D05-B-01. Introduzione

Le esperienze estatiche non erano fuori dal comune tra i cristiani sinceri negli anni trenta e quaranta dell’’800. Vi furono implicati alcuni di coloro che poi divennero i nostri progenitori spirituali  . Esse consistono in : 1. Prostrazione fisica; 2. grida di lode a Dio ; 3.parlare in lingue sconosciute;4. guarigioni divine.  Riconsiderandole dal nostro punto di osservazione oggi, sembra che la genuinità di alcune di queste possa essere provata. Ma c’è anche evidenza che alcune fossero delle contraffazioni o fossero autoindotte in periodi di eccitamento.  Esploreremo queste esperienze in una serie di articoli, ponendole nel loro contesto storico e individuando la posizione di Ellen White nei loro confronti. Quando Ellen White racconta la sua prima esperienza all’interno del Risveglio dell’Avvento, prima che le fossero date le visioni, essa riferisce una quantità di occasioni in cui fu lasciata in stato di prostrazione per la soggiogante presenza dello Spirito di Dio.  Si ritiene che un’esperienza di tal genere abbia avuto luogo nel 1843:

“ M’inginocchiai tremante durante un circolo di preghiera.  Dopo che alcuni ebbero pregato, levai la mia voce in preghiera prima di esserne effettivamente consapevole…Lodai Dio dal profondo del mio cuore. Tutto era lontano da me, eccetto Gesù e la sua gloria, tanto che perse coscienza di quanto accadeva intorno a me. Lo Spirito divino riposava su di me con tale potenza da rendermi incapace di tornare a casa quella sera.  Quando tornai, il giorno dopo, nella mia mente c’era stato un grande cambiamento: mi pareva di non potere, se non con grande difficoltà, tornare a essere la stessa persona che aveva lasciato la casa di mio padre la sera prima. Questo passo era di continuo nei miei pensieri; “  Il Signore è il mio pastore; nulla mi mancherà.” Il mio cuore traboccava di felicità mentre sommessamente ripetevo queste parole.”   Testimonies, vol.1,p.31.

D05-B-02. Sopraffatta dallo Spirito

Raccontando un altro episodio accaduto durante la sua prima esperienza cristiana di giovane Millerita, ella racconta come, insieme ad altri, partecipò a una riunione circa sei mesi dopo quella sopra descritta. Il capitolo che riferisce tale informazione è intitolato “ Opposizione di fratelli tradizionalisti”.  Così ella racconta:

“ A volte lo Spirito del Signore rimaneva su di me con una potenza tale che tutte le mie forze mi erano sottratte. Si trattava di una prova per quanti erano usciti dalle chiese ufficiali… Molti non potevano credere che uno potesse essere a tal punto sopraffatto dallo Spirito di Dio da perdere tutte le sue energie…

Avevamo organizzato riunioni serali di preghiera in diverse località della città in modo da ospitare tutti quelli che volevano seguirle. La famiglia che era stata più pronta ad opporsi a me seguì una di queste. In quell’occasione, mentre i convenuti erano assorti in preghiera, lo Spirito del Signore scese su quella riunione e uno dei membri di questa famiglia si accasciò come  morto. I suoi parenti si levarono in lacrime intorno a lui, sfregandogli le mani e somministrandogli delle sostanze corroboranti. Alla fine  recuperò forza sufficiente per lodare Dio; così acquietò i loro timori, esprimendo a gran voce la prova tangibile di aver ricevuto su di sé la potenza del Signore. Il giovane uomo non fu in grado di tornare a casa quella sera.”  Ibid.,pp.44,45.

