opera è continuata in modo costante e c’è stato un attaccamento così forte a Dio che noi non  abbiamo mai prima conosciuto.”

La descrizione continua parlando di incontri regolari tenuti a Battle Creek anche durante le vacanze di fine anno.  Prescott raccontò le esperienze degli studenti che, durante le vacanze, “ visitavano le chiese in quello Stato, sforzandosi di portare agli altri la luce e la benedizione che loro stessi avevano ricevuto.”

Il direttore e i suoi colleghi del corpo insegnante furono pieni di gioia. Egle disse:

“ Noi sentiamo che ora possiamo progredire nell’opera come mai prima. Gli insegnanti sono uniti nel loro lavoro e sono legati agli studenti da vincoli mai prima provati.  Sono sicuro che questo sarà l’inizio di un’esperienza che diverrà sempre più luminosa fino a produrre il giorno perfetto.”

D05-K-B-02. Che cosa andò storto?

Purtroppo, l’ottimistica previsione di Prescott non si realizzò e ci si può ben chiedere perché. Sì, gli effetti del risveglio furono tangibili fino all’inizio del 1893 e durante la sessione della Conferenza Generale di quell’anno, poi svanirono. In mancanza di altre testimonianze, ci volgiamo ai commenti di Ellen White scritti nel 1893 e nel 1894. Dio inviò il suo angelo per darle informazioni, riassunte in qualche modo in una comunicazione scritta nel 1893 e indirizzata a “Gli insegnanti e gli studenti del nostro College di Battle Creek e di tutte le nostre istituzioni educative”.

Il discorso si apre con queste parole:

“Molte preghiere sono state innalzate per la pioggia dello Spirito Santo, e di recente ci sono state dimostrazioni di gioia nei cuori di coloro che hanno guardato con grande intensità e integrità a Gesù Cristo, l’Agnello ucciso fin dalla fondazione del mondo. Tra noi c’è stato pentimento e confessione del peccato, caratterizzati da vera contrizione. Vi è stata la percezione dell’assoluta completezza del sacrificio, la comprensione del compimento della promessa nel perdono, raffigurato nell’atto di trasferire il carbone ardente dall’altare dell’espiazione fino a toccare le labbra come pegno del perdono. Le labbra contaminate dal peccato esprimevano la lode più alta. Osanna! Sia benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi eccelsi!…

Ma i nostri giovani quale profitto hanno reso al Signore? È avvenuto come tra il popolo di Israele nell’occasione più solenne descritta nell’Esodo? Mosè era salito sul monte per ricevere le istruzioni del Signore e l’intera congregazione avrebbe dovuto disporsi in atteggiamento di umiltà dinanzi a Dio; al contrario essi mangiarono e bevvero e si levarono per giocare. Ci fu un’esperienza simile a Battle Creek? Molti hanno perso il loro contatto con Dio? L’esercizio al gioco del football ha favorito una relazione più stretta con Dio?

“Durante la notte mi sono stati dati messaggi da trasmettere a voi di Battle Creek e a tutte le nostre scuole. Per quanto sia voluto da Dio che le facoltà fisiche siano esercitate come quelle mentali, tuttavia l’esercizio fisico dovrebbe possedere caratteristiche che siano in piena armonia con le lezioni trasmesse da Gesù Cristo ai suoi discepoli. Quanto è stato trasmesso al mondo intero dovrebbe essere ben visibile nelle vite dei cristiani, in modo che, per quanto riguarda l’educazione e l’apprendimento individuale, le intelligenze celesti non debbano registrare nei libri che gli insegnanti e gli studenti delle nostre scuole sono ‘amanti del piacere più di quanto non siano amanti di Dio’”. (Manoscritto 51, 1893)

L’ultimo paragrafo e il consiglio che segue possono essere ritrovati in Fundamentals of Christian Education [Principi di Educazione Cristiana] pp. 220-230.

D05-K-B-03. Un Tempo di Luce e di Tenebre

Abbiamo un altro riferimento all’esperienza di Battle Creek, sotto alcuni aspetti simile a quello che fu scritto al tempo dell’esperienza di Healdsburg. Questa dichiarazione apre il capitolo “Salvaguardare la nuova esperienza”, in Selected Messages, vol. 1, all’inizio della pagina 129.

