D13-A-03. Influsso personale (ndt. Influence)

La questione dell’influsso personale ha sollevato delle perplessità in molti. La domanda è: Può qualcuno presentare i propri bisogni e le loro opinioni alla sorella White allo scopo di influenzare il carattere delle Testimonianze al punto tale che esse dicano qualcosa che sia in armonia con le loro opinioni? – No, se qualcuno crede in questo, sia assicurato che tale cose non succedono.

Saprete che nel decennio del 1890 si stava costruendo per espandere l’opera in Battle Creek in modo sproporzionato. Tale pressone veniva da potenti finanziatori, uomini che erano in grado di avere influenza sul presidente della Conferenza Generale. Degli avvertimenti erano stati dati subito dopo la Minneapolis Conference e negli anni successivi, che mettevano in guardia contro la concentrazione di potere in Battle Creek e che incoraggiavano la decentralizzazione delle responsabilità e la creazione di sovrintendenti di distretti; tuttavia c’erano uomini che operavano senza sosta per difendere la concentrazione di potere.

Lo sforzo era quello di raggruppare tutto insieme, di concentrare il potere nelle mani di pochi uomini a Battle Creek e di espandere in modo anomalo le istituzioni della città. Mia madre si oppose con forza a tutto questo. Lei mandò molti messaggi di rimprovero e portò nel cuore un pesante fardello riguardo all’orientamento che si stava dando all’opera. Non capivo come mia madre poteva continuare a portare questi pesi, dopo aver scritto più volte ai responsabili, e la implorai che dedicasse più tempo ed energie a scrivere i suoi libri.

Per anni ho creduto che era mio privilegio fare tutto il possibile per attirare l’attenzione di mia madre verso gli aspetti gioiosi del nostro lavoro, verso le belle esperienze vissute nelle nostre istituzioni e federazioni. Il Signore ha scelto mia madre come Suo messaggero per correggere i mali della chiesa e poiché il Signore le espone i pericoli, gli errori, la malvagità  e le debolezze degli uomini. Vedendo che queste rivelazioni sono un grande fardello sul suo cuore, ho pensato quindi che fosse una buona idea dirle parole di incoraggiamento e di condividere con lei episodi che rivelano la potenza di Cristo all’opera nella chiesa e che rivelano i lati positivi di uomini che portano pesanti fardelli nell’opera di Dio.

Pertanto faccio uno sforzo per portare alla sua attenzione i lati positive delle cose. Quando un fratello parla bene di ciò che un altro fratello sta facendo, cercherò di dirlo a mia madre. Ma terrò per me le critiche e le accuse che i fratelli fanno gli uni contro gli altri. Mi rendo conto che ciò che sto dicendo è molto in contrasto con la maniera in cui è rappresentato il mio lavoro, ma vi assicuro che questo è ciò che sto cercando di fare.

Bene. Un giorno, mentre abitavamo a Cooranbong, New South Wales, ricevemmo una lettera dal presidente della Conferenza Generale. Era piena di rapporti incoraggianti e parlava di benedetti camp meeting durante i quali alcuni uomini di affari parlavano raccontando di come avevano accettato le riprensioni delle Testimonianze, e dicevano che stavano avendo una nuova esperienza spirituale. I rapporti dicevano di come queste testimonianze erano fonte di benedizioni per coloro che erano presenti ai camp meeting.

La lettura di queste lettere ci resi molto felici e lodammo Dio per questi rapporti. Immaginate la mia sorpresa quando nel pomeriggio del giorno successivo mia madre mi disse che aveva scritto a questi uomini dai quali aveva ricevuto questi bei rapporti. Mi lesse un messaggio estremamente critico, in risposta ad una lettera di mia madre con la quale lei diceva che loro che stavano lavorando con dei principi e dei progetti sbagliati. Questa fu una grande lezione per me sulla questione dell’influsso personale.

Durante gli anni scorsi tale esperienze si sono ripetute. Molte persone hanno visitato mia madre a casa sua credendo di poter ricevere da lei una approvazione sul loro lavoro e i loro progetti. Le abbiamo accolte volentieri a casa nostra, abbiamo trascorso dei bei momento insieme  ed eravamo lieti di essere amici; ma quando mia madre si metteva a scrivere, trascriveva fedelmente i messaggi che il Signore le aveva dato. A volte tali messaggi erano molto incoraggianti e a volte erano come delle lame che trafiggono un cuore; poiché lo spirito di saggezza sapeva quali sarebbero stati i risultati se certi pani fossero stati eseguiti e che avrebbero danneggiato la causa di Dio. Ma il messaggero era obbligato a dire quello che Dio gli aveva detto di proclamare.