D05-B-03. Riluttanza a credere

Se la famiglia coinvolta accettò l’accaduto come una manifestazione della potenza dello Spirito di Dio, non c’era ancora la disponibilità a credere che era la potenza divina che si era a volte manifestata su Ellen, privandola delle sue naturali energie e riempiendole l’anima della pace e dell’amore di Gesù.  La consideravano come una che illudeva se stessa sotto l’influenza di una sovreccitazione emotiva. Questo lasciò Ellen in una grande perplessità, pur ricercando vigorosamente il Signore .  Ella riferisce che alcuni giorni dopo:

“ Mentre eravamo inginocchiati davanti al Signore, il mio cuore fu sollevato in preghiera e ricolmo di una pace che solo Cristo può dare. La mia anima gioì nell’amore del Salvatore e la forza fisica mi abbandonò. Con la fiducia di un fanciullo potei appena dire: ‘Il cielo è la mia dimora e Cristo il mio Redentore.”

“Un membro della famiglia prima ricordata che si opponeva al riconoscimento delle manifestazioni della potenza di Dio su di me, in questa occasione affermò la sua convinzione che mi trovassi in uno stato di eccitazione alla quale egli riteneva fosse mio dovere resistere, mentre io, al contrario, lo incoraggiavo come un segno del favore divino. I suoi dubbi e la sua opposizione  non ebbero alcun effetto su di me quella volta, perché mi sentivo in totale comunione col Signore e al di sopra di ogni influenza esterna.  Ma,  egli aveva appena finito di parlare che un uomo forte, Cristiano umile e devoto, fu gettato a terra davanti ai suoi occhi dalla potenza divina e la stanza fu ricolma di Spirito Santo.

Ripresami, fui molto felice di dare la mia testimonianza per Gesù e di raccontare del suo amore per me…

Il fratello che mi si era opposto allora si alzò e, in lacrime, confesso che i suoi sentimenti verso di me erano stati del tutto sbagliati. Mi chiese umilmente perdono e disse: ‘ Sorella Elena, non la ostacolerò mai più nel suo cammino.  Dio mi ha mostrato la freddezza e l’ostinazione del mio cuore, che però ha infranto con la prova della sua potenza. Io sono stato davvero in errore… Il mio cuore è convinto di aver lottao contro lo Spirito Santo.’”  Ibid. pp.45-47.

Quando, nel 1860, presentò la storia della sua vita in Spiritual Gifts, volume 2, ritornò al 1843, scrivendo quanto segue.

“ Lo spirito del Signore spesso riposava su di me in modo abbondante. Il mio fragile corpo non poteva sopportare il peso della gloria che la mia mente percepiva  e della quale si appagava e la mia forza fisica non di rado mi abbandonava.” p. 29.

D05-B-04. Un’esperienza immediatamente successiva alla prima visione

In una visione, datale probabilmente nei primissimi giorni del 1845, successiva di poco alla sua prima visione, avvenuta nel dicembre del 1844, ella afferma:

“ La mia forza mi fu tolta ed io caddi sul pavimento.  Mi parve di essere in presenza degli angeli.” Life Sketches,p.71.

Esperienze di tal genere si ripresentarono spesso e ci furono altre persone che, sotto l’influsso dello Spirito di Dio, caddero nello stesso stato di prostrazione. Scrivendo di un’esperienza avvenuta poco dopo il suo matrimonio, nel 1846, quando lei cadde gravemente ammalata, per cui i suoi vicini l’avevano data per spacciata, disse quanto segue:

“ In mio favore , molte preghiere erano state rivolte a Dio, ma al Signore piacque mettere alla prova la nostra fede.  Dopo che altri ebbero pregato, il Fratello Henry ( Nichols) cominciò a pregare : apparve molto provato e, investito della potenza divina, si alzò, attraversò la stanza e impose le sue mani sul mio capo, dicendo: ‘Sorella Elena, Gesù Cristo ti ha risanata’; poi cadde prostrato dalla potenza divina. Io credetti che quella fosse opera di Dio e la sofferenza si allontanò da me.” Spiritual Gifts, vol.2, p. 84.