Ellen White si esprime così:

“Dopo la discesa dello Spirito di Dio a Battle Creek, ci si poté rese conto ne college che un tempo di viva luce spirituale può anche diventare un tempo di tenebre spirituali. Satana è pronto all’azione, insieme con una legione di angeli al suo servizio, esercitando pressioni su ogni anima per neutralizzare l’effetto delle ondate di grazia discesa dal cielo per risvegliare e riaccendere le energie sopite e dirigerle a un’azione risoluta per far conoscere ciò che Dio ha comunicato. Se tutte queste anime, allora illuminate, si fossero messe subito all’opera per trasmettere ad altri ciò che Dio aveva loro donato, sarebbe stata accordata una luce ancora maggiore e comunicata una potenza superiore. Dio non mette a disposizione la luce perché possa profittarne una sola persona, ma affinché sia diffusa alla gloria del Signore.

In ogni tempo, periodi di risveglio spirituale e di effusione dello Spirito Santo sono stati seguiti da tenebre spirituali e crescente corruzione. Tenendo conto di ciò che Dio ha fatto accordando occasioni favorevoli, vantaggi e benedizioni a Battle Creek, la chiesa non ha realizzato sensibili progressi nel compimento della sua missione; ora, Dio non concederà alla chiesa il beneficio di una luce maggiore finché essa non faccia buon uso di quella ricevuta secondo le indicazioni contenute nella sua Parola. La luce che avrebbe potuto brillare in maniera eclatante si spegnerà gradualmente se circondata da tenebre morali. La potenza conquistatrice della verità divina dipende dalla cooperazione dell’agente umano con Dio, dalla pietà, dallo zelo, dagli sforzi disinteressati per portare la luce della verità agli altri”. (Manoscritto 45, 1893) (Il corsivo è della redazione)

In una lettera scritta nel 1893, Ellen White entrò nei dettagli su quanto era appena accaduto e perché. Ecco quel che scrisse:

“Da ciò che mi è stato scritto a proposito dell’azione dello Spirito di Dio durante ultimo congresso (1893) e nella college, deduco che si sia stabilita una certa confusione in alcune menti perché non hanno vissuto all’altezza delle benedizioni ricevute; quella che era una luce dal cielo è stata ritenuta semplice eccitazione. Mi dispiace molto che la faccenda sia stata vista sotto questa luce. Dobbiamo essere estremamente attenti a non rattristare lo Spirito di Dio, facendo passare per fanatismo il ministero dello Santo Spirito. Come potremmo comprendere l’opera dello Spirito di Dio

Se rifiutiamo di riconoscerla in ciò che è accaduto, non solo a Battle Creek ma anche in molti altri luoghi?

Non mi sorprende che qualcuno sia confuso per i risultati che ne sono seguiti. Nella mia esperienza di quarantanove anni ho visto molte cose simili; ho riconosciuto che Dio ha operato in modo evidente; che nessuno si permetta di dire che ciò non proveniva dallo Spirito di Dio. È proprio ciò che dobbiamo e in vista del quale dobbiamo pregare, poiché Dio è più disposto a dare lo Spirito Santo a quelli che lo chiedono, di quanto lo siano i genitori nel dare buoni doni ai propri figli.

Ma lo Spirito Santo non è al servizio dell’uomo; è l’essere umano che deve essere al suo servizio. Che Dio abbia abbondantemente benedetto gli studenti nella scuola e nella chiesa, non ne ho alcun dubbio; ma un periodo di grande luce e di effusione dello Spirito è spesso seguito da un tempo di profonde tenebre. Perché? Perché il nemico usa tutte le sue energie fraudolenti per annientare gli effetti della toccante azione dello Spirito di Dio su dei soggetti umani.

