D03-01. La nostra sola salvezza

CALAMITÀ E AMORE DI DIO; PECCATO, GIUDIZIO, E LA BREVITÀ DEL TEMPO

 Di Ellen G. White

 

La nostra sola salvezza

La giornaliera documentazione di vari disastri mostra che non c’è sicurezza in alcun luogo. Siamo in pericolo perfino nelle nostre case: infatti tempeste, inondazioni e incendi spazzano via migliaia di persone, mentre i terremoti ne distruggono altre migliaia. Se c’è un tempo nel quale dovremmo essere sobri e vegliare in preghiera, è proprio questo. Le nostre vite sono al sicuro solo quando sono nascoste con Cristo in Dio. Abbiamo bisogno di ogni giorno per purificarci proprio come egli è puro. Per noi c’è sempre speranza in Dio. La fede è la nostra difesa perché essa collega la nostra umana debolezza con la potenza divina. (Review and Herald, 29 gennaio 1884).

D03-02. “In ogni loro afflizione egli fu afflitto” Isaia 63:9

Pochi riflettono sulla sofferenza che il peccato ha causato al nostro Creatore. Tutti i cieli soffrirono durante l’agonia di Cristo; ma quella sofferenza non iniziò né finì con la sua manifestazione come uomo. La croce è una rivelazione per i nostri deboli sensi del dolore che, fin dal suo inizio, il peccato ha recato al cuore di Dio. Ogni allontanamento dalla giustizia, ogni atto di crudeltà, ogni fallimento del genere umano nel raggiungere il suo ideale, gli produce afflizione. Quando le calamità, che erano proprio il risultato della separazione da Dio (la sottomissione per mano dei loro nemici, la crudeltà e la morte ), ricaddero su Israele si dice che “si addolorò per l’afflizione d’Israele” (Giudici 10:16), “In ogni loro afflizione egli fu afflitto…li sollevò e li portò tutti i giorni del passato” (Isaia 63:9, versione Nuova Diodati).

Il suo Spirito “intercede per noi con sospiri ineffabili”. Mentre “tutta la creazione geme ed è in travaglio” (Romani 8:26,22), il cuore del Padre infinito soffre insieme con noi. Il nostro mondo è un vasto lazzaretto, un luogo di miseria su cui non permettiamo neppure ai nostri pensieri di soffermarsi. Se lo comprendessimo appieno, il peso sarebbe troppo terribile da sopportare. Ma Dio ne è pienamente consapevole e per distruggere il peccato e le sue conseguenze ha dato colui che ama di più, e ci ha dato la facoltà, grazie alla nostra cooperazione con lui, di porre fine a questo scenario di miseria. “E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine” (Matteo 24:14). (Education, pp.263, 264).

D03-03. “Un nemico ha fatto questo.” Matteo 13:28

Satana ama la guerra che prima eccita le peggiori passioni dell’uomo e poi conquista le sue vittime, oppresse dai vizi e dal sangue sparso, per l’eternità. Il suo scopo è appunto quello di incitare le nazioni le une contro le altre, perché così riesce a distogliere la mente degli uomini dall’opera di preparazione per il gran giorno di Dio.

Satana si serve anche degli elementi naturali per conquistare gli uomini impreparati. Egli ha studiato i segreti dei laboratori della natura e, nella misura in cui Dio glielo consente, esercita tutta la sua potenza per dirigere gli elementi stessi. Quando gli fu permesso di affliggere Giobbe, si affrettò a spazzar via greggi, mandrie, case, servi e figli, e con quale rapidità tutte queste calamità si susseguirono le une alle altre! Dio protegge le sue creature dalla potenza del distruttore. Poiché il mondo cristiano ha manifestato soltanto disprezzo per la legge divina, il Signore agirà secondo ciò che ha promesso: non accorderà le sue benedizioni alla terra e la sua protezione a coloro che si ribellano alla sua legge, ai suoi insegnamenti e inducono gli altri a fare la stessa cosa. Satana esercita il suo dominio su quanti non godono della protezione di Dio. Nell’intento di attuare i suoi piani, egli ne favorisce alcuni facendoli prosperare, mentre allo stesso tempo ne tormenta altri, per far credere agli uomini che è Dio ad affliggerli.

Facendosi passare per un grande medico, capace di sanare tutte le loro infermità, Satana provocherà malattie e calamità, tanto che città popolose saranno ridotte in rovina e desolazione. Egli è già all’opera, provocando incidenti e disastri sulla terra e sul mare: incendi, uragani, tempeste, grandinate, inondazioni, cicloni, maremoti e terremoti in ogni luogo e sotto mille forme. È così che egli esercita il suo potere. Distrugge i raccolti quasi maturi e provoca carestie e povertà; inquina l’atmosfera e migliaia di persone sono vittime di epidemie. Queste calamità saranno sempre più frequenti e disastrose. La distruzione si abbatterà sugli uomini e sugli animali. “La terra è in lutto, è spossata … gli altolocati fra il popolo della terra languono. La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno” (Isaia 24:4,5). (The Great Controversy, pp. 589,590).