Poco tempo dopo il Signore e la Signora Ralph caddero in uno stato di prostrazione fisica:

“La scorsa domenica eravamo dai Ralph, concentrati nella preghiera per ricevere dal Signore il suo speciale insegnamento su come dovevamo agire : recarci a New York oppure restare nel Connecticut?  Lo Spirito venne e sperimentammo un momento ricco di potenza divina . Sia il fratello che la sorella Ralph caddero prostrati e rimasero inermi per un po’ di tempo.” Lettera 1,1848.

D05-B-05. Gridare le lodi di Dio

All’inizio del 1850, James Edson, il secondo figlio di James ed Ellen White, che aveva sei mesi, si ammalò gravemente. Eccone un racconto dalla penna stessa di James White:

“ Il bimbo era ammalato, perciò Ellen lo unse e pregò per lui. La  potenza di Dio scese su di lui e noi tutti gridammo le sue lodi nel modo in cui il nostro animo ce lo imponeva. Mentre eravamo immersi in questo genere di sentimenti, Ellen fu rapita in visione.” Lettera  di James White a Leonard Hastings, 10 gennaio 1850.

In seguito, quello stesso anno, in un congresso che si tenne a Paris , nel Maine, i credenti manifestarono la loro gioia con la lode a Dio.  Ellen White racconta questa esperienza in una lettera scritta il 7 novembre:

“ Il nostro congresso di Topsham risvegliò un profondo interesse.  I presenti erano 28 e tutti vi presero parte attiva. Domenica la potenza di Dio discese su noi in forma di vento precipitoso.  Tutti si levarono e lodarono con forza il Signore: fu come quando venne posta la prima pietra a fondamento della casa di Dio.  La voce che esprimeva il pianto non poteva essere distinta da quella della lode.  Fu un tempo trionfante e tutti ne furono rafforzati e vivificati. Prima di allora non avevo mai testimoniato un tempo così potente.”  Lettera 28, 1850.

I resoconti, editi o no, negli anni seguenti indicano che in determinate occasioni in cui lo Spirito di Dio si manifestò in modo speciale, i santi si unirono in grida di lode a Dio.

Nella nostra storia più remota possiamo annoverare quattro esperienze accreditate consistenti in manifestazioni di glossolalia. La prima avvenne nel 1847, con lo scopo evidente di guidare un giovane verso la scelta del ministero. La seconda, nel 1848, ha al suo centro un problema dottrinale.  La terza, nel 1849, fornì l’impulso per l’ impegno missionario e la quarta, del 1851, consiste in una descrizione  della testimonianza dello Spirito come manifestazione della “presenza e della potenza di Dio.”

In modo significativo, la seconda esperienza confermò quella che in seguito si rivelò come una posizione non biblica, un errore, che col passare del tempo fu corretta per mezzo dello studio della Bibbia. In tal caso, l’esperienza, che coinvolgeva persone di onestà indiscussa, si dimostrò inaffidabile e sviante. Ma questa è una storia a parte.

Due nomi compaiono in modo evidente nelle prime esperienze di glossolalia: Ralph e Chamberlain. La prima di tali esperienze di cui abbiamo traccia è riferita in una deposizione scritta, firmata da credenti di onestà indiscussa che erano ben noti come affidabili , impegnati membri di chiesa.

“ Anche noi possiamo rendere testimonianza alla manifestazione del dono delle lingue. Durante un incontro a North Paris, nel Maine, ci pare nell’anno 1847 o 1848 – si trattava di un congresso generale- erano presenti il fratello e la sorella White, ma anche i fratelli Ralph e Chamberlain, che venivano dal Connecticut, e altri. Durante lo svolgimento del congresso lo Spirito di Dio si manifestò in modo speciale: il fratello Ralph parlò in una lingua sconosciuta e il suo messaggio fu diretto al fratello J. N. Andrews: il Signore lo aveva chiamato all’opera del ministero evangelico, pertanto egli doveva prepararsi per questo.  Il fratello E.L.H. Chamberlain si alzò immediatamente e interpretò quanto aveva detto.” Mrs. S. Howland, Mrs. Frances Howland Lunt, Mrs. Rebeckah Howland Winslow, N.N. Lunt,  Battle Creek, Michigan. ( in un documento dell’ E.G. White Estate, #311.)