Quando gli studenti del college si sono dedicati alle partite di football e si sono lasciati assorbire dal divertimento, Satana ne ha approfittato per intervenire e impedire allo Spirito di Dio di modellare e utilizzare il soggetto umano. Se gli insegnanti avessero fatto tutti il proprio dovere, coscienti della loro responsabilità, se avessero preso coraggiosamente posizione sotto lo sguardo di Dio, se avessero usato i talenti ricevuti da Dio per la santificazione dello Spirito per mezzo dell’amore per la verità, darebbero stati spiritualmente forti e divinamente illuminati per avanzare e salire sempre più in alto sulla scala del progresso che raggiunge il cielo. È evidente che non hanno gradito né seguito docilmente colui che è la Luce del mondo.

È facile allontanare l’influsso dello Spirito Santo con occupazioni vane, inutili conversazioni, vani divertimenti. Camminare nella luce significa avanzare costantemente nella direzione della luce. Se colui che è stato oggetto di una benedizione si lascia andare alla negligenza e alla disattenzione, se non si mostra vigilante nella preghiera, se non innalza la croce e non si carica del giogo di Cristo, se le sue forze e facoltà sono assorbite dai divertimenti e la preoccupazione di ottenere il primo posto, allora Dio non è più considerato il primo, il migliore e l’ultimo in ogni cosa. Satana allora può interporsi per recitare la sua parte nel gioco della vita e conquistare l’anima. Egli è capace di mettere più ardore nel gioco del suo partner e do ordire complotti ben orchestrati per la rovina dell’anima…

Ciò che ha seguito l’azione dello Spirito di Dio a Battle Creek non è stato determinato dal fanatismo; purtroppo coloro che ne hanno beneficiato hanno trascurato di annunciare le virtù di colui che li aveva chiamati  dalle tenebre alla sua meravigliosa luce; quando tutta la terra sarà illuminata dalla gloria di Dio, ci saranno alcuni che non sapranno che cosa significa e da dove viene, perché misconosceranno lo Spirito che è sparso su di loro.

Il nostro Dio è geloso della sua gloria e rifiuterà di onorare quelli che lo disonorano. Le persone che vivono nella luce avrebbero dovuto istruire queste anime ancora inesperte e insegnare loro a camminare nella luce ricevuta. Vorrei poter soffermarmi più a lungo si questo argomento, ma non ne ho il tempo”. (Selected Messages, vol. 1, pp.130-132) (Il corsivo è della redazione)

Nei giorni che seguirono, Ellen White fece diversi riferimenti all’esperienza di Battle Creek. In particolare in due articoli preparati per la Review and Herald: uno nel numero del 30 gennaio 1894, l’altro in quello del 6 febbraio. I limiti di spazio di questo articolo ci impediscono di riportare citazioni più ampie. Chi fosse interessato può leggere gli articoli della Review pubblicati in Selected Messages, vol. 1, pp.133-143.

L’autrice chiarisce le disposizioni stabilite da Dio per l’effusione dello Spirito Santo ed evidenzia i fattori che ostacolano lo svolgimento dell’opera secondo la volontà di Dio; descrive il figlio di Dio riconoscente che vuol conservare l’esperienza di quella speciale benedizione, come colui che non solo cammina nella luce, ma agisce con diligenza in favore di coloro che lo circondano.

Poi scrive:

“Se c’è qualcosa che può provocare il nostro entusiasmo, dovrà essere lo sforzo volto a salvare le anime per le quali Cristo è morto”. (Ibid., p.139)

È doveroso notare che nelle esperienze di risveglio, sia a Healdsburg sia a Battle Creek, (così come si racconta in questi articoli e come è abbondantemente confermato nelle testimonianze di allora) non ci furono esperienze estatiche che proclamavano la ricezione dello Spirito Santo, né manifestazioni di glossolalia. In ciascun caso, sia nelle testimonianze di quanti erano presenti sia nella relazione sui fatti scritta da Ellen White, si afferma che ci fu un’opera serena, solenne, non contrassegnata da eccessivi entusiasmi. In entrambi i casi, il fanatismo si insinuò ed Ellen White indica che in ogni esperienza genuina possiamo aspettarci che ci siano alcuni dall’indole fanatica che vi parteciperanno e spingeranno nella direzione di tendenze estremistiche.

Comunque, in queste due esperienze tali tendenze non si manifestarono per mezzo del parlare in lingue. In tutto ciò possiamo trovare delle lezioni su cui riflettere.