D03-04. “Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo.” Genesi 6:3

Viviamo nel tempo della fine. I segni dei tempi che si compiono in rapida successione dichiarano che il ritorno di Cristo è vicino, alle porte. I giorni in cui viviamo sono solenni e importanti. Lo Spirito di Dio si sta gradualmente, ma anche sicuramente, ritirando dalla terra. Piaghe e atti di giudizio si stanno già riversando su quanti disprezzano la grazia di Dio. Le calamità sulla terra e sul mare, le instabili condizioni della società, i pericoli dello scoppio di guerre, sono segni funesti. Essi preannunciano eventi di grandissima portata.

Gli agenti del male uniscono le loro forze e si consolidano; si fortificano in vista dell’ultima grande crisi. Nel mondo si verificheranno presto grandi cambiamenti e i movimenti finali saranno rapidi. (Testimonies for the Church, vol.9, p.11).

“È giunto il tempo in cui il mondo sarà in una tale sofferenza che nessun balsamo umano potrà alleviarla. Lo Spirito di Dio sta per essere ritirato. I cataclismi si susseguono. Infatti, sentiamo parlare sempre più frequentemente di terremoti e uragani, di incendi e inondazioni, con ingenti perdite di beni e di vite umane! Apparentemente queste calamità sono capricciose espressioni delle disorganizzate e sregolate forze della natura che sfuggono completamente al controllo dell’uomo. In realtà sono tutti mezzi usati da Dio per sensibilizzare gli uomini e le donne al pericolo che li minaccia” (Prophets and Kings, p. 277).

D03-05. “I tuoi giudizi sono veri e giusti” Apocalisse 16:7

Ma pochi hanno un’ idea della malvagità che c’è oggi nel nostro mondo, specialmente nelle grandi città… Il Signore ha stabilito un tempo in cui mostrerà la sua ira per i trasgressori che persistono nel rifiuto di essere obbedienti al Re dei re. Coloro che scelgono di mantenere un atteggiamento di slealtà devono essere visitati dalla misericordia divina per mezzo di giudizi, in modo che, se possibile, possano essere guidati alla comprensione del carattere peccaminoso della loro condotta. (Testimonies for the Church, vol. 9, p. 93).

È un segno della gloria di Dio l’essere misericordioso, ricco di perdono, di benevolenza, di bontà e verità. Ma la giustizia rivelata nella punizione del peccatore è sia vera espressione della gloria di Dio sia manifestazione della sua misericordia. (Review and Herald, 10 marzo 1904).

La potenza distruttrice esercitata dagli angeli, per ordine di Dio, sarà usata anche dai demoni quando egli lo permetterà. Esistono delle  forze pronte a diffondere ovunque la desolazione: aspettano solo che Dio lo permetta. (The Great Controversy, p. 614)

Quando Dio donò Cristo al nostro mondo, con lui donò anche tutti i tesori del cielo. Non ha risparmiato nulla di quello che poteva fare per condurre gli uomini al pentimento. Non ha da parte ulteriori risorse per la loro salvezza.

Dio sopporta a lungo la ribellione e l’apostasia di coloro che gli sono soggetti: anche quando la sua misericordia è disprezzata e il suo amore è disdegnato e deriso, ha pazienza con gli uomini fino a quando l’ultima risorsa per condurli al pentimento non si sia esaurita. Ma ci sono dei limiti alla sua indulgenza. A coloro che sino alla fine continuano a ostinarsi nella ribellione, egli toglie la sua amorevole protezione. La provvidenza non li proteggerà più dal potere di Satana. Saranno essi stessi ad aver respinto il giorno che la grazia aveva loro riservato.

Dio farà una resa dei conti con le nazioni. Nemmeno un passero cade a terra senza che lui se ne accorga. Quelli che avranno fatto del male al loro prossimo dicendo: “Come potrà Dio venirne mai a conoscenza?”, saranno chiamati un giorno a confrontarsi con una retribuzione a lungo rimandata. In questo periodo, la disobbedienza a Dio è un fatto estremamente comune. Gli uomini hanno raggiunto un tale livello di insolenza e di disobbedienza da colmare quasi del tutto la coppa della loro iniquità. Molti hanno ben oltrepassato i limiti della misericordia e presto Dio mostrerà di essere in verità il Dio vivente. Egli dirà agli angeli: “Non combattete ancora Satana nei suoi sforzi di distruzione. Lasciate che la sua cattiveria si riversi sui figli della disobbedienza, perché la coppa della loro iniquità è colma. Essi sono passati da un grado di malvagità all’altro, aumentando ogni giorno la loro sregolatezza. Non interverrò più per impedire al distruttore di compiere la sua opera”.