La terza esperienza , avvenuta nel 1849, ebbe a che fare con l’impegno missionario personale.  Hiram Edson riferì la sua esperienza con S. W. Rhodes nel giornale  The Present Truth ( La Verità presente, dicembre 1849), solo pochi giorni dopo l’accaduto.

S.W. Rhodes aveva lavorato diligentemente nel movimento del Grande Risveglio sotto la guida di William Miller . Era un uomo facoltoso, ma aveva consacrato le sue risorse materiali alla diffusione del messaggio.  Quando il tempo dell’atteso ritorno di Cristo fu passato, Rhodes si sentiva umiliato.

Si era sottratto da ogni contatto pubblico, ritirandosi nelle foreste dell’alto Stato di New York. Si manteneva in vita cacciando e  pescando e con i frutti di un piccolo giardino.  Hiram Edson era a conoscenza del luogo in cui si trovava e così, in due diverse occasioni, cammino a piedi fino al nascondiglio e cercò di persuadere Rhodes a unirsi ai suoi fratelli nella fede. Ma entrambi i tentativi furono infruttuosi.

Il 7 novembre del 1849, Edson fece un terzo tentativo per recuperare il fratello Rhodes.  Dopo aver camminato per 14 miglia si sentì costretto a far marcia indietro, perché sentì dentro di sé che il tempo non era maturo.  Con questo pensiero costante nella mente, il pastore Edson partecipò a un congresso che si tenne a Centerport, New York, un Sabato e una Domenica , il 17 e il 18 novembre del 1849.  Là incontrò i fratelli Ralph e Belden, provenienti dal Connecticut, e James e Ellen White dal Maine. Le notizie che ne abbiamo dicono che si trattò di un “ momento di grande sollievo spirituale”.

Alla fine del congresso Edson presentò a Ralph il caso di Rhodes e scoprì che  sia lui che Ralph avevano maturato individualmente la convinzione di dover compiere un’opera insieme.  Quella sera circa sei persone ebbero una riunione di preghiera sul caso Rhodes.  Il Pastore Edson così si espresse:

“ Il fratello Ralph chiese al Signore, in segreto, di riversare il suo Spirito su di noi se era la sua volontà che andassimo alla ricerca del fratello Rhodes.  Lo Spirito si effuse su di noi e su noi riposò e il luogo divenne spaventoso e glorioso ad un tempo.  Mentre io interrogavo il Signore per sapere se avesse inviato il suo servitore con lo scopo di andare con me al recupero del fratello Rhodes, proprio  il fratello Ralph articolò una nuova lingua, ignota a tutti noi. Ne seguì l’interpretazione: “ Sì, egli verrà con te.”” Present Truth, Dicembre 1849, pag. 35.

Ora, era ben noto in tutto il gruppo che né James né Ellen White avevano manifestato alcuna convinzione a favore dell’interessamento espresso per Rhodes; inoltre Ellen White era stata esplicita nell’avvertimento rivolto a Ralph  “ di essere sicuro di aver ricevuto un incarico chiaro da parte del Signore.”  Gli disse che riteneva che i sentimenti di Edson per Rhodes fossero di pura simpatia.  Edson così continua:

“La mattina dopo avemmo una riunione di preghiera, e lo Spirito ci fu abbondantemente accordato, tanto che concesse alla sorella White la seguente visione, in contrasto con la sua opinione e il suo modo di sentire a proposito di andare alla ricerca del fratello Rhodes, espressi prima che  lo Spirito la rapisse in visione.”  Ibid.

