D00-06. “La Dottrina della Porta Chiusa tra i credenti nel Messaggio del Terzo Angelo – I”

Review and Herald, 17 marzo 1885, L’Esperienza dell’Avvento. N° 6

Siamo arrivati a un punto di grandissimo interesse.  I nostri nemici affermano che, fin dall’inizio di questa opera, che noi denominiamo “il messaggio del terzo angelo, cioè fino al 1851, quelli che vi furono coinvolti credevano che non c’era alcuna salvezza per i peccatori, e che le visioni della Signora E.G. White insegnavano la stessa dottrina.

Ne concludono quindi che le visoni non sono affidabili e che tutta l’opera cade in disgrazia. Queste accuse sono state ripetute a iosa, e alcune anime sono state ingannate e gettate per questo nell’oscurità.

Per aiutare costoro e per salvare altri dallo stesso destino, proponiamo di sondare approfonditamente queste accuse e di riscontrare quale verità ci sia in esse. Noi ammetteremo tutta la verità che contengono e ne esporremo l’errore. Se questa è la verità divina, possiamo permetterci di essere onesti,   Se invece non reggerà la prova di un’indagine accurata e di una piena conoscenza dei fatti, prima quelli che vi sono coinvolti ascolteranno la verità, meglio sarà per loro. Loro, fra tutti, sono i più interessati alla conoscenza della verità.

Non c’è mai alcun vero guadagno nel nascondere un fatto o nell’inganno.  Crediamo che sia sempre meglio ammettere tutta la verità che c’è in una questione piuttosto che nasconderla. L’onestà è la migliore linea di condotta. Dicendo questo, tuttavia, desideriamo che sia chiaro che noi non abbiamo alcuna idea che ci fosse qualcosa legato all’origine di questo messaggio che qualcuno volesse nascondere. Per essere compresi al meglio quando ci inoltreremo nell’esame di questo soggetto, affermeremo brevemente le posizioni che ci impegneremo a sostenere con le prove più evidenti; cioè:

  1. Che in comune con la parte maggiore degli Avventisti, nel 1844 e alcuni mesi dopo, quelli che successivamente credettero nel messaggio del terzo angelo sentivano che “la loro opera in favore del mondo era conclusa.” Essi pensavano che il giudizio era terminato e che il Signore sarebbe tornato “prestissimo”.
  2. Che mentre la maggior parte degli Avventisti, entro sei mesi dallo scadere del tempo stabilito, avevano abbandonato il movimento del ’44 poiché sbagliato, e si erano rimessi all’opera per “risollevare le vecchie chiese”, altri credenti vi si mantennero legati perché lo ritenevano un adempimento della profezia e quindi cercarono con forza la luce e la trovarono nella grande verità del santuario, nei messaggi, ect. Furono in grado di dare una spiegazione alla delusione e  l’ opera da compiere ora divenne chiara dinanzi a loro.
  3. Che a motivo della conoscenza di queste verità ora possedevano una comprensione intelligente della “dottrina della porta chiusa”. Al termine dei 2300 giorni, nel 1844, Cristo aveva cambiato il suo ministero sacerdotale spostandosi dal luogo santo al luogo santissimo e aveva cominciato l’opera del Giudizio, l’ultima e conclusiva che gli era affidata. All’atto di questo cambiamento la porta del primo appartamento fu chiusa e si aprì la porta del santissimo. Questo è messo in luce da Apocalisse 3:7,8 e da altri testi scritturali. Tutti quelli che cedettero nel messaggio riconobbero questo cambiamento e csì è tuttora. Fu un cambiamento reale e portò alla scoperta di verità importanti.
  4. Che essi avevano, dunque, molto da dire sulla “porta chiusa” perché in tal modo avevano riconosciuto la genuinità del movimento del passato , il quale si era distinto da quegli Avventisti che avevano invece abbandonato tutto. Essi credevano anche che quelli che avevano rifiutato il primo messaggio e vi si erano opposti duramente erano stati rigettati da Dio. Inoltre non più tardi del 1851 ebbero molto da dire sulla “porta chiusa”, perché fino ad allora i loro sforzi nel fare proseliti erano stati fortemente limitati a quelli che avevano creduto alla dottrina dell’Avvento nel 1844.
  5. Ma anche che la loro credenza nella “dottrina della porta chiusa” non era tale da interdire la salvezza di quelli che non avevano rifiutato il primo messaggio, oppure di quelli che solo dopo lo scadere del tempo avevano raggiunto l’età della loro responsabilità, perché si possono rinvenire moltissimi esempi secondo i quali essi si impegnarono a fondo per la salvezza di tali persone.
  6. Che la visione della signora E.G. White, tanto spesso citata, si armonizza perfettamente con queste posizioni.
  7. E infine che le Scritture stesse si armonizzano perfettamente con una simile concezione della porta chiusa, e di fatto i vari testi trasmettono lo stesso insegnamento.

