D5-I-C-01. “Concepito per sviare”

Questo è il terzo di una serie di tre articoli che raccontano la storia di Ralph Mackin e di sua moglie, i quali ritennero che lo Spirito Santo li avesse investiti di un potere speciale, che li portava a parlare in lingue e a profetizzare. I primi due riferivano un colloquio, stenograficamente trascritto, che i Mackin ebbero con Ellen White . In questo terzo articolo Ellen White ci narra quello che le fu mostrato in visione a proposito del caso Mackin.

 

La visita di Ralph Mackin e di sua moglie a Ellen White riempì la seconda parte del Giovedì mattina del 12 Novembre 1908.  I piani erano che Ellen White e tre membri della sua famiglia e del suo ufficio percorressero con un carro le 35 miglia fino a Healdsburg per i servizi di culto del Sabato e della Domenica. Finito il colloquio, la mente della sorella era concentrata sulle attività del fine settimana. Poi, la settimana dopo, era previsto un viaggio a Berkeley, per una serie di riunioni nel corso di quel fine settimana.

W.C. White scrisse quanto segue al Pastore Daniells, presidente della Conferenza Generale, quel Giovedì pomeriggio, dopo il colloquio:

“ Questa mattina, la mamma, io e il Fratello Crisler abbiamo passato un paio di ore in colloquio con il fratello e la sorella Mackin di Findlay, in Ohio. Hanno attraversato il continente, dicono, per incontrare la mamma. Ieri mattina ho avuto un incontro con loro nel mio ufficio e li ho consigliati di venire stamani  a vedere mia madre. Appaiono persone pieni di energia, ma la loro esperienza presenta qualcosa di strano.

La loro speranza e la loro preghiera era che la mamma avesse per loro un messaggio di incoraggiamento. Ma in questo sono stati in una certa maniera delusi. Lei ha detto che il loro caso non le era mai stato presentato in visione, poi ha parlato con loro per circa mezzora, mettendo in evidenza il bisogno di prudenza per non correre il rischio che fossero sviati a causa dei loro sentimenti,scambiandoli per la guida del Signore. Sono da poco tornati al Sanitario, affermando di non poter dire cosa faranno in seguito, ma assicurando che seguiranno la guida del Signore.” 12 Novembre, 1908.

Quel venerdì i Mackin andarono a San Jose, e apparentemente del tutto incuranti del consiglio ricevuto e degli avvertimenti pronunciati da Ellen White, cominciarono a tenere delle riunioni.  Riferirono alla chiesa di Clyde, in Ohio, che avevano avuto un colloquio con la sorella White e avevano qualcosa di buono da comunicare al loro ritorno a casa.

Forse il Signore stava offrendo ai Mackin un’opportunità di mostrare la loro risposta  al consiglio sincero di Ellen White e anche di lasciare che lo sviluppo delle circostanze evidenziasse a ciascuno il vero frutto della loro opera. Ma ben presto dei guai cominciarono a bollire in pentola a San Jose perché  delle richieste d’informazione sul colloquio iniziarono a pervenire al personale di Elmshaven.

Il 26 novembre, a due settimane dal colloquio,  Ellen White scrisse a S.N. Haskell, presidente della Federazione della California:

“Caro fratello, due settimane fa, mentre scrivevo, mio figlio è entrato nella mia stanza e ha detto che c’erano due persone di sotto che volevano parlare con me. Sono scesa nel nostro salotto e vi ho incontrato un uomo e sua moglie che affermavano di seguire la Parola di Dio e di credere alle Testimonianze. Avevano avuto un’esperienza insolita negli ultimi due o tre anni, ma apparivano persone oneste di cuore.

Li ho ascoltati mentre riferivano alcune delle loro esperienze, poi ho detto loro qualcosa dell’opera che abbiamo dovuto compiere per fronteggiare il fanatismo e opporci ad esso,e questo era avvenuto nel periodo in cui era trascorso il tempo nel quale ci attendevamo di vedere il nostro  Signore. Durante questi giorni di prova alcuni dei nostri fedeli più preziosi erano stati indotti al fanatismo.  Dissi inoltre che prima della fine noi assisteremo a strane manifestazioni per opera di quelli che professano di essere condotti dallo Spirito Santo.  Ci sono persone che considereranno come qualcosa di grande importanza queste manifestazioni particolari, che invero non sono da Dio, ma sono intese deliberatamente a sviare le menti di molti dagli insegnamenti della Parola.