Nel resoconto dei fatti quasi un’intera colonna è riservata alla presentazione della visione. Ne citiamo alcune righe:

“Durante la visione l’angelo indicò la terra, dove vidi il fratello  Rhodes immerso in fitte tenebre; ma ciò nonostante portava ancora in sé l’immagine di Gesù. vidi che era volontà di Dio  che i fratelli Edson e Ralph si recassero alla sua ricerca.  Vidi che i fratelli Edson e Ralph dovevano aiutarlo a credere che c’era ancora speranza e misericordia per lui,dovevano infine portarlo via , allora si sarebbe riunito al gregge e gli angeli li avrebbero seguiti nel loro cammino.” Ellen G. White, in  Present Truth,  Dicembre 1949.

Poco tempo dopo la visione i fratelli Edson e Ralph iniziarono il loro viaggio alla ricerca di Rhodes. Lo trovarono al lavoro in un campo vicino al Black River. Gli dissero che erano venuti nel nome del Signore, per cercare ancora una volta la sua amicizia, perché insieme sarebbero entrati nel regno.

D05-B-06. Ralph parla in una lingua strana

In quella circostanza ci fu ancora un’occasione per parlare una lingua nuova. E’ Hiram Edson, come testimone oculare, che lo riferisce:

“ Dio dispiegò il suo potere di convinzione e il fratello Ralph parlò in una lingua nuova, gliene diede l’interpretazione per attestare la potenza e dimostrare l’azione dello Spirito Santo.” Ibid.,p.36.

Con tono trionfante Hiram Edson riferì quanto segue:

“Il fratello Rhodes finalmente acconsentì a venire con noi e si mise all’opera per sistemare alcuni affari in vista della partenza… Il 23 novembre, venerdì, arrivammo fino alla casa del fratello Arnold, a Volney…Tutti si rallegrano di vedere il fratello Rhodes.”

Questo interessante racconto si chiude con queste parole:

“Egli rimane saldo in tutta la verità presente; e noi di cuore gli auguriamo buona fortuna nell’opera che ha intrapreso per ritrovare e nutrire il gregge disperso di Gesù.” Ibid.

Con questo resoconto, proveniente da un testimone oculare  , pubblicato su “The Present Truth”, un giornale che è stato letto ampiamente, è stata acquisita una conoscenza generale, dentro e fuori l’Avventismo, di questa esperienza relativa al parlare in lingue. La sua autenticità è senza discussione, ma se la lingua nuova parlata dal fratello Ralph era una lingua conosciuta non ci è dato sapere.

Un fatto, in connessione con questa esperienza, è di particolare interesse: la freddezza di Ellen White al riguardo.  Anche dopo la dimostrazione della lingua ignota, la Signora White non fu convinta che il tentativo di venire in aiuto del fratello Rhodes fosse giustificato da un preciso piano di Dio.  Concesse la sua piena approvazione ai tentativi di recuperare il fratello solo dopo che ebbe ricevuto una visione da Dio direttamente.  Il fratello Rhodes divenne in seguito un valido operaio nella causa del Signore e, l’anno successivo, il suo nome figurò sulla testata della Review and Herald  in qualità di membro del direttivo delle pubblicazioni.

Una quarta esperienza di glossolalia ebbe luogo nel Vermont, durante l’estate del 1851: essa ci è riferita, sulla Review and Herald  attraverso una lettera scritta a James White dalla (Sorella) F.M. Shimper.  Essa ci parla della ricca esperienza della chiesa di East Bethel, nella regione del Vermont, e racconta che il signore aveva di recente inviato tra noi il fratello Holt e ne aveva abbondantemente benedetto l’opera.

“Dopo il battesimo di sei persone fra di noi, il nostro caro fratello Morse fu consacrato per imposizione delle mani all’incarico di amministratore del culto nella casa di Dio.  Lo Spirito Santo rese la sua testimonianza con il dono delle lingue e con  solenni manifestazioni della presenza e della potenza di Dio.  Il luogo in cui ci trovavamo era tremendo, ma glorioso. Sentimmo veramente che non l’avevamo mai visto in quel modo.” Review and Herald , 19 agosto, 1851.