Abbiamo già preso in considerazione in modo esauriente il primo punto, relativo alla grande massa degli Avventisti dopo lo scadere del tempo. Abbiamo mostrato che William Miller, con altri ministri e uomini di spicco per alcuni mesi cedettero veramente che la loro opera in favore del mondo fosse compiuta: si attendevano che il Signore tornasse “immediatamente per cui studiarono con grande attenzione quelle scritture che parlano della chiusura del giudizio subito prima dell’apparizione di Cristo. Citeremo da uno scritto di William Miller, sull’ Advent Herald  del l’11 dicembre 1844:

“Abbiamo compiuto la nostra opera che consiste nell’avvertire i peccatori e nel cercare di risvegliare una chiesa formalista. Dio, nella sua provvidenza, ha chiuso la porta; noi possiamo solo incitarci reciprocamente ad essere pazienti e diligenti per rendere sicura la nostra chiamata ed elezione. Stiamo oggi vivendo nel tempo specificato da Malachia 3:18  e anche da Daniele 12:10, e Apocalisse 22:10-12. Sulla base di questo testo, non possiamo fare a meno di vedere che poco prima che Cristo venga, ci sarà una separazione tra giusti e ingiusti, tra buoni e malvagi, tra quelli che amano la Sua apparizione e quelli che la odiano. E mai, dopo i giorni degli apostoli, si è prodotta una linea di divisione come quella tracciata intorno al decimo o al ventitreesimo giorno del settimo mese giudaico. Da allora essi dicono che non hanno alcuna fiducia in noi. Da parte nostra abbiamo bisogno di pazienza dopo aver fatto il volere di Dio, affinché possiamo ricevere la promessa.”

Possiamo notare come quei testi che indicano che il tempo della prova si chiuderà prima della venuta di Cristo furono fatti propri da credenti delusi di quel tempo. Ma dopo alcuni mesi questa posizione fu abbandonata e la maggior parte di loro lasciò del tutto il movimento.  E così si ritrovarono nelle tenebre. Chi può dire cosa sarebbe potuto accadere se l’intero corpo dei  credenti fosse rimasto fedele fino al momento in cui la luce del terzo messaggio non fosse manifestata pienamente? Se i figli d’Israele avevano la possibilità di entrare immediatamente in Canaan nel caso fossero rimasti fedeli a Dio, chi può dire che, parallelamente, se tutto l’Avventismo di allora fosse rimasto strettamente legato al terzo  messaggio, facendo risuonare nel modo intero il messaggio di avvertimento, l’opera non avrebbe potuto compiersi molto tempo fa? Al contrario essi mostrarono la pochezza della loro fede e tralasciarono la verità del passato.

Quelli fra loro che non abbandonarono la loro fede, ma attesero la luce, sostennero a quel tempo le stesse concezioni che avevano gli altri a proposito della porta chiusa. Ma quando la verità del santuario fu compresa, unitamente alle verità del messaggio attuale, una nuova luce rifulse nelle loro menti e si diffuse in molte direzioni. Ora avevano qualcosa per cui impegnarsi. I loro primi sforzi naturalmente si rivolsero ai vecchi credenti che avevano conosciuto l’opera di Dio trasmessa nel Primo messaggio.  Bates padre, il  Pastore e la Signora White viaggiarono molto per rintracciare quei fedeli in diverse parti del paese.  Molti accolsero la verità con la gioia più grande perché dava una spiegazione  delle loro difficoltà  e forniva loro una solida base sulla quale poggiare.   Nessuno, se non quelli che attraversarono quell’esperienza, può rendersi conto della gioia che li colse alla vista della luce più chiara.

Per parecchi anni non ci fu in generale tra gli increduli nessun interesse per l’ascolto della dottrina dell’avvento. Lo proibiva il marchio che pesava sul movimento fin dal passato. Il pensiero ricorrente era quello di trovare quelli che amavano la dottrina dell’avvento per presentare loro la verità presente. Perciò la provvidenza divina sembra dar forma ai loro sforzi diretti completamente a quelli che già credono, e non in direzione degli increduli.

Ancora, in tutte quelle località dove vivevano i fedeli dell’Avvento, la dottrina era più o meno nota e la luce del Signore aveva brillato; di conseguenza le persone erano state messe alla prova su di essa.  Quelli che avevano rifiutato la dottrina si trovavano  proprio nella stessa posizione di quei Giudei che avevano rifiutato l’opera di Giovanni Battista.  Cristo disse che costoro “ avevano rifiutato il consiglio di Dio contro loro stessi.”

I credenti nel terzo messaggio non sentivano alcun dovere nei confronti di questo gruppo e, poiché non scorgevano tra la gente in generale alcun interesse per la verità, di conseguenza non fecero alcuno sforzo particolare per portar loro la verità. Erano fortemente impegnati nel soccorrere i loro fratelli dal pericolo costituito dalle teorie sul tempo della fine caratteristiche degli Avventisti del primo giorno e  nel tentativo di tenerli legati alla loro fede nell’opera, cercando contemporaneamente di mantenere ferma e ardente la loro stessa fede. – G.I.B.