Questo tempo incombe su di noi e lo spirito di Dio si sta ritirando dalla terra. Quando l’angelo della misericordia spiega le sue ali per andarsene, Satana sarà libero di compiere gli atti malvagi che ha a lungo desiderato. Bufere, tempeste, guerra e spargimento di sangue: in questo egli trova la sua delizia, e così accumula il suo raccolto. (Review and Herald, 17 settembre 1901)

D03-06. “Recuperare il tempo” Efesi 5:16

L’opera che avrebbe dovuto essere compiuta da lungo tempo per conquistare le persone a Cristo, non è stata terminata. Gli abitanti di città empie che in breve saranno colpite da eventi calamitosi, sono stati crudelmente trascurati. Si avvicina il tempo in cui grandi città saranno spazzate via e tutti dovrebbero essere avvertiti di questi giudizi imminenti. Ma chi svolge quel servizio sincero che Dio richiede per il compimento di quest’opera? (Review and Herald, 10 settembre 1903).

Quattro angeli potenti trattengono ancora i venti della terra e così si impedisce la realizzazione di una terribile distruzione. Gli incidenti sulla terra e sul mare; il costante aumento di morti a causa di temporali, tempeste, disastri ferroviari, esplosioni; terribili inondazioni, i terremoti e i venti spingeranno le nazioni verso un conflitto mortale, mentre gli angeli trattengono i quattro venti, impedendo al terribile potere satanico di dispiegarsi nella sua furia finché i servitori di Dio non siano suggellati sulle loro fronti. Siate pronti, siate pronti. Vi imploro, siate pronti prima che sia troppo tardi! (Review and Herald, 7 giugno 1887).

D03-07. “Non più morte, né cordoglio, né grido” Apocalisse 21:4

Nell’atmosfera del cielo non può esistere la sofferenza. Nella dimora dei redenti non ci saranno lacrime, né cortei funebri, né segni di lutto. “Nessun abitante dirà: ‘Io sono malato’. Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità” (Isaia 33:24). Una grande ondata di felicità ricadrà su di voi e aumenterà sempre più durante l’eternità.

Siamo ancora in mezzo alle tenebre e allo scompiglio delle attività terrene. Consideriamo più seriamente quale sarà la condizione futura dei beati e facciamo in modo che la nostra fede diradi le nuvole dell’oscurità e ci faccia contemplare colui che morì per i peccati del mondo. Egli ha aperto i cancelli del paradiso a tutti coloro che lo ricevono e credono in lui. A essi dà il potere di diventare figli e figlie di Dio. Adoperiamoci perché le afflizioni che ci rattristano tanto divengano delle lezioni utili a spingerci avanti verso il traguardo del premio della nostra alta vocazione in Cristo. Il pensiero che il Signore tornerà presto ci incoraggi e questa speranza rallegri i nostri cuori. “Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà” (Ebrei 10:37). Siano benedetti quei servitori che, quando il loro Signore verrà, saranno trovati vigili e pronti.

Noi ci troviamo sulla strada del ritorno. Colui che ci ha amato tanto da morire per noi ci ha edificato una città: la nuova Gerusalemme è il nostro luogo di riposo. E non ci sarà alcuna tristezza nella città di Dio. Non si udirà più nessun pianto di dolore, né canto funebre per speranze infrante e affetti spezzati. Presto gli abiti del lutto saranno sostituiti dalla veste nuziale. Presto saremo testimoni dell’incoronazione del nostro Re. Coloro le cui vite sono nascoste in Cristo, coloro che su questa terra hanno combattuto il buon combattimento della fede, risplenderanno della gloria del Redentore nel regno di Dio.

Non passerà molto tempo e vedremo colui che è il centro delle nostre speranze di vita eterna. Alla sua presenza tutte le prove e le sofferenze di questa vita saranno insignificanti… “Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà” (Ebrei 10: 37). Guardate in alto, guardate in alto e che la vostra fede sia in continuo aumento. Che essa vi guidi lungo lo stretto sentiero che conduce attraverso le porte della città di Dio nell’aldilà, verso l’immenso e incondizionato futuro di gloria riservato ai redenti. “Siate dunque pazienti, fratelli… perché la venuta del Signore è vicina” (Giacomo 5:7,8). (Testimonies for the Church, vol.9, pp. 285-287).