In questa fase della nostra storia dobbiamo essere cauti nel guardarci da tutto ciò che sappia di fanatismo e di disordine. Dobbiamo guardarci contro tutti gli strani esercizi che possono irritare le menti degli increduli e portarli a pensare che siamo un popolo guidato dall’impulso,che si diletta nel rumore e nella confusione, accompagnati da azioni eccentriche.  Negli ultimi giorni il nemico della verità presente introdurrà manifestazioni  che non sono in armonia con le azioni dello Spirito, ma sono intese a sviare quelli che sono pronti ad abbracciare  qualcosa di nuovo e di strano.

Ho detto a questo fratello e a sua moglie che l’esperienza che ho attraversato in gioventù, poco dopo che fu trascorso il termine del 1844, mi hanno portata ad essere molto, molto cauta ad accettare qualsiasi cosa somigli ha ciò che abbiamo affrontato e respinto nel nome del Signore.

Nessun danno più grande potrebbe essere reso all’opera di Dio in questo tempo che permettere che uno spirito di fanatismo si introduca nelle nostre chiese, accompagnato da operazioni strane, erroneamente considerate operazioni dello Spirito di Dio.

Mentre il fratello e sua moglie tratteggiavano le loro esperienze, che sostenevano si fossero presentate loro dopo aver ricevuto lo Spirito Santo con la potenza apostolica,  mi sembrava che fossero una copia esatta di quello che fummo chiamati ad affrontare e a correggere nelle prime fasi della nostra esperienza.

Verso la fine del nostro colloquio il Fratello Mackin propose che ci riunissimo in preghiera, con il pensiero che forse , durante la preghiera, sua moglie potesse praticare gli esercizi che mi avevano descritto, e che poi io fossi capace di discernere se fossero da Dio oppure no.  A questo non potei acconsentire, perché mi è stato insegnato che quando una persona si offre di esibire tali manifestazioni, si tratta di una prova chiara che non è l’opera di Dio.

Non dobbiamo permettere che queste esperienze ci portino a un senso di scoraggiamento . Poiché di tanto in tanto  si presenteranno, non diamo spazio ad esercizi starni che di fatto allontanano la mente dai moventi profondi dello Spirito Santo.  L’opera di Dio si caratterizza sempre per calma e dignità, quindi non possiamo permetterci di approvare qualsiasi cosa porti confusione e indebolisca il nostro zelo per la grande opera che Dio ci ha dato da compiere nel mondo, in preparazione della seconda venuta di Cristo.”’ Lettera 338,1908. ( pubblicata in Selected Messages, libro 2, pp.41,42).

La settimana dopo W.C. White riferì  al pastore Haskell sulla visita dei Mackin.  Disse come essi fossero fiduciosi che il signore li avesse condotti là e che un messaggio fosse stato dato alla Sorella White su di loro e la loro opera.

Quando Ellen White li ebbe incontrati quel giovedì mattina, in risposta alla richiesta se avesse mai visto in visione un messaggio per loro relativo alla loro opera speciale, lei  disse che né li aveva visti in visione né aveva ricevuto alcuna rivelazione del Signore sulla loro opera.

W.C. White continua così:

“Durante questa visita non ho potuto individuare nulla che incoraggiasse le loro convinzioni di essere divinamente chiamati ad un’opera speciale.  E questi sono i fatti:

“(1)  Essi erano fiduciosi che il Signore li avesse chiamati a compiere un’opera molto speciale e che alla Sorella White sarebbe stato dato un messaggio di riconoscimento e di consolidamento di quell’opera. In questo si sbagliavano: nessun messaggio simile era stato dato.

“(2) Erano fiduciosi di essere stati mostrati alla Sorella White in visione e che, di conseguenza, quando si fossero presentati lei li avrebbe  riconosciuti.

“(3) Si aspettavano parole di incoraggiamento, ma quelle che ricevettero furono di cautela.  In considerazione di questi fatti, non possono con giustizia riferirsi alla loro visita a Ellen White e suo figlio, W.C. White, come a un incoraggiamento per le loro rivendicazioni di una missione  e opera speciali.” Lettera di W. C. White , 2 Dicembre, 1908 .

E poi Dio parlò per mezzo di una visione diretta a illuminare quel caso specifico. Forse ci furono due visioni, una la notte del 10 dicembre e l’altra alcuni giorni prima. La rivelazione resa a Ellen White la spinse a scrivere due lettere il venerdì 11 dicembre: una ai Mackin e una diretta ai “Nostri Fratelli in California.”  Le presentiamo nell’ordine.  La seconda fu pubblicata sul  Pacific Union Recorder.