Cosa dire dei casi in cui ci sono persone che hanno avuto la possibilità di presentare alla sor. White i loro piani, che credono di averla influenzata, e che poi aspettano di vedere se lei si manifesti in favore di una posizione o di un’altra? Fratelli, il campo di battaglia tra il bene e il male è vasto e si estende molto oltre le nostre comuni concezioni. Ogni aspetto ha i suoi lati deboli e spesso quando le questioni sono chiare nella mente di mia madre, le viene presentato il fatto che se si fa una certa scelta, ne seguiranno certi risultati e se viene fatta un’altra scelta altri risultati ne seguiranno. Considerata la situazione sul terreno, la maniera e il momento di inviare messaggi alla chiesa dipende soprattutto dal reale progresso dell’opera.

Quando uomini forti e validi come prominenti insegnanti nelle nostre scuole hanno delle perplessità, vengono e presentano a mia madre le loro vedute sui pericoli e le problematiche del momento e le chiedono consiglio, cosa fa lei? Inizia subito a far loro vedere dove stanno sbagliando? No, assolutamente. Lei sa che questi uomini portano grandi responsabilità e che spesso non sono apprezzati e sa che per riuscire ad aiutarti deve dire loro che lei capisce le loro motivazioni e il peso delle loro responsabilità. Ovviamente la prima cosa che fa è esprimere tutta la sua fiducia in loro e nel loro lavoro; in seguito lei riconosce che loro vedono dei pericoli nella chiesa e poi mostra loro che alcuni di tali pericoli le sono stati rivelati. Dopo lei spesso mette in evidenza i punti deboli del loro lavoro, i pericoli che li aspettano e poi presenta loro dei punti che potrebbero aver trascurato.

Può succedere che un fratello che rappresenta un altro aspetto dell’opera le parli della stessa problematica. Anche a lui, la sorella White esprima fiducia nei suoi sforzi. Lei riconosce i pericoli della situazione e poi mette in evidenza i punti deboli del suo lavoro, e i pericoli che ne derivano. A questo punto se questi uomini vanno avanti con il loro lavoro ricordandosi di ciò che è stato loro detto e che è in armonia con le loro opinioni, e se dimenticano ciò che fu detto loro per aiutarli a correggere le debolezze nel loro lavoro, i loro punti di vista e i consigli dati loro dalla sor. White, saranno spesso in conflitto.

Riguardo al mio rapporto con il lavoro di mia madre , molti dicono che W.C. White si tiene vicino a sua madre, e che le dà dei suggerimenti e che dice la sua su vari argomenti, influenzando così il suo lavoro. Ma quali sono i fatti? Spesso settimane prima di un incontro generale importante e a volte mesi prima di una Conferenza Generale, mia madre sente il peso del lavoro che deve essere realizzato in vista degli incontri. Quando ogni giorno ci incontriamo lei mi dice cosa le è stato presentato durante la notte riguardo ad un imminente incontro.

Prima della Oakland Conference, mia madre mi presentò mattina dopo mattina, a volte anche tre o quattro giorni di fila, quello che stava scrivendo; poi posò la penna per spiegarmi la natura delle problematiche e dei conflitti di un certo incontro. Mi diceva qualcosa del genere: all’incontro avranno luogo queste dinamiche e se io sarò presente dovrò presentare delle dure parole di rimprovero. Mi presentò i pericoli che sarebbero sorti se i medici avessero esposto le loro errate visioni, ma anche i pericoli a seguito delle erronee opinioni difese dagli uomini della Conferenza Generale. E poi mia madre mi avrebbe illustrato quale posizione lei avrebbe preso all’incontro.

Spesso ero impaziente di ritornare nel mio ufficio e riprendere il mio lavoro, ma sentivo che mia madre mi presentava queste cose per un motivo e così elevavo al Signore una preghiera silenziosa: Aiutami a ricordare queste cose affinché se un giorno sarà necessario, possano ritornarmi in mente con chiarezza. Ne consegue che prima dell’incontro io avevo già una chiara idea della direzione nella quale sarebbe andata mia madre a quella Conferenza Generale.

Quando fu convocata la Conferenza Generale mia madre diceva spesso che il peso era talmente pesante che non osava parteciparvi e a volte credevamo che lei non avesse la forza per recarsi all’incontro. Ma il Signore le dette la forza e il coraggio necessari e andrò agli incontri. Su richiesta di mia madre i pastori Daniells e Prescott vennero per parlare con lei sull’andamento degli incontri e loro presentarono le loro opinioni, i loro progetti e le loro perplessità, e le chiesero consigli. In seguito, dietro sua richiesta, anche i fratelli Paulson e Sadler vennero e presentarono le loro idee sui vari punti. Si ricordi che il fratello Sadler lavorò con noi in California. A seguito di tutti questi incontri, mi chiesi se mia madre avrebbe cambiato qualcosa nei suoi discorsi alla Conferenza, rispetto a ciò che aveva previsto di dire.

Quando giunse il momento che mia madre parlasse alla Conference, notai che ogni parola era in perfetta armonia con ciò che mi disse giorno dopo giorno, durante i mesi precedenti. Ricorderò per tutta la vita che non si spostò di un millimetro da quello che aveva previsto di dire prima dell’incontro. Queste sono le mie osservazioni per quanto riguarda la questione dell’influsso personale.